(rubrica a cura di Valentina P.)
Salve a tutti! Allur... la scorsa settimana ci eravamo lasciati con l’esordio di Marco ai microfoni della trasmissione radiofonica di Rai Radio2, “Hit Parade”, in veste di conduttore. Un esordio che mi aveva particolarmente gasata, soprattutto per il prestigio “storico” del programma, e per il contenuto dello stesso. In pratica, nell’arco di mezzora, il conduttore di turno è chiamato a condividere con gli ascoltatori una serie di scelte musicali legate al proprio vissuto e ai propri gusti. Una piacevole carrellata che, nel caso di Marco, è stata accompagnata da commenti a margine, aneddoti, pensieri vari. Come nella migliore delle occasioni, il nostro ha indossato “l’abito della festa”: non nel senso fisico del termine – ovviamente! – ma in termini di composta eleganza e (oserei dire) solennità. Perfettamente intonato alla sobrietà del contesto, complice un’emozione palpabile (il ragazzo non ha negato di avere la tremarella!), nelle prime due puntate, Marco ha condiviso tanta bella musica. Lauren Hill, David Bowie, Stromae, Stevie Wonder, passando per Lucio Battisti, Gabriella Ferri, Ann Pebles, Benjamin Clementine, le Haim, e tanti altri. Parlando del suo “incontro artistico” con loro, il Mengoni ha raccontato molto di sé, delle sue ispirazioni, del suo percorso, dei suoi miti. Bello, bello, bello (QUI la pagina ufficiale del programma, dove potete scaricare e ascoltare i podcast).
Voltando pagina, come preannunciato qualche giorno fa, giovedì scorso è andata in onda la partecipazione di Marco al programma d’intrattenimento televisivo di Sky Uno, “E Poi C’è Cattelan”, condotto dall’omonimo presentatore. Dove il nostro è stato preliminarmente premiato come primo ospite fisso del programma (tre inviti su tre edizioni), per poi lanciarsi in tutta una serie di giochini e gag, nel perfetto stile della trasmissione.
Tutto molto divertente, ma devo ammettere che la mia goduria è - e sempre sarà - sentirlo cantare, anche quando gli intermezzi musicali sono costruiti in maniera goliardica (sono impazzita anche su “Ragazzo fortunato – slow version” di Jovanotti... l’attacco mi ha tramortita!). Una menzione speciale va ai pezzetti cantati unplugged in spagnolo (“Invencible” e “Incomparable”... j’adooooore, nonostante gli arrangiamenti “giocosi”).
Prima di chiudere, un breve flash sulla situazione estera. Number one. Vi ricordate qualche settimana fa, l’avvistamento di Marco a Venezia, intento nelle riprese di un simil-videoclip di “Io ti aspetto” a cura di un duo di registi tedeschi? Ebbene, le congetture si sono rivelate fondate, nel senso che il video è stato effettivamente trasmesso sul canale tedesco ZDF e probabilmente preannuncia l’inizio della promozione di “Parole in circolo” in Germania. Number two. Appena una manciata di ore fa, sul profilo FB ufficiale del Mengoni è stata pubblicata un’anteprima di un documentario dedicato al making of di #LiberandoPalabras.
In attesa della data spagnola del tour, in programma il 25 maggio prossimo. Alla prossima, Valentina