Federico Soldati a IsaeChia.it: ‘Esibirmi in televisione è sempre di grande impatto, ma le vere emozioni le provo quando posso intrattenere il pubblico dal vivo!’

Chia Marzo 13, 2013

Federico Soldati a IsaeChia.it: ‘Esibirmi in televisione è sempre di grande impatto, ma le vere emozioni le provo quando posso intrattenere il pubblico dal vivo!’

A pochi giorni dalla finalissima della quarta edizione di Italia’s Got Talent dove verrà decretato il nuovo vincitori tra i 16 talenti rimasti in gara sotto gli occhi dei giudici Maria De Filippi, Gerry Scorri e Rudy Zerbi, abbiamo incontrato il mentalista Federico Soldati, finalista della passata edizione dello show vinta dal ginnasta Stefano Scarpa.

Ecco cosa ci ha raccontato in esclusiva per IsaeChia.it..

Lo scorso anno a Italia’s Got Talent ti sei classificato terzo dietro al vincitore Stefano Scarpa e al cantante Eugenio Amato. Ti aspettavi di salire sul podio? E’ cambiata la tua vita dopo questa esperienza?

Italia’s Got Talent è stata un’esperienza del tutto inaspettata. Sono stato contattato due mesi prima che iniziasse il programma dai produttori che mi hanno informato di aver accettato la mia iscrizione. Io però non mi ero mai iscritto e infatti inizialmente ho pensato che si trattasse di uno scherzo. Presto però ho capito che erano davvero i produttori di IGT e che probabilmente mi aveva iscritto un sostenitore (ad oggi non ho ancora scoperto chi è stato di preciso). Dopo qualche giorno di riflessione ho accettato questa sfida pensando che sarebbe terminata presto, dato che in questi programmi i favoriti sono spesso cantanti e ballerini. Per fortuna mi sbagliavo, e mai mi sarei aspettato di classificarmi addirittura terzo. I momenti più forti sono stati sicuramente i tre “sì” all’audizione, il passaggio in finale e il momento in cui mi hanno comunicato di essere sul podio. Sono emozioni che non dimenticherò mai! Per quanto concerne l’impatto di IGT sulla mia vita, da un punto di vista professionale potermi esibire davanti ad un pubblico di milioni di spettatori ha aumentato il numero di richieste per i miei spettacoli e quindi il lavoro va a gonfie vele. Parallelamente però il tempo che posso dedicare agli studi universitari in giurisprudenza è diminuito e quindi conciliare studio e lavoro è diventato più complicato e faticoso. Sono comunque determinato a terminare gli studi per completare un percorso di formazione che ritengo essere fondamentale per imporsi al meglio in qualunque realtà professionale. Per il resto la mia vita è rimasta pressoché uguale e non ho assolutamente cambiato le mie abitudini o la mia personalità. I miei amici sono sempre gli stessi, continuo a praticare i miei hobby con passione e trascorro molto tempo con la mia famiglia.

Ti sei presentato come “mentalista”, stupendo i 3 giudici con previsioni che hanno stregato anche il pubblico. Come hai scelto e programmato le tue performance sul palco di Italia’s Got Talent? Sei rimasto soddisfatto del riscontro ottenuto nel pubblico in studio e in quello che ti ha seguito da casa?

Quando sono arrivato a IGT mi stavo già facendo le ossa da più di 10 anni con frequenti spettacoli d’intrattenimento per eventi aziendali, manifestazioni, matrimoni e pure compleanni per bambini. Sicuramente le esperienze che ho raccolto con diversi anni di pratica e sacrifici mi hanno permesso di valutare con più facilità e pragmatismo quali numeri potessero risultare più apprezzabili dal pubblico. Ho optato in particolar modo per le previsioni impossibili in quanto a mio avviso permettono di generare negli spettatori molta suspense e trepidazione per il risultato finale, rendendoli attivamente partecipi nell’esperimento. Ho anche deciso di esibirmi con numeri sempre più difficili e impressionanti per garantire alle mie dimostrazioni un crescendo. È stata una scelta molto pericolosa ma sono molto soddisfatto di essermi preso questo rischio perché i risultati ottenuti hanno confermato che il pubblico desiderava vedere dimostrazioni sempre più impressionanti, man mano che il programma giungeva alle puntate finali.

Anche nella nuova edizione dello show si sono presentati alcuni mentalisti. Uno di loro, Michael K. Pax, ha stupito i telespettatori e i giudici, ma forse in maniera negativa: nel suo numero chiedeva di scegliere un libro tra sei disponibili e Maria, Rudy e Gerry avrebbero dovuto indicare con le dita un numero che unito agli altri avrebbe dato la pagina sulla quale leggere la prima parola, che lui avrebbe previsto. Peccato che sia andato completamente nel panico non appena gli è stato fatto notare come ordinasse a suo piacimento i tre numeri dei giudici, svelando parzialmente il meccanismo alla base della performance..

Sicuramente molti appassionati di mentalismo, dopo aver visto l’entusiasmo con cui il pubblico ha accolto le mie esibizioni, hanno deciso di tentare la stessa strada. Tuttavia in questo lavoro non basta conoscere il “trucco” o la “tecnica” per potersi definire un mentalista. È importantissimo, a mio avviso, fare esperienza ed essersi già esibiti numerose volte davanti ad un pubblico in carne ed ossa. Soltanto in questo modo si è in grado di imparare a gestire gli imprevisti che negli spettacoli di mentalismo, lavorando a stretto contatto con la mente delle persone, sono all’ordine del giorno. Michael K. Pax è entrato a far parte della nella nicchia dei mentalisti da poco tempo, dimostrando un’enorme interesse e una grande passione. Questi aspetti sono molto importanti e prevedo un buon futuro nel suo percorso artistico. Tuttavia proprio il fatto di non aver accumulato esperienza pratica gli ha fatto forse abbassare la guardia sulla pericolosità di un programma che benché all’apparenza possa sembrare inoffensivo può presto trasformarsi in una terribile gogna pubblica.

Parlando di Stefano Scarpa, cosa pensi della sua vittoria e -avendolo conosciuto- di lui? Quest’anno hai già individuato chi potrebbe prendere il suo posto sul gradino più alto del podio?

Sono felicissimo che nella nostra edizione abbia vinto Stefano Scarpa. In tutte le sue dimostrazioni di “bandiera umana” ha dato prova di un talento sorprendente, soprattutto alla luce fatto che praticava questa disciplina sportiva da pochi anni. Ha dimostrato che con la forza di volontà, la passione, il sacrificio ed una grande umiltà è possibile superare i limiti che spesso ci imponiamo nelle nostre vite. La sua vittoria è strameritata! Durante il programma abbiamo legato molto e tuttora ci sentiamo regolarmente per spettacoli e incontri informali. Nonostante il notevole successo è un ragazzo che è rimasto con i piedi per terra e regolarmente si esibisce anche per spettacoli di beneficenza. Per il podio di IGT 2013 è difficile fare previsioni. Devo essere sincero che a causa dei notevoli impegni universitari non sono riuscito a seguire molto questa edizione. Ciò nonostante non mancherò di seguire con curiosità la finale. Spero che vinca una persona semplice e spontanea, come è successo nella mia edizione.

Pensi che le persone siano più incuriosite o scettiche rispetto al mentalismo?

Il mentalismo è una branca della prestidigitazione che consiste nell’intrattenere un pubblico con dimostrazioni che diano l’illusione (!) di capacità paranormali. La realizzazione di questi effetti miracolosi normalmente è basata su un mix di abilità reali (come la psicologia e le tecniche di memoria) e classici espedienti da prestigiatore (manipolazioni e trucchi). Spetta poi al singolo mentalista decidere in quale misura informare il proprio pubblico della presenza di qualche “trucco” nelle proprie dimostrazioni. Alcuni lo ammettono apertamente (come il sottoscritto), altri insistono di fare uso esclusivamente di PNL, linguaggio del corpo, intuizione e altre tecniche simili, quando in realtà utilizzano sicuramente qualche espediente da prestigiatore. È una scuola di pensiero che non mi piace molto perché trae un po’ in inganno le persone. A tal proposito spesso formatori senza scrupoli e Life Coach integrano nelle promozioni dei propri corsi degli esperimenti di mentalismo (con trucchi) spacciandoli per veri con lo scopo di ingigantire e rendere più golosi i risultati dei propri corsi. Un esempio, tanto per citarne uno, è il caso di Gianni Golfera che faceva finta di memorizzare un mazzo di carte (marcate) con l’obbiettivo di promuovere i suoi corsi di memoria. Inoltre un altro problema sono popolari trasmissioni come “The Mentalist” e “Lie to me”. Queste serie TV hanno sparso una concezione sbagliata di “mentalismo” poiché i protagonisti sfoggiano esclusivamente capacità mentali sopra la norma (spesso poco realistiche) che portano gli spettatori a credere che il mentalismo sia una sorta di disciplina psicologica-intuitiva che prevede esclusivamente l’uso di abilità reali. Per questi motivi le persone sono fortemente incuriosite dal mentalismo (chi non vorrebbe imparare a percepire i pensieri altrui con la sola forza della mente?) ma spesso diventano scettiche quando scoprono che chi si definisce mentalista in realtà per alcune dimostrazioni usa qualche trucchetto. È importante che in futuro si faccia un po’ più di chiarezza sul termine.

Parliamo di un altro tuo punto forte: la memoria. Quanto ti aiuta come “mentalista”?

La memoria è uno dei cavalli di battaglia del mio spettacolo. Ho impiegato tantissime ore del mio tempo per apprendere a memorizzare rapidamente sequenze di numeri, parole, nomi e altri dati.

Ho una forte curiosità: come hai imparato a risolvere il cubo di Rubik da bendato?

La risoluzione del cubo di Rubik a memoria è sicuramente uno dei numeri più difficili e complessi di tutto il mio repertorio. Ho impiegato parecchi anni per acquisire la scioltezza e la rapidità necessarie per presentare questo effetto nei miei spettacoli. Per prima cosa ho dovuto imparare a risolvere il cubo di Rubik rapidamente “guardando” per sviluppare flessibilità mentale e destrezza manipolatoria. È stato molto impegnativo e mi sono dovuto allenare quotidianamente e per parecchi mesi per ottenere risultati soddisfacenti. In seguito quando mi sono sentito pronto per tentare la risoluzione a memoria ho deciso di imparare una tecnica molto innovativa appena creata da uno studente tedesco d’informatica. Il metodo consisteva nel risolvere il cubo di Rubik tramite una serie di algoritmi (sequenze di mosse) in grado di “sistemare” solo pochi pezzi alla volta senza alterare lo schema dei colori restanti. Questa tecnica si è rivelata molto rapida per la risoluzione ma non faceva uso di una tecnica di memorizzazione efficace. Per questo motivo ho sfruttato le mie conoscenze nel campo della mnemotecnica per cercare di inventare un metodo di memorizzazione alternativo e più veloce. Dopo un anno sono riuscito finalmente ad inventare una tecnica che ho chiamato LPAO con la quale riesco tutt’ora a risolvere il cubo di Rubik a memoria in meno di due minuti.

Recentemente ti abbiamo rivisto a Master of Illusion, condotto da Teo Mammucari. Come hai fatto a partecipare e che esperienza è stata?

Master of Illusion è stata la prima mondiale di un talent fra giovani prestigiatori di tutto il mondo. Mi hanno chiesto di partecipare come concorrente ma io ho preferito declinare l’invito in quanto avevo paura che eventuali errori nelle mie dimostrazioni avrebbero potuto danneggiare la reputazione che avevo appena costruito con IGT. Dopo alcune settimane gli autori del programma mi hanno però ricontattato proponendomi l’alternativa di esibirmi come Special Guest solamente all’ultima puntata. Questa possibilità mi sembrava decisamente più sicura e ho accettato con entusiasmo l’invito. È stata un’esperienza ricca d’emozioni poiché ho avuto modo di conoscere personalmente giovani artisti con la mia stessa passione. Ogni sera andavamo fuori a cena tutti insieme e ci scambiavamo opinioni, consigli, effetti e segreti. L’obbiettivo era migliorarci a vicenda e sono convinto che tutti ci siamo riusciti.

Ti rivedremo ancora in televisione oppure hai altri progetti per il tuo futuro?

Per tutti gli artisti le apparizioni televisive sono importantissime per mantenere od accrescere la propria visibilità. Per questo motivo ogni volta che una trasmissione mi contatta per un’ospitata faccio il possibile per partecipare. Ad esempio la prossima apparizione che ho in programma sarà un documentario di 50 minuti sul mio personaggio che andrà in onda il 14 aprile 2013 al programma Storie su La1 (programma TV della Svizzera italiana). Purtroppo con il passare del tempo la bomba di pubblicità mediatica generata da IGT 2012 è scemata rapidamente e quindi ho constatato una riduzione delle richieste per apparizioni televisive, soprattutto in Italia. Ciò nonostante mi rimbocco sempre le maniche e quando mi accorgo di non essere più andato in televisione per parecchio tempo contattato personalmente gli autori dei programmi per chiedere se mi possono concedere alcuni minuti di trasmissione. Ciò nonostante il mio sogno resta quello di poter concludere gli studi in legge e diventare un mentalista professionista. Esibirsi in televisione è sempre di grande impatto, ma le vere emozioni le vivo quando posso intrattenere il pubblico dal vivo.

Desidero ringraziare tutti i lettori di questo super-blog e in particolare le mitiche Isa e Chia che con il loro impegno regalano ogni giorno un bel sorriso a un sacco di persone. Vi sono grato per avermi dato l’opportunità di ripercorrere i bei momenti che ho vissuto dopo Italia’s Got Talent. È stata un’esperienza che mi ha fatto ricordare quanto la vita sia piena di sorprese che non aspettano altro d’essere scovate! Essere circondato da persone che mi hanno sostenuto e incoraggiato è stata la vittoria più importante del mio percorso artistico! Vi ringrazio e vi mando a tutti un bacione magico e… mentale! Federico Soldati

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