Gf Vip 7, il Codacons denuncia i Vipponi dopo il caso Bellavia: “I responsabili rischiano fino a 4 anni di carcere”

La triste vicenda che ha coinvolto Marco Bellavia e tutto il cast del Gf Vip 7 ha avuto forti ripercussioni non solo all'interno della Casa, ma anche fuori dal reality.



Non solo, infatti, Alfonso Signorini e tutti i concorrenti hanno dovuto fare i conti con l'indignazione del pubblico per quanto avvenuto all'interno della trasmissione, ma ad oggi la produzione del reality si trova anche a doversi confrontare con una denuncia esposta dal Codacons contro Mediaset e i concorrenti del Gf Vip 7, accusati di accusati di violenza privata nei confronti del concorrente.

Il Codacons ha quindi deciso di farsi portavoce delle richieste di migliaia di telespettatori, prendendo una posizione molto ferma e chiedendo per i responsabili fino a quattro anni di carcere:



Sulla grave vicenda del bullismo ai danni di Marco Bellavia, concorrente del “Grande Fratello Vip”, interviene il Codacons, che presenta oggi stesso un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, in cui si chiede di accertare possibili illeciti penali e violazioni delle disposizioni vigenti in materia di Tlc. Ancora una volta la trasmissione Mediaset si rende protagonista di gravi episodi che oltre a rappresentare una forma di violenza sono altamente diseducativi specie per il pubblico più giovane – spiega il Codacons – Nonostante quanto accaduto, né gli autori del programma né i vertici dell’azienda hanno saputo adottare misure adeguate, lanciando un messaggio errato e pericoloso ai telespettatori, che a migliaia si sono rivolti al Codacons chiedendo di intervenire sul caso. Alla luce di quanto accaduto, presentiamo oggi un esposto alla Procura di Roma chiedendo di aprire una indagine alla luce della possibile fattispecie di violenza privata, accertando le responsabilità del concorrenti del GfVip e, per concorso, degli autori, del conduttore Alfonso Signorini e dei vertici Mediaset. L’art. 610 del codice penale stabilisce infatti che “Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa, è punito con la reclusione fino a quattro anni”, reato che potrebbe configurarsi negli atti di bullismo commessi nel corso della trasmissione – spiega il Codacons. All’Agcom l’associazione chiede invece di adottare provvedimenti e sanzioni contro Mediaset per la possibile violazione delle disposizioni in materia di programmi televisivi.