Nel corso dell'intervista Elenoire Ferruzzi ha raccontato come ha avvertito il suo essere nata nel corpo sbagliato:Non scriva transessuale, queer, intersex, binario o non binario. Scriva, semplicemente: Elenoire. Le definizioni generano distacco e confusione.
Il mio pensiero va compreso. Io sono oltre. Non mi conformo in nulla. Il mio transessualismo l’ho trasformato in un atto di potere e di orgoglio. Il mio corpo è il manifesto stesso della liberazione. Lei non sa quante persone si rispecchiano in me, per la forza che io emano. La generazione Z sta crescendo senza pregiudizi e senza etichette.
L'infanzia di Elenoire Ferruzzi:Le sembrerà assurdo, ma non l’ho appreso in prima persona. Sono stati gli altri a farmi sentire sbagliata, diversa. Per me era tutto al posto giusto: mi sentivo una femminuccia. Poi, con le prime vessazioni, iniziai a capire che il corpo non si sposava appieno con la mia anima.
Alle elementari, per esempio, ero innamorata del mio compagno di banco. Si chiamava Paolo. Durante qualche lezione iniziai a disegnare sul diario un cuore rosso con, vicini, i nostri nomi. La maestra, dal nulla, prese il diario, lo mostrò a tutta la classe e iniziò ad urlare: “Avete visto il vostro compagno che cosa sta facendo? Vergogna!” Da lì tutti a ridere. Tornai a casa distrutta, affranta, delusa. La scuola avrebbe dovuto rappresentare l’inclusione, mentre per me era diventata un vero e proprio inferno.
Mia madre si accorse subito del mio malessere e, in tempi non sospetti, ancor prima di cambiarmi scuola, ne disse di ogni alla maestra, ricordandole i principi fondamentali del suo mestiere. Quel gesto così duro di mia mamma mi fece sentire, forse per la prima volta in tutta la mia vita, protetta, accolta, compresa. Purtroppo però, anche cambiando scuola, la storia era sempre la stessa. Ricordo ancora oggi il pulmino che mi portava da casa all’istituto come uno dei posti peggiori di sempre. Insulti, prese in giro e botte.
La Vippona ha poi confessato di aver incontrato nuovamente quei bulli:Stupenda. Ho dei genitori fantastici, che non mi hanno mai lasciata sola. I problemi veri sono arrivati quando ho iniziato a interfacciarmi con la società.Bisogna ricordare tutto. Io, oggi, non ho più rancori, né rabbie represse. Ho perdonato tutti.
Sul suo percorso:È capitato. Con qualcuno ci ho anche fatto l’amore. Non mi aveva riconosciuta: del resto io sono cambiata molto! Tanto che, quando gli rivelai la mia identità, rimase a bocca aperta e mi disse: “Ti chiedo scusa per tutto il male che ti ho fatto. Ai tempi io non avevo i mezzi per capire”. Una vera rivincita.
Elenoire Ferruzzi è stata accusata di essere no vax:Costoso, duro, devastante, alienante, tutto. Però sono fiera di quella che sono diventata.
Una persona non si definisce dai genitali. La chirurgia, nel mio caso, non è mai stata vissuta come una forma correttiva.
Sulla sieropositività di Giovanni Ciacci che ha fatto già discutere:Nessuna posizione no vax, visto che per me non c’è mai stata par condicio tra scienza e scemenza. Io ero soltanto scettica su alcune restrizioni. Vivo della mia arte, del mio lavoro e, restando a casa, non mangiavo. A differenza di altre categorie, io non avevo sussidi o tutele da parte dello Stato.
Inorridisco. Ho appreso, in questi giorni, di alcune petizioni per non ammetterlo a Cinecittà. Qui il problema non è soltanto la stupidità, è l’ignoranza. La sua storia, ne sono certa, sarà molto più utile al pubblico da casa di quanto si possa pensare.Elenoire Ferruzzi spera che la sua partecipazione al Gf Vip rappresenti una sorta di riscatto:
La Vippona non partecipa per vincere:Io sarò il riscatto per tutte quelle persone che vengono emarginate e discriminate dalla società. Non rappresento niente e nessuno se non me stessa, ma difendo una causa: i diritti sono qualcosa di cui si capisce l’importanza solo quando non li hai più. Mai darli per scontati.
No, per convincere.Elenoire Ferruzzi è incuriosita da Pamela Prati:
Come poi riportato dai colleghi di Biccy.it, la Ferruzzi ha raccontato ai suoi coinquilini qual era il suo nome di battesimo:Non si può ridurre un personaggio come lei a una gogna mediatica di un certo tipo. Le truffe amorose esistono.
Il mio nome di battesimo era Massimo, ma Massimo ed Elenoire sono praticamente la stessa persona. Io ero una bambina in un corpo sbagliato, non volevo che la mia vita fosse una bugia e me ne sono sempre fregata altamente del giudizio altrui.