Sono emozionatissimo. Partecipare al Grande Fratello (Vip, ndr) è come fare il trapezista al circo: ti arriva il trapezio, lo prendi, cominci a volteggiare. Sotto però hai una rete e per me è Alfonso Signorini, perché è stato il primo a crederci. Me lo aveva proposto già lo scorso anno, ma sapevo che uno dei requisiti era proprio il test per l’Hiv.
Quando ne ho parlato con il mio agente di allora è scoppiato lo psicodramma: tutti mi dicevano che non dovevo dire niente a nessuno altrimenti avrei smesso di lavorare. Curiosamente ho cominciato a lavorare meno. Quando ne ho chiesto conto al mio agente, ormai ex, mi rispose che una persona aveva chiesto di non invitarmi più alle trasmissioni perché ero sieropositivo.
Nel corso dell'intervista Giovanni Ciacci ha raccontato come ha reagito alla notizia della sieropositività, premettendo che non è importante sapere come ha contratto il virus:Alla fine questa persona la devo ringraziare, perché mi ha dato la spinta. Ho chiamato Signorini per dirgli che ero pronto. Lui si è adoperato con Pier Silvio Berlusconi. E ho trovato supporto nel mio avvocato, Laura Sgrò, che mi ha incoraggiato molto.
Riguardo al disagio che potrebbero sentire gli altri concorrenti del Gf Vip:Non è importante quando, ma come: facendo i controlli, che eseguo regolarmente. Ho avuto una reazione di paura, sgomento, terrore. Poi mi sono informato e grazie all’aiuto psicologico che danno negli ospedali ho capito che con l’Hiv potevo “vivere”, non convivere. U=U vuol dire che la tua carica virale è annullata: non puoi contagiare nessuno. Puoi fare l’amore con il tuo partner senza usare il preservativo, puoi concepire un figlio che nascerà sano, puoi vivere una vita normale.
Il messaggio corretto è che se sei U=U, cioè se ti stai curando e la tua carica virale equivale a zero, non corri nessun rischio. Certo, il vero messaggio è non ammalarsi, dunque comportarsi responsabilmente e fare prevenzione. Grazie ai farmaci oggi non prendi più l’Aids, però sono terapie non leggere, da fare per tutta la vita.
Sì, per questo che è importante che io partecipi: per smontare luoghi comuni e disinformazione. Un sieropositivo che si cura ha diritto all’oblio. Io mi riferisco ai rapporti occasionali, e solo nel caso di U=U: cioè senza carica virale.
Giovanni Ciacci ha poi dichiarato cosa farebbe con i soldi del montepremi se dovesse vincere il reality show:
Per quanto riguarda il rapporto con la mamma e la sorella:Devolverei tutto alla ricerca. Ma so che non vincerò. Per me sarà già tanto riuscire a sensibilizzare le persone. E voglio denunciare le ingiustizie: sa che oggi la patente viene tolta a un sieropositivo che fa il rinnovo?
Sono fan del GF e mie! Ho avuto una famiglia intelligentissima: mio nonno comunista tornò a piedi dalla Germania da un campo di concentramento, mia nonna lavorava in campagna. Mia madre mi permise da bambino di comprarmi un paio di stivaletti blu: oggi porto la barba di quel colore perché rappresenta la fantasia, la voglia di volare.
Nel 2018 Giovanni Ciacci ha partecipato a Ballando con le stelle. Era già sieropositivo?
Il Vippone ha poi ammesso di aver un po' di paura:In quel talent il certificato non era richiesto.
Prima di entrare nella Casa di Cinecittà, Giovanni Ciacci ha salutato i suoi fan sui social, lanciando un appello importante: Ciao amici, fra qualche ora mi toglieranno il telefono e non potrò più comunicare con voi. Seguitemi al Grande Fratello Vip dove spero di farvi conoscere tante cose di me che ancora non conoscete, oltre a farvi ridere, sognare e riflettere.Sì, paura di creare altri pregiudizi e di non essere capace di spiegarmi velocemente. Ma sento la responsabilità. Qualcuno sui social mi ha dato dell’untore. Questa cosa mi ha ferito. Ma se feriscono uno come me, alto un metro e novanta e con 120 chili addosso cosa provano gli altri?
Vi auguro un buon divertimento e mi raccomando facciamo tanto tanto rumore. Ah una cosa vi volevo dire, non mandate aerei, uno perché inquinano, e se volete spendere fate una donazione anche di un euro a qualunque associazione per la ricerca che è tanto più utile.