Proprio ieri vi abbiamo mostrato le ultime dichiarazioni, in realtà tardive, di Lele Mora, che hanno suscitato un enorme scalpore, perché ha confessato di aver comprato dei centralini per far vincere i suoi protetti all'Isola dei famosi. In particolare, ha precisato: "Nella mia vita ho creato tante cose, anche la vittoria dell'edizione 2003 di Walter Nudo. Con cinquantamila euro comprai i centralini per farlo vincere. Era un investimento: grazie alla notorietà guadagnata da Walter con il reality, ho firmato con gli sponsor contratti per un milione di euro, un guadagno che ha ripagato ampiamente la cifra spesa". E, come è giusto che sia, adesso arriva la risposta di Giada De Blanck, che all'epoca si classificò seconda ed oggi è molto risentita: "Da anni mi sento dire che sono la vincitrice morale di quell'edizione dell'Isola, ma solo oggi viene fuori che sono stata surclassata da un vincitore 'immorale': provo una grande amarezza. Non mi sono stupita, che l'isola fosse 'cosa' di Lele Mora non era un segreto per nessuno. All'epoca, quando vinse Walter Nudo, si era parlato apertamente di una vittoria pilotata col televoto, ma senza prove era impossibile dimostrarlo. Per questo mi sono asciugata le lacrime e sono rimasta zitta, ma ora basta. Voglio denunciare un sistema corrotto in cui le persone perbene non hanno la possibilità di riuscire, perché costrette a confrontarsi con quelle che accettano qualsiasi compromesso, andando avanti tra raccomandazioni e scorrettezze. Succede anche fuori dal mondo dello spettacolo ed è uno schifo: i meriti, umani e professionali, non contano niente. Sull'Isola tutti credevano che sarei subito uscita di scena per il cliché della contessina viziata. In più, ero l'unica naufraga, assieme ad Adriano Pappalardo, a non far parte della scuderia di Mora. quindi il mio destino era segnato. Ma io mi ero impegnata seriamente, con il mio gioco pulito avevo più volte vinto le prove per diventare leader, quindi immune dall'eliminazione. Giorno per giorno, con fatica e sacrifici, mi ero conquistata la vittoria, sostenuta dal pubblico. Per farmi fuori, quindi, c'era solo la strada dell'imbroglio. Che vergogna! E pensare che avevo affrontato l'Isola con puro spirito sportivo, nel sogno di realizzare qualcosa di importante. Non meritavo certo di essere tradita e danneggiata anche dal punto di vista economico. I guadagni del vincitore dell'Isola sono notevoli e, dopo la confessione di Lele Mora, adesso posso anche dire di esserne stata ingiustamente scippata. Secondo il mio avvocato avrei diritto ad intraprendere un'azione legale, ma non ho ancora preso una decisione. Mi dispiace anche per le tante persone che mi hanno votato: sono state truffate , a loro volta. Però al danno più grave, quello morale, non si può più rimediare. Sapendo di essere io la vera vincitrice, mi sono sentita triste e demotivata, con la sensazione che i miei sforzi onesti per affermarmi fossero inutili. Che cosa potevo faro contro un voto taroccato? E il sentirmi impotente aumentava la mia depressione. Ma non sono mai stata una piantagrane. Basti pensare che ho rinunciato a citare per danni la produzione dopo la ferita che mi ero fatta alla gamba durante la gara per l'immunità finale: per il guscio di un'ostrica tagliente come un bisturi, mi sono beccata venti punti di sutura! Ma se le ferite del corpo si cicatrizzano, quelle del cuore restano aperte e fanno male". Quando le si chiede se crede che Nudo fosse al corrente dell'imbroglio, la nobildonna risponde: "Gli ho voluto bene, non mi sento di gettargli la croce addosso. Voglio credere nella sua buona fede. A sapere erano certamente in molti: ora devono passarsi una mano sulla coscienza. Se ce l'hanno. Comunque io preferisco un secondo posto pulito a una vittoria comprata. I miei valori si son rafforzati. In questi anni mi sono stati proposti tanti compromessi, anche di tipo sessuale, ma li ho rifiutati e continuerò a farlo. Non rimpiango le occasioni perdute, perché posso guardarmi allo specchio fiera di me stessa. Se ho perso la battaglia dell'Isola, ho vinto quella, più grande, di mantenere la mia integrità morale in un mondo corrotto. Mentre ero sull'Isola, Mora aveva contattato mia madre offrendomi un contratto con la sua agenzia. Io avevo rifiutato. per correttezza, perché ero legata a un'altra organizzazione. Ora mi farebbe piacere una sua parola di scusa, per aver derubato dei suoi sogni una ragazzina che credeva ancora nelle favole. Non sono più Alice nel paese delle meraviglie, ma se il lieto fine delle fiabe comporta il trionfo del bene, allora ci credo ancora". Infine, quando le si chiede che cosa succederà dopo il tuo sfogo, risponde: "Mi piacerebbe che la mia sincerità scuotesse le coscienze. Un proverbio recita che le ragazze perbene arrivano in paradiso, mentre quelle cattive arrivano dappertutto. Sarebbe bello se questo luogo comune fosse smentito da una nuova realtà in cui quelle come me, e sono tante, possano conquistarsi onestamente un posto al sole".