Giorgia Soleri “è riuscita a far passare l’essere lerciona come una malattia invisibile”: la piccata reazione alle parole di una giornalista

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Negli ultimi anni Giorgia Soleri è diventata nota non solo per la sua relazione con il frontman dei Maneskin Damiano David, ma anche per via della sua battaglia affinché venissero riconosciute alcune malattie oggi sottovalutate, ma invalidanti, come la vulvodinia, di cui è affetta da molti anni o il disturbo da deficit di attenzione/iperattività ADHD.



Proprio in merito a questo disturbo, Giorgia si è espressa negli ultimi mesi, spiegando le difficoltà che si hanno a convivere con esso anche nella vita quotidiana. La Soleri, infatti, ha spiegato che l'ADHD la porta ad essere molto più disordinata di quanto lo sarebbe normalmente e proprio questo è stato uno dei motivi che ha portato alla fine della sua relazione con Damiano:

Io sono disordinata a livelli spaventosi e patologici. Non quel tipo di disordine che fa ridere quando la gente dice: “Oddio non sai Giorgia quanto è disordinata”, e nemmeno quel “scusa per il casino” quando le persone entrano in casa tua. Un disordine pervasivo e invalidante, che è stato causa di infiniti litigi e traumi nella mia famiglia (…) ma è stato anche causa della fine della mia mia ultima relazione con Damiano. Vivevo a casa sua. Letteralmente ogni cosa che tocco viene lasciata in giro. Sono in grado di tornare a casa e spogliarmi nel tragitto dall’ingresso alla camera lasciando i vestiti a terra. Andare in bagno e abbandonare scarpe e mutande sul tappetino, mettermi sul divano a sgranocchiare qualcosa e lasciare carte e cartacce tra cuscini e pavimento. Cucinare e dimenticare la cucina disordinata con pentole e stoviglie in giro per giorni. Comprendo che convivere con questo grado di disordine possa essere complesso purtroppo senza una motivazione valida. Non voglio giustificare nessuno, ma davvero l’ADHD è molto più di "ho una pila di vestiti sulla sedia".



Queste parole dell'attivista sono state riprese nelle scorse ore dalla giornalista Grazia Sambruna, la quale ha ironizzato sul suo disturbo dandole anche della "lerciona":

Io non so quando abbia detto questa cosa, ma è riuscita a far passare pure l’esser lerciona per una malattia invisibile (a occhio, la decima) e qui sinceramente mi levo il cappello. Che poi se nemmeno Damiano David ti dà uno stimolo per riordinare casa boh cosa possiamo dirti ragazza. L'ha detto davvero? Non l'ha detto davvero? Mi interessa pure poco, sinceramente. Il fatto è che questo discorso è plausibilissimo fatto da lei e queste sono le persone a cui abbiamo dato fama, notorietà, soldi nel corso degli ultimi anni, io davvero parole non ne ho più. Comunque sì l'ha detto davvero. Letterale. Febbraio 2024. Non so cosa avessimo tutti di più importante da fare. Probabilmente ci siamo lasciati distrarre da Sanremo.



 

Le parole di Sambruna sono arrivate a Giorgia, la quale tramite le sue storie Instagram ha risposto piccata alle dichiarazioni della giornalista sul suo conto:

Per non parlare di quando sono giornaliste, il cui lavoro dovrebbe essere quello di informare, a fare disinformazione e invalidare pubblicamente le diagnosi. Cara Sambruna, io sarò una lerciona, ma tanta povertà d’animo, d’empatia, tanta miseria, l’ho vista raramente in questo percorso di diagnosi e sensibilizzazione. Comunque il lato positivo di esser stata invalidata in anni nel mio dolore, principalmente da medici e personale sanitario oltre che da familiari e amici, prima di ottenere una (o più) diagnosi, è che ora la Sambruna o la Gianfranca di turno mi provocano una rabbia che è esclusivamente legata all'ingiustizia di questi comportamenti, ma che non ha niente a che vedere con la mia necessitá di dimostrare che sono DAVVERO malata. Non ci credi? Va bene Karen, non crederci. Questo non mi rende me meno malata, ma rende te una persona piccola. Chissà poi che nervo scoperto va a toccare in questa gente che scatta urlando alla menzogna appena una persona malata esce dal recinto di vergogna e isolamento che ci si aspetterebbe e racconta la propria esperienza con più malattie e disturbi. Cuorona, di nuovo, non devo nessuna spiegazione di come gestisco la mia salute (perchè ricordiamoci che dovrebbe essere un diritto tutelato dalla costituzione, di certo non un dovere) ma visto le lampanti lacune di comprensione ed empatia, provo a condividerti alcune delle cose che ho scritto negli anni.

Poco dopo è arrivata la replica della giornalista, la quale ha chiarito di non aver ironizzato sul suo disturbo, ma sul "personaggio" di Giorgia:

Come ho già chiarito, in questo tweet non prendo in giro il disturbo in sé (ci mancherebbe). Ma il personaggio – di persona non la conosco quindi non mi permetterei – che, oggettivamente, campa lamentando disturbi vari ed eventuali. Ma senza nulla togliere al disturbo, sto solo dicendo che questa sta al decimo oramai. E personalmente è dal quinto che mi dà come l’impressione di: marciarci una minima. Poco poco eh.

Una replica alla quale la Soleri ha risposto con poche, ma coincise parole: "Lei giudica e invalida il mio dolore pubblicamente, ma la disperata sono io. Sure, Karen".