Giovanni Scialpi è il primo personaggio del mondo dello spettacolo italiano che annuncia pubblicamente le nozze con il suo compagno, nonché agente, Roberto Blasi. "Ci sposiamo a fine agosto. Certo, all'estero, perché qua non si può: voliamo in America" precisa il cantante che dagli anni Ottanta ha fatto del suo sorriso un marchio di fabbrica. "Per noi la parola chiave sarà low-profile: non vogliamo stare sotto i riflettori. Vabbè, ora ci stiamo, ma la differenza è che parlando pubblicamente puoi esporre il tuo punto di vista, è peggio quando taci e le tue azioni vengono interpretate". E quando gli si chiede cosa sognano due uomini che si sposano, se le spose sognano il velo, risponde: "Per carità io sono contrario a tutti questi stereotipi del matrimonio etero. Questa, intanto, è un'unione civile, e io lascio ben volentieri quelle cose tipo il velo bianco alle spose che arrivano con carrozze e cavalli! Ci vestiremo in modo classico, ma certo, io metterò ci quel pizzico d'estro da artista". Qua Roberto aggiunge: "A lui basta andare in un mercatino, ha un guardaroba...Io sono un cultore anni '80 e ogni volta che apro il suo armadio impazzisco! Le sue spalline? Non le avevano neanche i Visitors! Ha ancora il completino di Rocking Rolling, il giubbottino e i jeans abbinati. Quando l'ho conosciuto, la prima cosa che ho fatto è stata provare quel completino! Abbiamo la stessa taglia. L'unica differenza tra noi è a tavola: Giovanni dice che sono stato allevato a terra come i polli, nel senso che sono per i piatti 'ignoranti', ruspanti. Il più sensibile tra i due è lui, lui è l'artista. Il più virile? Non c'è. Se mi chiede chi ha più pelo sul petto, quello ce l'ho solo io. Per il resto la virilità non è un aspetto che inseguiamo, anzi". Quando gli si fa notare che in seguito al voto in Irlanda e in America in favore delle nozze gay e ora che saranno in tv come concorrenti di Pechino Express, questo è proprio il momento migliore per convolare a nozze, Scialpi commenta: "Forse è vero. Ci siamo lasciati suggestionare? Forse sì. Io non ci vedo proprio niente di male. Io, francamente, l'orgoglio di essere omosessuale non lo leggo attraverso il coming out. C'è chi non l'ha fatto, Tiziano Ferro sì, e mi fa piacere per lui, ma ognuno fa per suo conto. Io non ho necessità di dichiarare la mia sessualità pubblicamente. Sì, sposo un uomo, ma è un'altra cosa. Ho letto un'intervista a Gianna Nannini in cui diceva: 'Una volta che hai avuto un figlio, completi la parabola dell'amore'. L'espressione del tuo amore la fai per un motivo ben preciso: perché vuoi cristallizzare quel momento, storicizzare quell'attimo. E vuoi rendere partecipi anche gli altri. Quindi l'annuncio non mi ha generato preoccupazioni". Quando si chiede loro chi ha chiesto a chi di sposarlo, rispondono: "Eravamo a questo viaggio; siccome le condizioni erano molto estreme (probabilmente si riferiscono al viaggio di Pechino Express, nda), allora capisci se c'è la vera coesione. Eravamo vicini l'uno all'altro, quando ci sono quelle forti emozioni, stavamo guardando una laguna...Ecco, è scattata questa cosa. Io, che sono più esuberante, ho detto: 'Vogliamo ricordarci questo momento? Vogliamo unirci in matrimonio? E siccome il nostro amore è come tanti altri, la risposta di Roby è stata solo 'Sì, facciamolo'", racconta il cantante. "La mia famiglia è stata felicissima. Mia sorella aveva un poster di Giovanni in camera. Ma meglio averlo come cognato che niente, no?". dice Roberto, mentre la situazione familiare di Scialpi è diversa: "Mia mamma soffre di Alzheimer e non mi riconosce più. Di mio padre non parlo volentieri, perché i nostri rapporti non erano semplici: non voleva ammettere che io fossi un ragazzo, ecco, soprattutto libero. Oggi credo, o spero, che potrebbe capirmi. Mia madre oggi è in un istituto; mi sono preso cura di lei per due anni e, da figlio unico, l'ho fatto anche nelle veci delle vesti di una sorella che non ho. Ma questo tipo di malattia degenera in modo tale che ha bisogno di altre cure. So che lei sarebbe felice. Era felice quando Roberto è entrato nella nostra famiglia: quando ancora 'c'era', ha capito che è una bella persona e c'era un bellissimo feeling tra loro. Spesso nel pomeriggio facevamo una passeggiata noi tre insieme. Tenevo sotto braccio da una parte Roby e dall'altra mia mamma, che mi accorgevo stava tornando bambina. In fondo, quella è un'immagine felice".