Tra gli ospiti dell'ultima edizione de Il tempo delle donne, gli incontri milanesi organizzati dal Corriere della Sera per stimolare il dibattito intorno alla figura della donna nella sua complessità e interezza, c'è stata anche l’influencer ed ex corteggiatrice di Uomini e Donne Giulia De Lellis, recente tornata al centro del gossip per via della sua relazione con il rapper Tony Effe.
Intervistata durante uno dei tanti incontri che si sono svolti in questi giorni a Milano, Giulia ha pararlo del suo lavoro, di come è cambiata la sua vita negli ultimi anni e del modo in cui è riuscita a maturare e a gestire al meglio il rapporto con i social:
Giulia ha poi raccontato come è nato il suo lavoro:Ho imparato negli ultimi anni a gestire i social in maniera molto sana. Faccio un lavoro che mi porta a usare spesso il cellulare, a condividere molto ma sempre tramite dispositivo, ho imparato un pochino a vivermi dei momenti solo miei o senza il telefono, ma solo per il gusto e il piacere di viverli, quando ero un po’ più piccola facevo più fatica.
E per quanto riguarda il rapporto con il telefono:Il mio lavoro è nato un per caso, io ho fatto un programma televisivo, poi mi hanno conosciuto tante persone, non avevo neanche Instagram. Poi quando l'ho fatto mi sono ritrovata tipo 600mila persone che mi seguivano. Come me lo spiego? Non lo so dovremmo chiederlo alle persone, penso di essere stata simpatica alla gente dal giorno 0, non lo so. Questa cosa poi è stato un crescendo. Quando ho iniziato a fare questo lavoro non aveva ancora un nome, non c’era una definizione. Facevo dei test, vedevo che se compravo un rossetto mia sorella il giorno dopo andava da Sephora e la gente le diceva che tutti lo volevano a causa mia e lo stesso accadeva il giorno dopo ancora e ancora. Poi sono andata da un'agenzia, mi sono fatta un po’ seguire, guidare perché avevo 19 anni e dopo dieci anni sono arrivata qui.
Io con il telefono sono un po’ pessima, le mail le odio, uso ancora carta e penna, per fortuna ho un team di persone molto più avanzate che mi seguono. Per quanto riguarda i social siamo tutti un po’ vittima di quella piacevole sensazione dello scrollare mentre sei sul divano, però neanche così tanto. Poi lo utilizzo per fare ricerche, pubblicare, comunicare, però non sono una grande amante, quasi mi dà fastidio, sono io che dico agli altri di levare il telefono, anche con mia mamma lo faccio. Preferisco guardare negli occhi le persone, vedere le espressioni, avere una reazione live non ha prezzo. Non so se sono rimasta patetica, antica, però mi piace.
Non è mancato poi un commento sui rapporti sentimentali che nascono proprio attraverso i social:
L'amore che nasce sui social può essere divertente, stimolante sotto certi aspetti, ma poi bisogna ricordarsi che la realtà è come si muove una persona in mezzo all'altra gente, come si rapporta con le altre persone o davanti a te direttamente. A me non è mai successo di innamorarmi tramite un'app di incontri, non giudico, però non dimentichiamoci della verità, perché se no si rischia di perdere la realtà delle cose.
Tornando a parlare del suo lavoro, Giulia ha sottolineato l'importanza del seguire le regole e le sue parole a molto sono sembrate una frecciatina a Chiara Ferragni e al caso del Pandoro Gate:
Ecco il video con le parole di Giulia:Ci sono sempre state queste persone che continuano a fregarsene delle regole, di base ci sono sempre state, bisognava fare, non fare… Bisogna seguire le regole per prima cosa, sui social come in qualsiasi altro lavoro, poi ci sarà sempre chi se ne frega. Poi sta al buon senso delle persone che postano sui social, come dice mio padre, la legge non ammette ignoranza.
La De Lellis ha poi proseguito svelando aspetti positivi e negativi del suo lavoro:
Infine, l'ex corteggiatrice ha parlato di come potrebbe evolversi il suo lavoro in futuro:Un aspetto positivo del mio lavoro è la libertà, sono libera di scegliere come realizzare un progetto e questo per me è fondamentale, molto motivante è bello, un aspetto negativo è che vengo costantemente giudicata e nella maggior parte dei casi in modo superficiale. Fossero critiche costruttive ne farei buon uso, ma dal momento che la maggior parte delle volte non lo sono mi dispiace.
Come penso possa cambiare il mio lavoro in futuro, non ho la palla di cristallo, piacerebbe saperlo anche a me, ma sicuramente cambierà e ben venga perché il cambiamento mi fa sentire viva e qualsiasi cosa sarà sarò felice di accogliere il cambiamento.