Dopo le esperienze come concorrente di Pechino Express e il Grande Fratello Vip, il reality show di Alfonso Signorini dove durante la settima edizione si è anche occupata del sentiment sui social (stesso ruolo poi ricoperto da Rebecca Staffelli), Giulia Salemi da qualche settimana si è lanciata in un'altra entusiasmante sfida.
L'influencer italo-persiana è l'ideatrice e conduttrice di un nuovo interessante format, il podcast Non lo faccio x moda. Nel corso di un'intervista rilasciata sulle pagine del Corriere della Sera, Giulia ha raccontato com'è nata l'idea di questo suo nuovo progetto:
La Salemi ha confessato cosa in passato l'ha fatta star male:Sono diventata intervistatrice, con il mio podcast Non lo faccio per moda (in vetta alle classifiche di Spotify e Apple): tenere l’attenzione degli ascoltatori per un’ora richiede abilità, empatia, studio. Ed è un po’ psicoterapia: l’Estetista Cinica, Alfonso Signorini (tra i primi ospiti, ndr) hanno raccontato difficoltà superate per giungere dove sono. Il titolo del podcast nasce da un’accusa che mi hanno mosso spesso.
Milano è stato però anche il luogo dove ha trovato la sua fortuna:In qualche trasmissione il commento leggero era richiesto per contratto. Esce una puntata e a ruota certi articoli: quanto è sciocca. Ci sono stata male per anni. C’entra Milano. A Milano fai un po’ il patto con il diavolo: per essere accettata devi stare dentro al sistema - moda, spettacolo -, cioè essere sempre carina, curata, con la battuta giusta come quelli che devi frequentare, stronzetta. Una maschera. Io sono cresciuta dicendo ciò che penso, sono vera, dunque mi dovevo frenare, camminavo sulle uova. Ho commesso errori, sì, ma a 31 anni ne ho fin sopra ai capelli.
Giulia ha raccontato perché si sentiva in difetto:Però mi sono data da fare per superare ciò che non mi piace. Ora ho stabilità: il mio fidanzato (Pierpaolo Pretelli, ndr), due-tre amici perché gli altri mi hanno deluso, la famiglia. Non sono granché mondana, sto volentieri a casa a guardare la tv. Mi basta e dico: sono così, io mi accetto. Se agli altri non va bene è lo stesso.
Giulia ha poi parlato del suo rapporto con i social:Andavo agli eventi e non avevo mai l’argomento pronto. E dire che ho studiato. Scienze sociali alle superiori, poi Economia a Piacenza. In marketing ho preso 29, in Diritto pubblico 27, da matematica non uscivo: ho mollato Perché non ricordo nulla delle materie d’esame? Forse è un disturbo e dovrei approfondire. Simona Ventura, tra le prime con cui ho lavorato, mi ha consigliato almeno due quotidiani ogni mattina.
Anche Alfonso Signorini: informati. Lo faccio. Sul telefono – che un po’ ci rimbambisce - ho le app dei giornali, tutte le notifiche attive. Il mio obiettivo è leggere un libro al mese. Mi ha commosso Troppo fiera, troppo fragile su Maria Callas di Signorini. E Le bambine non esistono, di Ukmina Manoori, regalo di un fan.
Ha continuato a spiegare riguardo al mondo dei social e agli hater che purtroppo impazzano senza freni:Serve moderazione: in passato postavo la qualunque, ora penso ci voglia più sostanza. Inoltro contenuti per lavoro, qualcosa di me, racconto un luogo che mi è piaciuto, cose belle che sento di condividere. Meno, con più qualità. Sto sui social da 10 anni e le critiche ci sono sempre state.
Giulia ha denunciato tutto alla polizia postale:Cosa bella e complicata. Il problema: manca una regolamentazione. Chi apre un profilo dovrebbe fornire la carta d’identità. Invece ti infangano con nomi falsi. Due-tre personaggi mi perseguitano: li blocco, ricompaiono con un altro nick. Li riconosco dai modi, dal metodo. Insultano me e i miei cari.
Sono stata alla Polizia postale: se non c’è un vero nome si arena tutto. Ma non abbandono ciò che faccio: lo amo troppo
Riguardo ai Ferragnez, spero criticati perché secondo molti ostentano il lusso, ecco cosa ha risposto la Salemi:
Giulia ha poi svelato se tornerebbe a fare il Grande Fratello:I ricchi esistono da sempre e se hai una - o dieci – borse in più non significa che ti si possa augurare la morte. L’accanimento conduce dalla parte del torto.
Da concorrente no, da opinionista sì.