Giulia Salemi svela come si sta preparando a diventare mamma (e quali sono le uniche due certezze che ha!)

Giulia Salemi, nota influencer e personaggio televisivo, è prossima alla maternità. La sua unione con Pierpaolo Pretelli, nata nella Casa del Grande Fratello VIP e resasi immune ad ogni ostacolo, sta infatti per offrire il frutto più bello.

La coppia aveva annunciato di aspettare un bambino lo scorso luglio e, nella sua ultima intervista a Verissimo, la Salemi ne ha svelato il sesso: sarà un maschietto. Pierpaolo, ospite poco dopo, ha raccontato tutte le emozioni di vivere nuovamente la gioia di essere padre. L’ex Vippone, da poco sbarcato nei teatri di tutta Italia, è infatti già papà del piccolo Leonardo.

In un’intima intervista a F, il settimanale dedicato alle donne, Giulia si è messa a nudo su tutte le sensazioni che la pervadono in vista di questo nuovo capitolo della sua vita. Che mamma sarà?

Ecco la sua risposta:

Una madre che insegnerà a suo figlio il rispetto. Mi spaventano i tg con l’elenco di femminicidi, l’odio, l’aggressività. Vorrei insegnare l’amore, la dolcezza, la bontà. E ad accettare il rifiuto, perché ognuno è libero di scegliere. Gli permetterò di piangere e di essere fragile: credo molto nell’educazione emotiva, i maschi ne hanno un gran bisogno.

Ha inoltre svelato di voler arrivare al parto più preparata possibile. Per questo segue sui social i consigli di figure professionali specializzate e si sta dedicando a letture specifiche sul tema.

Tuttavia, la conduttrice italo-persiana non ha mai fatto mistero della sua paura più grande: la solitudine. Paura che ha le sue origini in un’infanzia difficile, in cui si è sentita spesso emarginata per via del suo aspetto fisico e per le sue radici. Oggi quel timore pesa di meno, anche grazie all’amore che ha costruito con Pierpaolo e alla famiglia allargata che stanno per creare insieme:

Il timore si attenua. Pierpaolo è un ragazzo per bene, generoso, davvero raro. Sento tutto il suo amore, il sostegno, anche perché è già papà e in qualche modo più pronto. E poi per fortuna vivo la gravidanza con una serenità mai provata, non ho alcuna preoccupazione per il corpo che inevitabilmente cambia. Insomma, attendo con gioia e con ansia, quella non mi molla.

Con la sua metà, la relazione non è stata sempre rose e fiori. Com’è naturale che accada, anche i Prelemi hanno dovuto fare i conti con fasi difficili della loro vita di coppia. Le crisi, attraversate e superate, hanno fatto maturare in loro una nuova consapevolezza, conducendoli alla volontà di mettere su famiglia:

Abbiamo deciso di avere un bambino quando la nostra relazione è diventata stabile e non avevamo più alcun dubbio. C’è stato un grande lavoro dietro la nostra crisi. Ho preso carta e penna e scritto una lunga lettera di 12 pagine con i lati positivi e negativi di Pierpaolo, lui ha fatto lo stesso. Ci siamo promessi di migliorare quello che all’altro non andava bene, abbiamo imparato a parlare evitando lunghi silenzi se ci sono incomprensioni o malumori. Sappiamo chiederci scusa, abbracciarci per scaricare le tensioni. È fondamentale.

Nel corso della sua intervista, Giulia ha lanciato un altro importantissimo messaggio: l’importanza, per una donna, di mantenere in vita la propria carriera parallelamente all’organizzazione familiare. Ha infatti vari progetti in cantiere che porterà a compimento dopo una breve pausa dal lavoro. Cosa vede, oggi, se chiude gli occhi?

Lo ha raccontato così:

La felicità. Immagino il mio piccolo in braccio, lo coccolo, lo massaggio, lo bacio. Intorno a me l’amore di Pierpaolo, la gioia di mia madre, mio padre e mia nonna Giuliana. Vedo anche notti insonni e mesi complessi, la maternità non è solo rose e fiori. E, goduto il lusso di poter staccare per qualche mese, ho parecchi progetti in cantiere: la carriera è importante tanto quanto essere madre. Poi, più in là, vorrei un altro figlio. E il matrimonio, chissà.

Giulia, insomma, oggi è una donna più consapevole, che non bada alle apparenze e che non ha più intenzione di sembrare perfetta. “Pensavo che per piacere bisognasse mostrarsi perfetti: mi sbagliavo”.

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