‘Grande Fratello 14′: l’opinione di Chia sulla quarta puntata
Chia Ottobre 16, 2015
Certo che non li fabbricano più i gieffini di una volta.
Dodici anni fa in quella Casa ci stava Luca Argentero (un maschio italico di tutto rispetto, bello bravo e talentuoso), a sto giro avevamo Giovanni Angiolini. Eh già, c’è crisi.
Io sono ancora sconvolta per aver scoperto che, nella totalità dei telespettatori assennati che hanno terminato di sbavare per il bel dottorino non appena quest’ultimo ha aperto bocca nel corso della prima puntata del Grande Fratello 14 (come del resto ho fatto io), esistono dei pazzi scriteriati che ci credevano davvero alla sua storia con Mary Falconieri. Tipo che mi sarebbe risultato più plausibile credere a Babbo Natale, per dire.
Su, ditemi la verità, è un bluff! Non posso pensare siate seri, giuro… Ma di uno che ha precisato due ore dopo essere entrato in Casa di non essere lì per innamorarsi, che nei giorni successivi -mentre già iniziavano i primi approcci con la Falconieri– ai suoi coinquilini raccontava con enfasi di quanto fosse bona, ma bona bona bona Federica Lepanto, e che fino a dieci minuti prima della quarta diretta stava imbambolato a fissare le chiappe di Valentina Bonariva veramente vi fidereste, foste al posto di lei?
Bello è bello, per carità, ma non riesco a non trovarlo completamente costruito. Per tre settimane ha passato gran parte del suo tempo ad accusare gli altri, Mary compresa, di avere comportamenti innaturali e reazioni poco spontanee perché condizionati dalle telecamere, ma nonna mi diceva che chi ha il sospetto, ha il difetto. L’unico ad avere il pensiero fisso dei riflettori, di cosa fare e cosa dire per uscirsene bene o quanto meno meglio degli altri era proprio lui, e per quanto mi riguarda anche la storia con Mary rientra in questa sua tattica, spezzata ieri prematuramente dall’obbligo di abbandonare il gioco e tornare subito al lavoro, come una Catherine Spaak qualsiasi.
‘Spacca tutto‘, gli augurava la sua bella prima che varcasse la porta rossa. Ecco, non so perché ma credo che Giovanni la prenderà proprio alla lettera. Non a caso gli è scappato uno sguardo terrorizzato non appena Mary è andata in nomination, non sia mai che gliela buttino fuori subito rovinandogli il planning mensile di femori da visitare.
In tutto ciò mi dispiace per Mary (che, checché ne dicano tutti, per me la Bonariva se la mangia a colazione) perché io al suo di interesse ci credo.
Ma tranquillo, dottorino, riempi pure l’agenda perché a sto giro a rischiarla grossa sarà Simone Nicastri, che in un impeto di follia ha deciso di immolarsi al posto di Rebecca Di Pasquale, che invece avrebbe avuto gioco più facile al televoto. Le bimbeminkia che affollano le fanpage e che non dormono pur di seguire il live hanno emesso il loro verdetto, e i loro 50votiasessione sono già destinati a Simone.
Peccato, perché il nerd è uno dei pochi concorrenti che salvo in questa edizione fin troppo concentrata su triangoli che -per quanto insistano- non s’han da fare (avoja a far scrivere lettere, qua non c’è trippa per gatti!) e donne di polso che si fanno comprare con due moine. A strapparmi un sorriso oltre a Simone e Rebecca c’è giusto Verdiana Fanzone, dotata di un innato sarcasmo che ce la vedrei benissimo a massacrare corteggiatori depilati e lampadati a Uomini e Donne, altro che Gianni Sperti.
Che le nomination i concorrenti le comunichino al Grande Fratello prima della diretta si sa, ma dovrebbe anche essere lecito cambiarle in corsa se gli avvenimenti della puntata ti portano a scoprire dettagli che non conoscevi. Mary, per esempio, si è cuccata un sacco di voti solo per essersi isolata negli ultimi giorni, quando è stato poi chiaro che lo aveva fatto solo perché già sapeva che il suo dottorino avrebbe lasciato il gioco…
E trovo abbastanza curioso che a fare incetta di nomination oltre a lei e Kevin Ishebabi siano stati a furor di popolo non solo Rebecca e Simone ma anche Alessandro Calabrese e Federica, quando in Casa c’è gente sgraziata come Lidia e Jessica Vella, inciuciona come Barbara Donadio e Rossella Intellicato, e buonista come Luigi Tuccillo, che quando distribuivano la paraculaggine stava in fila da solo e se l’è presa tutta per sé.
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