Francesca De André è stata ospite questa mattina a "I Fatti Vostri", il programma di Rai Due condotto da Salvo Sottile.
Qui, per la prima volta, la figlia del cantautore Cristiano De André ha raccontato di aver rischiato più volte la vita a causa delle botte ricevute in diverse occasioni dal suo ex fidanzato Giorgio. Solamente qualche giorno fa proprio la ragazza aveva dichiarato al settimanale di Alfonso Signorini di aver subito della violenza, pubblicandone addirittura le prove fotografiche in condizioni molto delicate.
In studio da Sottile, Francesca ha voluto raccontare di come è nata la sua storia travagliata con il suo ex:
L'ho conosciuto tramite amici in comune ed è nata una relazione che non è cominciata da subito con queste violenze. E' andata in modo graduale la cosa, al punto che per chi mi conosce e sa che sono una persona combattiva, proprio per quello che è il passato che ho avuto e quello che sono riuscita a sopportare non in modo semplice, probabilmente non se lo sarebbe mai aspettato nessuno che mi sarei ritrovata in una condizione del genere. Motivo per cui sono felice di essere qui a parlarne. Quello che sto facendo non è un voler trasmettere pena nei confronti di qualcuno, ma mandare un messaggio importante. Ovvero che io per prima, nonostante sia una donna forte, non mi sono resa conto di essermi ritrovata in un meccanismo del genere. L'ho capito solo adesso, quando ho toccato il fondo tra la vita e la morte.
Dopo aver partecipato al reality Grande Fratello, Francesca ha mollato tutto e si è allontanata dal mondo della televisione. Ha deciso di prendersi il tempo per costruire una famiglia e dedicarsi al suo uomo. Ma i problemi sarebbero iniziati proprio in quel momento:
Proprio dopo il Grande Fratello sono iniziati i problemi. E' iniziato tutto dopo. E' stato un escalation di fasi alterne, come le chiamo io, "ON-OFF". Nel senso, quando c'era la normalità io vedevo questa persona come buona, con un potenziale da poter tirare ancora più fuori, che era il mio intento da crocerossina. Con dei problemi che pensavo di poterlo aiutare a risolvere. E da lì è iniziata una serie di avvenimenti che sono diventati sempre più frequenti dove c'erano dei blackout. Quindi dal nulla, senza motivo io non ero più Francesca, diventavo la "De André". E venivano fuori delle insicurezze, una rabbia, la violenza.
Io per prima, che faccio l'opinionista, mi sono ritrovata in dei salotti televisivi a parlare di violenza sulle donne, quando io per prima vivevo in quel meccanismo e non me ne rendevo conto. Pensavo: "No, la mia situazione è diversa. No, sicuramente non l'ha fatto apposta. No, sicuramente adesso non lo rifarà più, sicuramente non voleva farmi così male". E poi avevo paura, paura di dirlo.
La nipote di Fabrizio De André ha continuato a descrivere cosa accadeva in quei momenti da lei definiti "OFF", nella quale l'uomo si trasformava:
Botte. Cominciavano senza motivo, senza una motivazione reale. Forse da me non se lo aspetterebbe nessuno perché sono una che non le manda a dire, che reagisce, che risponde, che discute, ma ormai avevo imparato a riconoscere talmente bene quegli occhi che la paura mi bloccava al punto da non parlare neanche.
Sottile allora le ha chiesto se avesse mai provato a denunciarlo, ma Francesca ha subito detto:
Denunciarlo no, lo minacciavo di farlo. Le uniche volte che sono riuscita a cercare di tenerlo lontano quando voleva continuare a mettermi le mani addosso, era prendere con tutta la forza che avevo il cellulare e e registrarlo. Per incutere timore in lui e sperare che la smettesse. Ovviamente io sono una donna, e per quanto possa essere una che reagisce, anzi proprio per quello che venivo presa da dietro, venivo presa alla sprovvista, non di fronte. Perché io comunque non sono una persona che non reagisce, però stiamo parlando di un uomo al quale scatta un meccanismo dentro per cui non ragiona più, non esiste ragionamento e paura di voler fare male, anzi esiste proprio il volerti eliminare.
Francesca De André ha dunque raccontato di aver giustificato tante volte i comportamenti dell'ex fidanzato, a tal punto da nascondere i segni che portava addosso:
Io ho sempre inventato che ero caduta dal palo, perché faccio pole dance. Inventavo che ero caduta da cavallo, perché vado a cavallo. Che ero caduta dalle scale, che avevo sbattuto sul mobile. Sono stata dei periodi anche chiusa in casa perché erano talmente evidenti che non era credibile.
La cosa grave è questa: che io, nonostante lo minacciassi da tempo sul fatto che se fosse ricapitato, io mi ricordo e se lo ricorda anche il maresciallo che io ringrazio tanto, perché mi ha ridato la speranza. Io avevo paura perché le poche volte che mi sono rivolta alle persone vicine a lui non sono stata creduta. Veniva creduto lui con le sue versioni. Io mi facevo prendere dai sensi di colpa, dicevo:" Lui ha già dei precedenti, ha un figlio, devo essere proprio io quella che lo rovina?". Ti crei una sorta di giustificazioni, ma in realtà è paura.
Se non ci fosse stata una vicina di casa ad andare in aiuto, probabilmente Francesca avrebbe continuato a giustificare l'uomo anche durante l'ultima aggressione subita, che è stata poi quella che ha portato fine all'incubo da lei vissuto:
Io ho avuto un trauma cranico importante, i carabinieri l'hanno colto in flagrante. In realtà quando io ho perso i sensi , lui ha preso il mio cellulare ed è stato lui a chiamare i carabinieri. Volendo fare la parte di quello che era stato lui aggredito, che io ero impazzita e mi stavo picchiando da sola. Poi è entrato dentro casa e ha continuato con le percosse, con i calci. Io nel mio riprendermi, cercavo con tutte le forze di urlare aiuto. Fino a quando una vicina mi ha sentita, si è avvicinata e lui è scappato con il mio cellulare. Io per un attimo, mentre lui mi picchiava, ho detto: "Non ci arrivo a domani mattina". Ero convinta.