Grande Fratello, uno storico ex gieffino confessa: “Nella Casa persi 5-6 kg, ecco cosa mi logorò”

L’ex concorrente ha raccontato: “Dopo il reality feci tantissime serate, ovunque andassi trovavo fiumi di persone, era pazzesco! Poi…”

Carola Dicembre 23, 2024

Grande Fratello, uno storico ex gieffino confessa: “Nella Casa persi 5-6 kg, ecco cosa mi logorò”

Uno storico ex protagonista del Grande Fratello, di recente, ha raccontato alcuni retroscena in merito alla sua esperienza all’interno del reality show di Canale 5, parlando anche di tutto ciò che è accaduto dopo, di come è cambiata la sua vita e di cosa fa oggi.

Stiamo parlando di Rosario Rannisi, che prese parte alla sesta edizione del Grande Fratello e nel giro di quattro mesi passò dall’anonimato ad una grande popolarità che gli permise di prendere parte non solo al Gf, ma una volta giunto al termine il reality anche ad un altro programma di punta del tempo, ovvero La Fattoria.

Rosario Rannisi

Intervistato da TvBlog, Rosario ha raccontato del suo provino e del modo in cui è arrivato nella Casa più spiata d’Italia:

In realtà il primo vero provino lo avevo fatto alla fine del 2003 per la quarta edizione, quella con Patrick, Katia e Ascanio. Il mio Gf sarebbe dovuto essere quello, ma gli autori decisero di conservarmi come riserva, qualora fosse successo qualcosa. Ma io non sapevo di essere un potenziale sostituto. Lo scoprii successivamente, quando mi ricontattarono due anni dopo. Mi dissero che gli autori avevano visionato centinaia di ragazzi ma che non erano ancora soddisfatti. Quindi avevano rispolverato vecchie videocassette e si erano accorti del mio provino. Se la prima volta avevano telefonato a ripetizione, la seconda volta andò diversamente. Sapevano già vita, morte e miracoli di me e mi chiamarono quando il programma era già partito. Appresi che sarei entrato grazie ai promo in tv che annunciavano nuovi ingressi.

Poi l’esperienza nella Casa, che Rannisi ha definito “logorante”:

Non so come sia oggi, ho smesso di guardarlo. Dopo la mia edizione, vidi il ‘Gf’ per altri due anni, non di più. Non mi interessavano più le dinamiche, mi documentavo solo se dovevo rilasciare eventuali interviste. Riguardo all’isolamento, noi non sentivamo e vedevamo veramente nessuno e io persi addirittura 5-6 chili per lo stress. Non eravamo abituati a certe pressioni, eravamo ragazzi genuini. Non c’erano smartphone e social. Facebook sarebbe arrivato due anni dopo. Oggi il mondo è incentrato sull’apparenza e i ventenni sono già sgamatissimi. Tutti hanno un profilo social e sanno affrontare determinate dinamiche. Per noi non era così.

Una volta terminato il Gf, nel giro di pochi giorni Rosario venne ricontattato per prendere parte a La Fattoria:

Tutto avvenne in maniera assolutamente casuale. Uscito dalla Casa, passarono tre giorni e mi chiamò la Endemol, chiedendomi se fossi munito di passaporto. Mi avvertirono che c’era in onda questo programma, di cui ignoravo l’esistenza. ‘Sai, gli autori stanno cercando un elemento simpatico’, mi dissero. Partimmo in tre per il Marocco e durante la puntata ci fu un televoto, che vinsi. Arrivai in finale con Clemente Pernarella, una persona bravissima ma caratterialmente particolare. Motivo per cui non era ben visto dagli altri concorrenti. Dopo la proclamazione i Cugini di Campagna mi vennero ad abbracciare, si congratularono in molti. Sul fronte economico, subentrare in corsa non fu determinante ai fini della vincita, non mi venne scalato nulla. Cambiò semmai la retribuzione legata ai giorni di permanenza.

Terminata anche quell’esperienza è tornato in Italia, per Rosario iniziarono le serate e le ospitate in giro per i locali:

Quella del 2006 fu un’estate d’oro. Feci tantissime serate e mi dedicarono decine di copertine. Ovunque andassi, trovavo fiumane di persone. Era pazzesco. Anche il ritorno a Catania fu micidiale. Mi arrivò addosso un’onda enorme. Lentamente mi abituai a scattare foto e a firmare autografi.

Quella popolarità durò due o tre anni, poi le chiamate iniziarono a diradarsi:

Non è mai un processo improvviso. Da dieci al giorno, le telefonate diventano otto, poi sei, poi tre, poi una, poi basta. Se sei un minimo intelligente, ti rendi conto che qualcosa sta cambiando e che i riflettori si sono spostati su altri. E’ normale, in fondo la nostra popolarità si basava sul nulla, su un’esperienza televisiva. Per forza di cose il telefono doveva smettere di squillare, sarebbe stato anomalo il contrario.

Ad oggi, Rosario continua a far parte del mondo dello spettacolo e si dedica alla musica:

sono riuscito a rendere la musica il mio lavoro. Intervengo a serate pubbliche e private in tutti i locali d’Italia. Faccio le cosiddette cene-spettacolo ed eseguo tutto il repertorio italiano. Sono show carichi, pieni, senza soste.

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