21.40 "Proveremo ad intrattenervi cercando di non pensare a ciò che sta accadendo in Italia e nel mondo"
22.15 "Siamo in guerra, voi che potete ancora abbracciarvi approfittatene perché noi fuori non lo facciamo più"
Sono giorni che invoco, bramo ed agogno leggerezza in un palinsesto che si sta pian piano trasformando in un telegiornale h24 che sforna bollettini medici allarmanti alternati a jingle che ci ricordano di lavarci le mani e non uscire di casa se non per le necessità primarie, ed Alfonso Signorini è riuscito nella non facile impresa di rendere terribilmente angosciante persino un programma futilmente trash come il Grande Fratello Vip. Complimentoni, Alfò.
Roba che se avesse continuato per altri cinque minuti a parlare di quadri, di balconi, di flash mob e dell'incredibile numero di contagi raggiunto dal Coronavirus mi sarei sintonizzata al volo su quella banda di depravati di Ex on the Beach Italia e a mai più rivedersi. E santo cielo, su, ma come si fa?
Che io lo capisco sia importante sfruttare un programma popolare come questo per ricordare a tutti di stare a casa e di non prendere sottogamba questa situazione surreale che stiamo vivendo, per carità, ma già da quando i concorrenti sono stati - giustamente - messi al corrente di ciò che sta succedendo fuori da lì (con tanto di numero delle vittime aggiornato giornalmente e telefonate ai parenti per essere rassicurati sul loro stato di salute) il clima nella Casa si è inevitabilmente fatto più pesante, e scherzi e gavettoni hanno lasciato spazio a momenti di commozione e di preghiera collettiva, se poi passiamo anche metà della puntata a metterci il carico da 11 non se ne esce più.
Chi ieri sera si è sintonizzato su Canale 5 lo ha fatto proprio perché - dopo due settimane chiuso in casa a cucinare panzerotti, giocare a carte e guardare serie tv - aveva evidentemente bisogno di svagare la mente con qualche puttanata clamorosa, e le uniche lacrime che avrebbe voluto vedere erano quelle di Sossio Aruta quando è stato eletto primo finalista del Gf Vip 4.
Sossio Aruta, regà. Chi l'avrebbe mai detto, solo qualche anno fa, che il Re Leone del Cervia, quello perculato pure da Ciccio Graziani (per farvi capire il disagio livello Pro), nell'ordine:
- sarebbe diventato un personaggio di spicco del Trono over di Uomini e Donne
- una volta riuscito (contro ogni pronostico) a fidanzarsi, avrebbe messo a dura prova la suddetta relazione sotto l'occhio vigile delle telecamere a Temptation Island Vip
- non appena ricuciti i rapporti con la donna della sua vita, si sarebbe affrettato a procreare
- tra una furente litigata con Teresanna Pugliese e una partita a carte con Antonio Zequila, avrebbe conquistato il pubblico del Gf Vip 4
Che curriculum incredibile, Zonzo. Per anni a saltellare da un programma all'altro alla ricerca del suo posto al sole, e proprio ora che lo aveva finalmente ottenuto (letteralmente, dico, visto che si era aggiudicato la prima fila al lido Mappatella) ci ha pensato il Coronavirus a mettergli i bastoni tra le ruote. Un vero peccato, perché con un'altra atmosfera sono sicura che avrebbe reso ancora di più, tra imbarazzanti slippini fluo e balletti iconici. Mo il massimo che riesce a regalarci è la sfida con Zequila per la conquista della leadership della Casa (fittizia, s'intende, che figurarsi se quegli altri si farebbero mai rappresentare sul serio da 'sti due), ma apprezziamo comunque l'impegno. Sei il nostro eroe poraccio, Zonzo, e lo rimarrai sempre!
Certo è che dover scegliere il primo finalista tra un quartetto che non includeva né Patrick Ray Pugliese né Adriana Volpe per me rimane follia. Perché, nonostante Signorini abbia enfaticamente - e opinabilmente - detto a Valeria Marini "sei favolosa, senza di te questo Gf Vip non avrebbe senso!" (complimenti per il tatto nei confronti degli altri concorrenti e soprattutto per l'imparzialità, a proposito), se c'è qualcuno che a parer mio ha fatto davvero la differenza, là dentro, per me sono proprio loro due. In un mare di gente disagiata, costruita, finta o - tutt'al più - trasparente, loro si sono distinti per ironia, empatia, delicatezza, energia e voglia di fare. Togliete loro a questa edizione e... due palle, santo cielo. Ci sarebbero rimaste giusto le liti, gli spintoni immaginari e i phon accesi di notte giusto per il gusto di rompere le balle.
Dopo la prevedibile eliminazione di Fabio Testi (che figuriamoci se si sarebbero mai giocati Antonella Elia così presto. Come le riempivano le puntate da qui alla finale, sennò? Chi avrebbe litigato, chi avrebbe simulato aggressioni fisiche pur di fare la vittima, chi avrebbe finto di scusarsi col pubblico per poi fare recidivamente di peggio, poi?), il televoto che ha premiato Zonzo mandandolo dritto dritto all'ultima puntata ha finito per penalizzare proprio l'intoccabile Valeriona, che - due minuti dopo aver fatto un appello agli italiani invocando una sua rivincita personale dopo la disfatta della prima edizione, quando Alessia Macari le aveva soffiato lo scettro - ha abbandonato la Casa dicendo euforica "Avete realizzato un mio desiderio, perché volevo andare via!". Io AMO la capacità innata della Marini di mistificare ogni volta la realtà pur di cadere sempre in piedi. EROINA VERA. Ci mancherai come l'aria, già lo so.
E mentre Andrea Denver finge sempre di essere l'ingenuotto che cade dal pero ma poi si tira la zappa sui piedi da solo quando nella catena di salvataggi fa incredibilmente il nome di Aristide Malnati (cioè, Aristide regà... uno che manco ci siamo accorti che sia nella Casa, e lui lo salva pure...) e non quello di Patrick e - durante le nomination finali - vota per Fernanda Lessa dicendo che "è quella con cui parlo di meno", non ci resta che attendere mercoledì prossimo per scoprire chi uscirà tra quest'ultima e Licia Nunez. Perché che la Elia non sia davvero a rischio lo sappiamo, giusto?