Grande Fratello Vip 6: l’opinione di Chia sulla semifinale

Chia Marzo 11, 2022

Grande Fratello Vip 6: l’opinione di Chia sulla semifinale

Non importa se negli ultimi sei mesi siamo stati #TeamRicciarelli o #TeamSelassié. Non cambia nulla se nel famoso triangolo artistico con Alex Belli difendevamo Delia Duran o parteggiavamo per Soleil Sorge. Fa poca differenza se preferivamo i Basciagoni o i GianFede. C’è una cosa su cui tutti siamo indiscutibilmente d’accordo, quando si avvicina l’epilogo delle infinite edizioni del Gf Vip condotte da Alfonso Signorini, una sola: FINALMENTE FINISCONO.

Nemmeno un parto gemellare ti mette alla prova come quasi 50 puntate di ‘sto reality. Oddio, l’incontenibile nausea e il perenne senso di pesantezza sono sicuramente un punto in comune, a ben vedere. E in entrambi i casi hai la sensazione che il termine non arrivi mai e ti chiedi chi cacchio te l’abbia fatto fare di imbarcarti in st’avventura. Però almeno quando partorisci un paio di gioie te le godi di sicuro. Al Grande Fratello Vip se te n’è capitata mezza in sei mesi, di gioia, è già tanto.

Sta di fatto che mancano tre giorni alla finale. Solo TRE GIORNI, dopo i CENTOTTANTA che ci siamo puppati. Sembra passata una vita dal Bye bitc*” di Soleil a Raffaella Fico, dai teatrini di Vera Miales in abito da sposa per Amedeo Goria, dalla lite furiosa tra Alex e Aldo Montano. E invece tra tre giorni sarà tutto finito, il vincitore verrà decretato e le luci nella Casa si spegneranno almeno fino al prossimo settembre.

Grande Fratello Vip 6: l’opinione di Chia sulla semifinale

Dopo sei mesi in compagnia di Affonzo, che senza vergogna ha sfacciatamente tutelato alcuni concorrenti mandando sulla graticola altri, che ha spento succose dinamiche sul nascere per alimentarne alcune che divertivano solo lui (ogni riferimento al cappotto di Cefalù o ai siparietti da bambola assassina con Francesca Cipriani è puramente casuale, s’intende!), che generosamente concedeva a tutti diritto di replica (ammesso che la replica andasse a genio a lui, altrimenti si spazientiva e “non ci interessa, basta!“), che ogni volta che si toccava un argomento particolarmente delicato per qualche Vippone si è sempre contraddistinto per le sue domande piene di tatto e delicatezza (come non notare, ieri, quel “Ma lo Stato ti viene incontro? Quanto prendi tu dallo Stato per la tua situazione? Dammi le cifre!” rivolto a Manuel Bortuzzo) la verità è che ormai non ce ne potrebbe fregare di meno. Ma zero proprio.

Siamo così pieni saturi di tutta questa parzialità unita ad una scarsa attitudine a reggere un reality che con la testa siamo già in Honduras a urlare “Alviiiiin!”. Siamo già oltre, un po’ come Soleil ieri sera. In un mood sticaz*i così evidente che ho amato follemente vederle rovinare i malefici piani del conduttore. Lui l’ha spedita nella Casa sperando in un aspro catfight con Jessica Selassié, Manila Nazzaro e Lulù Selassié, e invece lei ha dispensato sorrisoni, good vibes e ‘in bocca al lupo’ a tutti. Di scontrarsi con chicchessia non gliene poteva sbattere di meno, era palese. E’ uscita da lì, è tornata dai suoi affetti, ha visto quanto sostegno le hanno dato i fan in questi mesi ed è pure in procinto di giudicare le sgallettate de La Pupa e il Secchione Show. Di litigare ancora per le nomination non gliene fregava un beata mazza, come dire.

Ma le soddisfazioni che la Sorge ci ha regalato ieri mica sono finite qui. Perché ad un Affonzo super disappointed che stizzito esclamava “se tu avessi grondato melassa come questa sera non saresti arrivata fino a questo punto!” lei ha tolto persino la gioia di poter spettegolare sul famoso fidanzato che la attendeva fuori dalla Casa. “Di me avete visto tutto, almeno questa cosa me la tengo per me“, ha replicato sorniona al conduttore che voleva sapere “Ma lui ha sofferto?” (domande super opportune, parte ventordici, ciak!). L’ha spento così, col sorriso a trentadue denti. Adoro.

Grande Fratello Vip 6: l’opinione di Chia sulla semifinale

Che piaccia o meno, Soleil di sicuro non è una che lascia indifferenti. C’è chi impazzisce per lei e chi non la tollera manco in cartolina. Ma che non sarebbe stata affatto un comodino, in quella Casa, lo sapevamo già da quando era uscito il suo nome tra quello dei papabili Vipponi della sesta edizione. Certo, tutto il disagio del triangolo artistico non ce lo potevamo ovviamente immaginare, ma che sia stata tra i concorrenti più discussi – nel bene o nel male – è sicuro. E un posto in finale l’avrebbe meritato tutto.

Sicuramente più di Davide Silvestri. Che, nonostante ora si senta un supereroe invincibile e incredibilmente apprezzato (beata ingenuità!), era partito benissimo salvo poi perdersi totalmente. Super promettente i primi mesi, quando sembrava sì un giocatore ma di quelli capaci di rendere interessanti ed avvincenti le dinamiche. Poi improvvisamente è diventato completamente trasparente, e lo è stato per settimane. Si attivava solo per sfornare focaccine o per difendere l’indifendibile Katia Ricciarelli. Una mossa che gli è costata gran parte del favore del pubblico, questa. Sul finale, poi, ha sfoderato una competitività così esagerata da valicare i limite dell’ossessione. E in alcuni frangenti ho temuto iniziasse a schiumare dalla bocca, tanta era la rabbia che trasudava. Anche meno, ad una certa.

E sicuramente più di Giucas Casella, che io davvero non mi capacito di come abbia fatto ad arrivare fin qui senza fare ASSOLUTAMENTE NIENTE. Ma niente di niente, eh. In Casa o fumava o si svaccava sui pouf del giardino, in puntata qualche “Incchesssenso, Affonso?” e fine delle sue dinamiche. Certo, adoravo quando sgamava gli spassosissimi scherzoni del conduttore rovinandoglieli sul nascere, e l’ho amato ieri quando gli ha detto “Ah, le regole le fa il Gf? Non conti nulla, allora!“, però oggettivamente è stato forse il comodino più clamoroso (e tutelato) di questa edizione. Una sola volta l’abbiamo visto senza la maschera del bonaccione stordito, quando ha sclerato di bbbrutto contro Nathaly Caldonazzo. Ecco, lì forse è stata l’unica volta che ci ha fornito di che parlare, ma poi basta. Che si stia giocando il quinto posto da finalista contro Jessica, quindi, per me è proprio follia.

Avrei da ridire invece sul fatto che Delia Duran sia “nel programma per merito di Soleil“, come ha sostenuto quel fan boy di Signorini. Perché se proprio Delia deve ringraziare qualcuno, quello è suo marito Alex. Che con lo snorkeling ha recuperato dopo, perché ha palesemente passato tutta l’estate a studiarsi accuratamente il teatrino col buon Ciccio Pasticcio. Teatrino che, senza di lui, il suo game e il suo loop che manda tutti in overbooking, non sarebbe mai nemmeno iniziato. E dovrebbero ringraziarlo pure Affonzo & co., visto che hanno retto l’intera edizione su di lui, il suo amore libero e i suoi imperdibili confronti.

Un circense che non nasconde d’essere un circense, e che anche ieri dopo lo sclero contro Barù è scoppiato in una fragorosa risata tanto era consapevole di quanto fosse tutto clamorosamente fake. Un po’ come Delia quando – durante il primo faccia a faccia in studio con Soleil – era passata da urlare “io sono la pantera del Sud” a “comunque complimenti, sei bellissima!” nel giro di un’inquadratura. Qui lo dico e qui lo nego, ma ‘sti due alla fine capace che mi mancheranno pure. Ecco, l’ho detto.

Barù, dal canto suo, rimane invece la più grossa incognita di questa edizione. Uno dei concorrenti più indecifrabili di sempre, capace di dire tutto e il contrario di tutto nel giro della stessa frase. Ho amato il suo spirito menefreghista rispetto a dinamiche e clip (e anche quell’epico “lui c’ha tutti i copioni memorizzati da tutte le telenovela che ha fatto, e sputa linee belle ma senza senso” che ha rivolto ad Alex ieri sera), ma ho amato un po’ meno la sua scarsa chiarezza nei confronti di Jessica.

Perché ok, che non fosse entrato per farsi la storiella ci era palese da mo. Ma diciamo anche che certe sparate si potevano assolutamente evitare, ecco. Comprese quelle che abbiamo visto ieri nella clip, che non sono giustificabili nemmeno alla luce del “è partito tutto dal commento che hai fatto contro di me“. Perché è vero che in molti – se stuzzicati – rispondono pan per focaccia, ma non mi sembra che Jessica avesse detto nulla di realmente offensivo su di lui, anzi. Fin troppo paziente e comprensiva è stata, che le scuse mica mi aspettavo le facesse lei, tra i due. Ma se basta ipotizzare che lui possa essere uno stratega per vederlo sbroccare così, forse ha ragione Lulù a pensare che abbia un po’ la coda di paglia, eh…

E niente. Tra un Biagio D’Anelli che svacca dicendo che “se a Miriana Trevisan togli Biagio di cosa parli?” (quando al massimo è il contrario, visto che lei di materiale di cui parlare ne ha fornito parecchio, specie quando c’erano di mezzo Katia e Soleil) e un Manuel che ci ricorda che basta un pizzico d’amore per risollevare anche le vite più “di merd*“, siamo arrivati al gran finale.

In questi sei lunghiiiissimi mesi la verità è che a turno ho detestato tutti, indistintamente. Reality così infiniti non fanno altro che tirare inevitabilmente fuori il peggio da chiunque, vuoi per stanchezza o vuoi perché ad una certa la maschera cade anche agli attori più capaci. A giro tutti hanno fatto scivoloni, tutti sono stati insopportabili, tutti avrebbero meritato di essere rispediti a casa propria con un calcio nelle chiappe.

Ma arrivati alla finalissima, la mia speranza è che a trionfare sia una Selassié. Lulù tanto l’ho amata quanto l’ho criticata quando ha sbroccato contro la sorella, ma – tolto il triangolo – è stata oggettivamente uno dei personaggi più rappresentativi di questa edizione. Una delle poche che non si è mai fatta problemi a dire la sua, pure impopolare che fosse. E che non ha mai piegato la testa di fronte a nessuno, conduttore che tentava di rigirarsi le peggio frittate compreso.

Questo reality le ha regalato l’amore di Manuel, e sono certa che vicino a lui potrà imparare a smussare quei lati ancora troppo fumantini del suo carattere. Ma quando lui ieri ha detto che “anche riguardo al sogno di correre insieme verso il mare lei mi ha detto ‘amore, qual è il problema? Non lo facciamo, facciamo altro!’. Lei risolve le cose così, con semplicità, con amore. Però non tutte le persone sono Lulù“, beh… direi che sta tutto lì. I suoi sei mesi perfettamente racchiusi in una sola frase.

E di Jessica che dire. Fin dall’inizio è stata trattata da tutti come la figlia della serva, altro che principessa. Ignorata, percul*ta e utile solo a cucinare. Ma lei ha saputo rimboccarsi le maniche non solo per lavare i piatti, e ha sfoderato una cazzimma che manco lei sapeva di avere. E’ stata forse protagonista del percorso di crescita personale migliore di questa edizione, e la vittoria se la meriterebbe tutta.

Ma se sogno il trionfo delle Selassié è anche per veder scoppiare un bel po’ di fegati, sono sincera. Primo tra tutti quello di Affonzo, ovviamente. Che per sei mesi non ha MAI perso occasione per remargli contro, per sminuirle, per sbatterle alla gogna. Sull’ultimo numero di Chi ha persino pubblicato una lettera piena di insulti nei loro confronti, figuriamoci. Non gliene ha mai passata una, e se poteva metterle in difficoltà o alla berlina tranquilli che l’ha fatto. Trincerandosi dietro a quei “vi adoro!” di facciata, che le mal sopportasse è stato palese in ogni interazione con loro.

Era chiaro quella volta in cui ha sbottato contro Lulù rea di non aver scelto la carta delle nomination entro i 30 secondi, invalidandole subito il voto (ma chissà come mai ieri non ha detto niente quando Silvestri stava per salvare Barù e invece – su indicazione dell’amico – ha cambiato salvando Giucas…). Era palese quando ha letto gli sfoghi social di Clarissa solo per far passare la Ricciarelli da povera vittima. E si è notato anche ieri quando, dopo la clip di Rocco Siffredi, ha insinuato malizioso “come mai sai chi è? Sarete principesse, ma insomma…“, manco se per conoscere Siffredi ci volesse chissà quale attitudine p*rno.

In una Casa piena di gente che ha voltato le spalle persino gli amici, pur di arrivare in fondo, facciamo finta di credere che fossero tutti lì “per il percorso“. Rinchiusi sei mesi tra quattro mura giusto per la gloria, ceeerto. Tutti tranne le Selassié, ovviamente, che secondo il conduttore – super partes come suo solito – “vogliono solo incassare il bottino“. Che famo, la vogliamo dare vinta ad Affonzo?

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