Grande Fratello Vip 6: l’opinione di Chia sulla trentaduesima puntata
Chia Gennaio 8, 2022
Quando si tratta di televisione non nutro mai grandi speranze in generale, figuriamoci se si tratta di reality show. Tengo le mie aspettative basse, mooolto basse, così (di solito) vado sul sicuro. Ma PORCA DI QUELLA MISERIA, il Grande Fratello Vip riesce SEMPRE a deludere anche quelle poche, oh.
Visto l’andazzo di questa edizione, dove lo sfacciato doppiopesismo impera come mai prima d’ora, ovviamente non mi aspettavo certo che Katia Ricciarelli venisse squalificata come il web chiedeva da settimane. Troppo bello per essere anche solo pensato, figuriamoci realizzato. Trincerandosi dietro alla scusa del “sono già state fatte squalifiche inappropriate, e io nello stesso errore non ci ricasco!” era prevedibile che non l’avrebbero MAI messa alla porta con ignominia. Però dai, su, è ALLUCINANTE che anche stavolta sia finito tutto a tarallucci e vino. ALLUCINANTE.
I comportamenti della cantante lirica sono stati talmente GRAVI ed INACCETTABILI che a parlarne non sono stati solo i siti di gossip, ma sulla vicenda si è duramente espresso addirittura il Corriere della Sera. Ed io confidavo nel fatto che – essendosi scomodate persino le testate più prestigiose per esprimere il loro totale sdegno – gli autori si rendessero conto che a ‘sto giro non era più possibile nascondere la polvere sotto il tappeto, non era più comprensibile la tutela di un personaggio così perennemente sopra le righe, non era più tollerabile la mancanza di provvedimenti nei suoi confronti. Ma la mia si è ben presto rivelata l’ennesima speranza vana.
Visto che questa volta non potevano più sorvolare sulla vicenda (come hanno SEMPRE fatto negli ultimi quattro mesi, durante i quali non è MAI stata fatta menzione degli AGGHIACCIANTI scivoloni – che a chiamarli ‘scivoloni‘ mi sento a disagio io, perché qua siamo proprio oltre… – della Ricciarelli che, anzi, in diretta veniva sempre descritta come una pooovera anima buona dalla vita difficile che, dopo aver pensato di farla finita, aveva ritrovato la voglia di vivere proprio nella Casa del Gf Vip), come hanno pensato di uscirsene, per non rischiare di disonorare l’intoccabile Katia? Facendo – vergognosamente – di tutta l’erba un fascio.
L’intervento di Alfonso Signorini, entrato in Casa per “guardare i Vipponi negli occhi e fargli capire che avevano perso le linee guida di questo programma“, in apparenza serviva a dare una strigliata a tutti in nome di un limite che “è stato decisamente oltrepassato“. Ma di fatto ha finito solo col mettere sullo stesso identico piano gli errori di Katia e quelli di Lulù Selassié. Che per carità, è SICURAMENTE strafottente, impulsiva e spesso volgare, nelle sue esternazioni, ma i suoi – in questo caso sì – scivoloni non sono MINIMAMENTE PARAGONABILI a quelli della Ricciarelli. Ma proprio zero. E non lo sono per molteplici ragioni.
Innanzitutto perché il conduttore è sempre stato il primo a fare differenze tra le due. Katia sono QUATTRO MESI che va avanti a sfondoni, uno più grave dell’altro (ed i nostri innumerevoli articoli a riguardo difficilmente sono riusciti a stare al passo con tutte le mer*e che ha pestato finora), e continua tuttora ad essere impunita. A Lulù è bastato sbottare UNA VOLTA in diretta per sentirsi dare della “gran maleducata!” da Affonzo. E se quella settimana non fosse già stata al televoto sarebbe pure finita in nomination d’ufficio. Uguale, proprio.
In secondo luogo perché avranno anche “vite e professionalità diverse” ma il rispetto va portato a TUTTI e – soprattutto – MAI preteso. Non ci sono età o carriere che tengano, ‘sto benedetto rispetto ce lo si deve anche meritare. Ed io onestamente mi stupisco che non abbiano sbroccato prima, in quella Casa, dopo tutte le cattiverie (gratuite e spesso manco motivate) che abbiamo udito dal 13 settembre ad oggi da parte di Katia. Roba che persino Gandhi avrebbe perso la pazienza, con una così. Che rendere pan per focaccia non sia la reazione migliore lo sappiamo, ma ad una certa manco farsi calpestare a oltranza in ‘sta maniera però. Che a tutto c’è un limite, e la Ricciarelli il suo l’ha passato da mo.
Terzo, perché non regge manco la scusa dei “quattro mesi di convivenza forzata“. Ci ha pensato Selvaggia Lucarelli, nei giorni scorsi, a ricordarci che la Ricciarelli anche a La Fattoria si comportava nello STESSO IDENTICO MODO. Era “civettuola con gli uomini e ostile con le donne” già allora, e non mi sembra che in quindici anni sia cambiata di una virgola, anzi. E in quel reality non era certo chiusa in una Casa da mesi, quindi…
Quarto, sfatiamo anche il mito del “Katia appartiene a quella generazione lì, che aveva quella mentalità lì“. Perché mia mamma e mio papà appartengono alla stessa generazione della Ricciarelli, ma MAI si sono permessi di dire NULLA di lontanamente simile a quanto uscito dalla bocca della cantante. Non gli ho mai sentito dire certe oscenità manco in casa loro, nemmeno per scherzo, figuriamoci se lo farebbero in mondovisione. Quindi NO, non è una questione di generazioni ma di rispetto. E quello o ce l’hai o non ce l’hai, a qualsiasi generazione tu appartenga.
Quinto, perché francamente mi ha messo I BRIVIDI l’idea che – dopo una frase raccapricciante come “torna a studiare al tuo Paese!” – fosse Lulù a doversi scusare per aver osato pensare che Katia fosse razzista e non Katia a scusarsi per aver pronunciato una vaccata simile. Cioè, siamo alla FOLLIA. E ancora una volta è stato il conduttore ad intervenire dicendo che “sono profondamente convinto che Katia Ricciarelli non sia una persona razzista, la conosco!“. Forse dimenticandosi che quello con Lulù non è stato certo il primo episodio di frasi spiacevoli rivolte a qualcuno con la pelle meno candida della sua…
La verità è che la Ricciarelli in quattro mesi non ha risparmiato NESSUNO, se non i suoi lacché (ma manco sempre, a ben vedere) e quelli che – nella sua testa, almeno… – sono i maschi alpha della Casa. Che non mi pare abbia mai messo in discussione il ruolo genitoriale di Alessandro Basciano, nonostante non abbia manco fatto tempo a varcare la porta rossa che stava già flirtando con mezza casa pur di recuperarsi la clip, mentre Miriana Trevisan dopo essersi sentita giudicata come madre si è addirittura beccata della “tenutaria del casino” in mondovisione.
Per non parlare di Biagio D’Anelli che “è gay o è normale?“. Di Lulù che è “una scimmia che sta sempre a gambe aperte“. O Alex Belli con le camicie da “ricchi*ne“. E Giacomo Urtis che “è una donna“. Per arrivare a Nathaly Caldonazzo alla quale “ci vorrebbe un camionista di quelli grossi che la prende e…“. Frasi sempre più gravi, sempre più cattive, sempre più gratuite.
Avoja Affonzo a cercare di mettere queste OSCENITA’ sullo stesso piano dei “porca tr*ia” di Lulù, perché secondo lui “non esiste una gerarchia di chi si debba o non si debba vergognare“. Invece sì che esiste una straca**o di gerarchia, e “sento dire tante scemenze” lo puoi riferire agli scleri di Lulù, non certo alle carognate misogine della Ricciarelli. E no, di una ragazza di 23 anni che dice “chi ca**o sei tu, sfigata” non puoi dire che “è da squalifica ma non la squalifico“. Non sarebbe stata da squalifica manco ai tempi di Salvo Veneziano e Clemente Russo, figuriamoci in questo Gf Vip dove (quasi) tutto è concesso.
Ma se ci teniamo così tanto a metterle sullo stesso piano, voglio dire, perché – visto che Lulù la nomination d’ufficio se la stava già beccando in passato – a ‘sto giro non ce le abbiamo mandate entrambe, al televoto? Una contro l’altra, e poi ci pensava il pubblico. Chissà perché non ci han pensato, visto che “il limite è stato ampiamente oltrepassato“. Paura della percentuale bulgara, forse?
Io capisco che per tutelare la Ricciarelli sia ormai inevitabile arrampicarsi clamorosamente sugli specchi, ma così è davvero troppo. E non lo trovo manco furbo, vi dirò. Proteggendola in modo così insensatamente sfacciato non fanno altro che peggiorare la sua situazione, rendendola ancora più indigesta al pubblico che sono settimane che non la può più vedere manco in cartolina.
E la scarsa sopportazione nei suoi confronti si sta allargando anche ai suoi adepti, quelli che hanno avuto il barbaro coraggio di regalarle l’immunità in una puntata dove sarebbe dovuta essere cacciata A PEDATE NEL SEDERE. E se da Manila Nazzaro me lo aspettavo il pippone su quanto sia “generosa” e su come “accolga tutti con grande affetto“, diventando ruvida “solo nel momento in cui vede che qualcuno ne approfitta“, a deludermi stavolta è stato Davide Silvestri. Che quando ha detto “la mia preferita rimarrà sempre Katia” mi ha un po’ spezzato il cuore. Fin dall’inizio ho avuto una preferenza per lui, nella Casa, ma a ‘sto giro ha toppato proprio. E sta facendo comunella con la gente sbagliata.
Gente che parla di maleducazione e poi manco ricambia il saluto altrui (inappuntabile il discorso di Jessica Selassié, ieri sera). Persone che scomodano il bodyshaming quando si tratta dei kg di troppo di Katia, ma poi danno del mucchio di ossa a Nathaly. E a Miriana della “capa che tiene le mocciose con la frusta“, quando poi spronano Valeria Marini ad prendere le distanze da Urtis solo perché quest’ultimo ha osato muovere delle critiche al comportamento della Ricciarelli.
Ricciarelli che in puntata fa tutta l’agnellino che “vogliamoci bene“, “non mi ricordo di aver detto a Manuel Bortuzzo come fa a stare con una come Lulù…” e “trovo sia molto bello mangiare tutti insieme“. Quando poi basta accendere il live in un momento a caso della giornata per accorgersi che questo buonismo sia solo facciata. E che la verità è tutta un susseguirsi di “la pagherai!“, “se fossi come te mi sparerei subito!” e “se io avessi dei figli così darei tante sberle sulla faccia“.
Tanto di cappello alle Selassié che, pur scusandosi (giustamente), non si sono fatte rigirare come un pedalino dal conduttore ma hanno mantenuto il punto. Soprattutto Lulù, che non ha ceduto di mezzo centimetro sottolineando come “se io fossi interamente italiana lei non avrebbe mai usato certi termini“. Perché lo sappiamo bene che è esattamente così la situa.
E mentre gli ex Vipponi minacciano rivolte sui social ma una volta in studio è tutto un “grazie Alfonso per il tuo intervento“, qua bisogna ASSOLUTAMENTE preservare Nathaly. Una delle poche che le cose le dice DAVVERO in faccia, e che non si fa problemi a contraddire il conduttore se “ho detto ‘perché Katia non si cura la cattiveria’, non ‘perché non si cura’. E che sia un’infelice e un’irrisolta lo penso. Qua sembra tutta mite e buona, invece in Casa non lo è, mi spiace. Se lei ogni giorno non attacca qualcuno non si sente contenta e appagata”. Da proteggere come un panda, proprio.
Ps. Ho già in caldo i pop corn per l’ingresso di Delia Duran nella Casa. Che non so se mi ha divertito di più sentire Alex Belli e Soleil Sorge dare dei ‘forzati‘ ai protagonisti delle altre pseudo coppiette o Affonzo provare a convincerci che “abbiamo dovuto insistere a lungo con Delia, perché non era proprio dell’idea di diventare concorrente“. Ma, brutture per brutture, sempre meglio ‘ste trashate delle oscenità della Ricciarelli, ecco.
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