Grande Fratello Vip 6: l’opinione di Chia sulla ventiquattresima puntata
Chia Dicembre 4, 2021
Se c’è una cosa che mi fa davvero girare le balle, quando si tratta di Grande Fratello, è quello sfacciato e patetico tentativo di mistificare completamente la realtà (cit). Che io lo capisco che la tv sia in larga parte finzione, che ci sono i copioni, i mestieranti e tutto il resto appresso, figuriamoci. Ma qui gli autori pare si scordino che c’è anche un live 24/7 che (grazie al cielo) ci mostra i personaggi per quello che sono realmente, al di là delle clip confezionate ad hoc per tutelare qualcuno e demolire qualcun altro.
E Katia Ricciarelli e Manuel Bortuzzo sono realmente insopportabili, punto.
Io sono PIENA A TAPPO di vederli descritti come dei buoni samaritani che si abbassano ad interagire con la plebe che affolla quella Casa alla quale magnanimamente insegnano a stare al mondo, quando non serve manco pupparsi Mediaset Extra ma basta imbattersi in due video a caso su Twitter per rendersi conto di come siano entrambi BEN DIVERSI dall’immagine che viene fatta passare di loro in diretta. Altre persone, proprio.
Sia chiaro, nessuno mette in discussione l’incredibile carriera di lei né la toccante storia personale di lui. Su quello massimo rispetto, ci mancherebbe. Ma siamo in un reality show, non è una gara a chi ha il passato più sfavillante o doloroso. Nella Casa dovrebbero essere tutti sullo stesso piano e, soprattutto, dovrebbero venir trattati tutti nello stesso modo. Ma mi pare evidente che non funzioni esattamente così, ed è palese che ci siano – come sempre – figli e figliastri.
Prendete la Ricciarelli, per esempio. Ieri sera le hanno cucito su misura la clip strappalacrime sul Gf Vip che “mi ha ridato la voglia di vivere. Ho fatto delle cose che non facevo da 40 anni. Mi sono divertita, sono stata bene e ho capito che non bisogna mai smettere di sognare“. Tutto molto bello, per carità. Peccato che abbiano COMPLETAMENTE SORVOLATO sulle (ennesime) esternazioni di dubbio gusto che le sono uscite dalla bocca nei giorni scorsi.
Dove altri sarebbero stati immolati in pubblica piazza, e puntuali alle 21.40, a lei nemmeno un richiamo dopo la mezza, un’amorevole strigliatina perché “dai Katia, non si dice. Però adoro, ti amooo!“. Niente ai tempi del “ricchi*ne” indirizzato ad Alex Belli, niente quando a proposito di Samy Youssef parlava di “noi” e “voi” e niente di niente nemmeno stavolta. Se non è tutela questa…
Più che un Alfonso Signorini commosso perché “non ti devi sentire inutile” me lo sarei aspettata decisamente imbufalito per essere stato annoverato tra le fila dei “non normali“. Invece – guardaunpochecaso – nulla di tutto ciò. Due pesi e due misure, come sempre.
Stesso discorso riguardo le nomination. Quando Lulù Selassié ha sforato i 30 secondi concessi per scegliere chi votare la sua nomination è stata annullata. Senza contare il cazziatone che si è beccata la volta successiva, per aver osato votare Manila Nazzaro senza una motivazione valida. Premettendo che io Giucas Casella lo amo follemente, ma avete visto Affonzo riservargli lo stesso trattamento, ieri, quando si è macchiato della medesima colpa della princess?
Niente mi manda più in bestia di chi alza la voce con i deboli salvo poi fare il lacché con i potenti. Ovviamente in questo contesto non parlo di ‘deboli’ e ‘potenti’ in senso assoluto, ma da un punto di vista di popolarità e appeal televisivo. Katia Ricciarelli è Katia Ricciarelli, e allora ci facciamo andare bene anche quando dà alla gente della “patetica” o della “donna insoddisfatta“, quando esclama che “fossero state mie nipoti le avrei prese a sberle“, quando si aspetta delle scuse nonostante la sceneggiata sia partita da lei. E quando minaccia “le tiro una scarpa in testa e le faccio un buco, a ‘sta str*nza” ci facciamo pure delle grasse risate.
Lei pensa che “mi sono rovinata la reputazione” per il bagno in piscina con Aldo Montano, mica perché sono tre mesi che la vediamo spadroneggiare in quella Casa trattando chiunque con superiorità, graziando quelli che si riducono a farle da valletti e facendo terra bruciata attorno a chi osa contraddirla, scegliendo di cosa si può o non può parlare e decidendo pure come gli altri dovrebbero reagire. Prepotente, smargiassa, prevaricatrice e despota. E poi ha anche il coraggio di dire che “potevate imparare molte cose dalla sottoscritta, come l’UMILTA’“.
Ma se dalla Ricciarelli non mi aspettavo granché (specie perché memore delle figure spesso barbine che hanno collezionato le persone di una certa età al Gf Vip, da Barbara Alberti a Patrizia De Blanck), la vera delusione per me è stata Manuel. Nelle prime puntate, storia personale a parte, mi aveva colpita perché aveva proprio la faccia da bravo ragazzo e la risposta giusta sempre pronta. Mi sembrava empatico, sensibile, pieno di tatto e dotato di grande umanità. Non potevo sbagliarmi di più, insomma.
Puntata dopo puntata si è rivelato cafone, maleducato, opportunista ed incredibilmente egoista. Ieri ha avuto pure la faccia tosta di dire che “quando andava comodo a Lulù eravamo fidanzati, quando non le va comodo siamo single” quando ha passato SETTIMANE a lasciarla e riprendersela quando andava a lui, manco fosse una bambola di pezza a suo uso e consumo. Se n’è palesemente fregato dei sentimenti della princess, e ha sempre anteposto le proprie necessità a quelle di lei. Che per carità, ha un SACCO di difetti e nemmeno li nasconde, e quando si trincera dietro ai dolori che ha vissuto in passato per farla franca sulle minchi*te che combina oggi mi fa uscire di testa. Ma merita rispetto come chiunque altro, porca miseria.
Io posso pure fingere di non credere ai rumor che circolano sul web e che attribuiscono la palese insofferenza di Affonzo nei confronti di Lulù (altro che “con quegli occhiali sei pazzAska, adoro!“) al fatto che la storiella con lei abbia rovinato l’immagine di Bortuzzo “suo preferito e prediletto per la vittoria“, eh. Però, punto primo, era stato proprio Signorini a spingere sulla storiella incitando la Selassié perché “siete bellissimi insieme“, e lo stesso Manuel pur di avere blocchi in puntata ci ha marciato eccome prima di metterci un punto. E, punto secondo, a rovinare l’immagine di Bortuzzo ci pensa già lui da solo. Al massimo Lulù l’ha aiutato a passare da vittima, col suo comportamento ossessivo, almeno fino a quando all’ennesimo “vattene affanc*lo” qualcuno ha iniziato ad aprire gli occhi anche sul conto di Manuel.
Che si vergogna per le reazioni (sicuramente fuori luogo) della princess, mica per la propria maleducazione. E per fortuna che ieri ci ha pensato Adriana Volpe a fargli notare che “c’è modo e modo di dire le cose, i veri fuori classe si vedono proprio in questi momenti“, perché per quanto mi riguarda è FOLLIA continuare a giustificare gli sbotti di lui perché “è esasperato, lei non ha mai mollato il colpo, gliele ha cavate un po’ fuori“. “Cavate un po’ fuori“? Seriously? Quindi siamo al solito vecchio discorso, che di fronte alla provocazione è ammessa ogni reazione? Per me sono ingiustificabili ENTRAMBI, lei incredibilmente ossessiva e lui – che ieri le rideva pure in faccia mentre piangeva – eccessivamente sprezzante, punto.
Manuel era entrato dicendo di non volere sconti, ma la verità è che – come a Katia – a lui tutto è concesso. Mentre altri vengono rimbrottati in diretta, se è lui a non esporsi si ridacchia perché “tu sei peggio di Ponzio Pilato, adoro!“. A lui vengono riservate ventordici sorprese, quando c’è gente che è lì dentro dal 13 settembre e ancora non ha visto nessuno. Lui può dire le peggio carognate, tipo quell’immeritato “è caduta proprio in basso” a Jessica Selassié, e poi giustificarsi dicendo che “ero nervoso“. Per non parlare della perenne immunità che giusto ieri sera, per la prima volta, non ha avuto.
La verità è che – se non sarà lui ad abbandonare il gioco prima del prolungamento – ce lo ritroveremo dritto in finale, col rischio pure che vinca. Perché, immunità o meno, in quella Casa piena di ruffiani paracul* il coraggio di nominarlo non ce l’avrebbero nemmeno se gli piscias*e in testa. E una sua vittoria sarebbe doppiamente ingiusta. Primo, per la sòla che si è rivelato essere umanamente parlando. E secondo perché, tolta la storiellina che lo infastidisce tanto, là dentro è più trasparente delle vetrate della veranda. Che almeno hanno sopra gli adesivi dello sponsor e le noti, quelle.
Ps. Che dite, non ho fatto nemmeno un accenno al drama tra Soleil Sorge e un Alex Belli che rivendica il diritto a “poter amare contemporaneamente due donne“? Niente sulle pantomime della bistrattata Maria Monsé? Manco una parola sul ritorno di fiamma tra Sophie Codegoni e Gianmaria Antinolfi? Il fatto è che se avevo voglia di una fiction a puntate aprivo Netflix. Lì almeno recitano meglio.
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