Ho quasi timore a dirlo ad alta voce (e a scriverlo nero su bianco), visto che il big disagio è sempre dietro l'angolo, ma questo Gf Vip 7 sembrerebbe avere le carte in regola per riuscire a regalarci tutto il succulento trash che ci meritiamo.
E se ho timore a dirlo è perché - lo sappiamo fin troppo bene! - è un attimo che Alfonso Signorini vada in fissa per la dinamica più cringe tra tutte quelle che i Vipponi ci servono giornalmente su un piatto d'argento (pensate al triangolo artistico, per esempio, e citofonate Gregorelli - dal cui loop, almeno a giudicare dal fermo immagine del limone fake che fa cicciare fuori da due anni a questa parte anche quando non c'entra una mazza, non è ancora uscito - per la conferma) e ce la propini a nastro in ogni santissima puntata per i prossimi ventordici mesi, senza pietà alcuna per i telespettatori. Poveri noi tapini.
Ma se gli autori riusciranno a trattenersi dalla tentazione di forzare le dinamiche nella Casa (anche perché non mi sembra ce ne sia il minimo bisogno, a giudicare dalla quantità di scontri e frecciatine acide dopo soli quattro giorni dall'inizio del reality...) potrebbe venirne fuori una delle edizioni più esplosive di sempre. Perché a occhio e croce questo cast il potenziale sembra avercelo tutto.
Col senno del poi (cit.) un po' lo capisco Alfonso che voleva mantenere segreti i nomi dei Vipponi finché questi non avrebbero varcato la porta rossa. Cioè, sia chiaro, poteva evitare di stracciarci i mar*ni per settimane con indizi sibillini che si alternavano a prevedibili smentite, ma un po' lo capisco. Sulla carta, infatti, a differenza delle edizione passate, stavolta mancano i grandi nomi di richiamo, quelli che mai ti saresti aspettato di vedere nella Casa e che quindi suscitano particolare curiosità al solo menzionarli. Prendete quelle grandi star (...) di Katia Ricciarelli o Elisabetta Gregoraci, per esempio. Chi avrebbe mai pensato di vederle contendersi un solo bagno con altri 20 cristiani, un giorno? Eppure è successo.
A 'sto giro, non avendo nomi così forti da creare particolare hype, Signorini voleva puntare sulla suspense. Mossa inaspettatamente ingenua, da parte sua, specie ai tempi di web e social. E infatti ci ha pensato Davide Maggio a rovinargli i piani spoilerando anzitempo tutto il cast. E quando noialtri abbiamo letto quei 23 nomi la prima reazione è stata:
Metà dei personaggi ripescati dagli anni '90, col retrogusto di naftalina ancora addosso, e l'altra metà totally sconosciuti ai più. A primo acchito m'era preso un coccolone, son sincera. Avevo pensato alla mira da cecchino con cui Affonzo aveva puntato su due tra i tronisti meno incisivi della storia di Uomini e Donne, innanzitutto. Per non parlare poi della precisione chirurgica con cui ha scientemente scelto i personaggi più insopportabili tra i reduci da altri format. Tutti coloro che io ho faticato a sopportare altrove eccoli lì, ora, con le chiappe sui divani di Dondi Salotti.
George Ciupilan, il più arrogante (e la lotta era pure ardua, eh!) de Il Collegio e La Caserma. Sofia Giaele De Donà, la più viziata di Ti spedisco in convento (che ancora devo capire perché la chiamano Giaele anziché Sofia, tra l'altro, non essendoci omonime in gioco). E infine Nikita Pelizon, una delle poche viaggiatrici di Pechino Express capace di guastare l'atmosfera di uno dei programmi migliori della storia a suon di scorrettezze e insana competitività. Tre miracolati che avranno chissà quali santi in paradiso nell'armadio, sennò mica si spiega.
Fortunatamente non ci sono solo scappati di casa, in questo cast, ma anche parecchi personaggi interessanti. Alcuni sono interessanti per le loro storie di vita, che per una volta sono davvero curiosa di ascoltare. Penso a Wilma Goich, che ha dovuto fare i conti con lo straziante dolore di sopravvivere a sua figlia, ma anche a Giovanni Ciacci che si è visto diminuire improvvisamente i contratti quando si è scoperta la sua sieropositività, a Carolina Marconi che ha sconfitto il tumore e ad Elenoire Ferruzzi, una donna dalla forza invidiabile temprata da tante sofferenze.
Già ieri, quando stava raccontando di quanto sia difficile per lei vivere nell'ombra e relazionarsi a uomini "che si approcciano a noi in maniera squallida, e anche quando provano un sentimento non deve mai essere palesato", avrei voluto stoppare tutto e stare ad ascoltarla per ore. Perché ho letto commenti davvero agghiaccianti sotto le sue foto e i suoi video sui social, scritti da gente che si ferma all'apparenza e spara giudizi di una cattiveria FOLLE (salvo poi lavarsi la coscienza - ammesso di averne una... - sotto i post di Manuel Vallicella scrivendo "poverino, questo mondo è stato troppo crudele con te!"), ma la verità è che da persone come Elenoire avremmo molto da imparare. Ma parecchio anche.
Alcuni Vipponi sono interessanti per le loro storie, dicevo. Altri perché sono delle meravigliose mine vaganti. Alcune le sgami subito, come Cristina Quaranta o Patrizia Rossetti che non si tengono un cecio in bocca nemmeno per sbaglio. O come Antonella Fiordelisi. Lei manco il tempo di mettere piede nella Casa che già ha deciso di lanciarsi come un bulldozer contro Pamela Prati, accusandola di snobismo e pensando di vincere facile. Peccato che per ora sia stata la ex di Mark Caltagirone ad avere la meglio, con quel "Amore ma se sei trasparente non è colpa mia!" che l'ha azzittita tempo zero. La partita è ancora luuunga, però, e noi non vediamo l'ora del prossimo round...
Ma il mio nuovo eroe è lui, Attilio Romita. La mina vagante sotto mentite spoglie. L'insospettabile. L'outsider. Quello su cui non scommetteresti un soldo bucato, e invece nel giro di due giorni riesce a sparare a zero sulla Royal Family (riuscendo a conquistare la prima censura della regia di questa edizione!), a dare del "bavoso" a Giucas Casella e a gridare al complotto perché Affonzo non se lo fila di striscio in puntata. Mi aspetto grandi cose da lui, ve lo dico.
Un cast dall'ottimo potenziale, quello del Gf Vip 7. Soprattutto perché non sono passati manco 4 giorni e già il livello di insofferenza reciproca sta toccando picchi deliziosi. La Rossetti che sbrocca contro Sara Manfuso che l'ha nominata dicendo che è troppo nervosa (dimostrando di essere effettivamente troppo nervosa...), la Prati che ha già segnato la Fiordelisi sul suo libro nero subito sotto a Eliana Michelazzo e Pamela Perriciolo, Amaurys Perez sull'orlo del mental breakdown ogni volta che Affonzo gli chiede di spogliarsi.
E in tutto ciò - plot twist inaspettato! - chi ce l'ho doveva dire che in una Casa con Antonino Spinalbese e Edoardo Donnamaria ad andare via come il pane (generando già drama incredibili) sarebbe stato Luca Salatino? Cioè, Luca Salatino! Il nostro Luca Salatino, quello che campa a carbonara e "Aò, Marì!".
Abbiamo assolutamente cominciato col piede giusto, qua. Nomination totally inutili se non per farli scannare comprese (no, perché ci vuole del genio per passare dalle nomination provvisorie dell'anno scorso, quelle che servivano solo a decidere il primo candidato al televoto della settimana successiva, a quelle di ieri che decretavano giusto due tizi da far dormire nella 'casa delle bambole'. Tutto quel sangue versato sul finale per decidere solo chi doveva andare a nanna con l'orsacchiotto di pezza, volo via!).
Ora, amici autori, confido in voi. Evitiamo di arenarci strada facendo sulle chimiche artistiche di turno, e nessuno si farà del male.