Alla soglia degli ottant'anni, che festeggerà nel 2o16, Pippo Baudo non ha perso la voglia di mettersi in gioco, tanto che sarebbe pronto a tornare sul piccolo schermo anche domani: "Aspetto che il nuovo vertice Rai si stabilizzi, prenda pienamente possesso del suo ruolo e indichi le linee di tendenza: poi mi farò sentire. Ogni giorno prendo appunti che metto nel cassetto e qualcosa c'è già", confida lui, reduce dalla presentazione del premio dedicato a Gianni Ravera, uno dei più grandi impresari italiani, che con Pippo ha condiviso tanti progetti. Così, quando gli si chiede se ha già in mente un collega con cui vorrebbe realizzare un nuovo programma, rivela: "Mi piacerebbe farne uno con Maria De Filippi. In effetti, ogni volta che Maria va in video 'bastona' i concorrenti. La gente la segue con amore e affetto e il suo è un pubblico fortissimo. Come Paolo Bonolis, Carlo Conti e Antonella Clerici, Maria ha davvero grandi capacità di realizzazione. Antonella è coraggiosa a cimentarsi sempre contro Maria. Lo show della Clerici con i bambini che cantano ha un appeal familiare che piace alla gente. In passato, la conduttrice si è trovata anche contro uno spettacolo come C'è posta per te, che ha un grandissimo seguito popolare. Che dire? Qualcuno bisogna pur metterlo contro Maria. Altrimenti che si fa? Si trasmette un film? Io lascerei gli appuntamenti tradizionali, altrimenti la gente si confonde. Credo che sia necessario rinnovare quel che va in onda la sera, con proposte più allettanti per il pubblico. Io, per esempio, ho inventato il venerdì sera"...Che ora, come gli si fa notare, è terreno di Carlo Conti, indicato da molti come suo erede: "Io e Conti siamo molto amici e in questi anni l'ho studiato bene. Carlo ha un dinamismo e una velocità esecutiva unici: con il suo ritmo serrato riesce a infilare tante parole in pochi minuti. E poi è anche autore dei suoi programmi, particolare che fa di lui un personaggio di spessore. Non è un erede, non sarebbe possibile. Il conduttore è una tipologia di artista molto particolare: è impossibile pensare al passaggio di testimone. Ciascuno deve essere diverso dall'altro: guai se imitasse quello che stima di più. Sarebbe solo un clone". Eppure molti commentatori avvicinano Gerry Scotti al grande Corrado..."Nessuno può fare Corrado, con la sua indolenza romana, la battuta salace, di riporto e mai d'attacco. Allo stesso modo nessuno potrà sostituire Mike Bongiorno, con le sue gaffe e lo stile irripetibile, o raggiungere la raffinatezza culturale e l'eloquio forbito di Enzo Tortora. Gerry piace per l'accento lombardo e l il fisico particolare. La robustezza del corpo, il suo grasso, gli permettono un impatto visivo dolce: chi lo guarda si sente rassicurato. Paolo Bonolis è bravissimo, anche se a volte ha qualche caduta di stile perché gli piace essere comico: si ispira un po' a Totò, un po' ad Alberto Sordi. Lui si diverte, ma devo dire che non mi piace quando improvvisa le gag. Tutto sommato, però, è un difetto che possiamo perdonargli perché quando c'è un impegno importante è una sicurezza: merito della sua presenza scenica notevole e di una cultura di base forte. Io sono stato uno dei primi a valorizzarlo, a portarlo in televisione: gli ho fatto fare Luna park". E cosa pensa di Fabio Fazio, che rifarà lo storico quiz di Bongiorno Rischiatutto? "Dopo aver fatto tanti tentativi come imitatore o falso presentatore, Fazio ha trovato finalmente il suo stile, che si ispira a quello del celebre presentatore americano David Letterman. Non a caso, utilizza una scrivania dalla quale amministra le interviste giocando sempre di rimessa con gli ospiti: li fa parlare e poi ci mette in mezzo una battuta per farli aprire. Fazio è un altro che non sbaglia mai uno spettacolo. Ora siamo in attesa di questa prova: Rischiatutto è talmente legato allo stile di Bongiorno che non so come gli sia venuto in mente di provarci. Probabilmente non farà l'imitazione e troverà un approccio particolare per uno dei programmi meglio riusciti di Mike".