Il 65° Festival di Sanremo ha visto vincitori i tre ragazzi scoperti dal programma Ti lascio una canzone, che hanno formato il trio Il Volo, con la canzone Grande amore. In un certo senso, per Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble è stato un grande riscatto, perché i tre tenori avevano avuto successo in tutto il mondo, arrivando a duettare con Barbra Streisand e Placido Domingo, ma erano stati quasi dimenticati nella loro terra natale: "Vincere il Festival è un sogno che è diventato realtà. Siamo stati dappertutto, ma l'Italia è nel nostro cuore. Non vedevamo l'ora di dimostrare chi siamo realmente. La scelta di Sanremo è stata nostra: molta gente ci conosceva tramite la tv ed era curiosa di rivederci, ma volevamo anche conquistare chi non ci conosceva. Dedichiamo la vittoria a chi ha creduto in noi, alla Sony, al nostro manager e soprattutto alle nostre famiglie che ci hanno sempre appoggiato" hanno dichiarato loro, che sono cambiati molto da quando erano tre ragazzini paffuti e insicuri. Quando si fa notare loro che il pubblico li ha apprezzati molto, ma non altrettanto la critica, rispondono: "In sei anni siamo cambiati, sia fisicamente che musicalmente. Le critiche devono essere uno stimolo: anche Andrea Bocelli all'inizio veniva massacrato e poi ha dimostrato di essere il numero 1. Riusciremo a convincere anche gli scettici: la nostra non è solo lirica, è anche pop, nella base di Grande amore ci sono batteria e chitarre e dal vivo facciamo anche gli U2. Noi apprezziamo tutti i generi musicali e vorremmo che anche quello che facciamo noi venisse rispettato. Non sentiamo di aver perso qualcosa della nostra infanzia, perché stiamo facendo qualcosa che abbiamo sempre desiderato. E' capitato che ci chiudessero delle porte in faccia, ma alla fine abbiamo sempre trovato conforto nei nostri genitori, che ci hanno aiutato a inseguire il nostro sogno. Qualche volta abbiamo anche pensato di mollare tutto, ma le nostre famiglie ci hanno sempre motivato". Infine, quando si chiede dell'amore, si dichiarano single: "Niente fidanzate. Anche perché alla mia età non so ancora esattamente cosa significhi veramente amare" dice Piero, facendosi portavoce del gruppo.