È stato uno dei grandi protagonisti dell'ultima edizione de L'Isola dei Famosi: Marco Carta è arrivato fino alla semifinale, ma un televoto lampo contro Giacobbe Fragomeni, poi vincitore del reality, l'ha spedito su Playa Soledad, dove ad attenderlo c'erano gli altri eliminati della puntata Cristian Gallella e Paola Caruso insieme ad Alessia Reato, 'in solitudine' già da un paio di settimane; un nuovo immediato televoto ha sancito il trionfo di Paola, che è diventata l'ultima finalista insieme a Jonás Berami, Mercedesz Henger e Giacobbe.
Dato sin dall'inizio come favorito alla vittoria, Marco è stato eliminato a un passo dalla finale, ma è un'altra la grande soddisfazione che arriverà per lui nelle prossime settimane: il 27 maggio, infatti, uscirà il nuovo album del cantante sardo, 'Come Il Mondo', dopo ben 4 anni di (semi) silenzio discografico, come racconta lui stesso a Vanity Fair:
“Ho lavorato a 'Come Il Mondo' con molta costanza e con molto pensiero, anche se, di fatto, non sono mai stato lontano dalla musica. L'anno scorso ho fatto l'album di Natale e sono usciti due nuovi singoli nelle ultime estati. Non volevo stare troppo lontano dal mio mondo”.
Marco ha parlato del suo album e della sua realizzazione:
“È un album d'amore, ma non è un album nostalgico. Creare una tracklist è come costruire un puzzle: senza voler dare per forza un'impronta al disco, scegli le diverse canzoni e alla fine scopri che parlano soprattutto d'amore. È frutto di un divenire, più che di una volontà vera e propria”.
Un album d'amore, come l'ha definito lo stesso cantante, che dopo l'avventura a L'Isola ha capito quanto è importante essere circondati da chi ci ama:
“L'amore è qualcosa che fa sì che tu non possa stare lontano dalle persone a cui tieni. Soprattutto dopo l'Isola mi sono reso conto quanto sia difficile la lontananza e quanto sia, quasi automatico, provare riconoscenza. È un qualcosa che scopriamo solo quando non abbiamo chi ci ama intorno”.
Un'esperienza, quella del reality di Canale 5, che ha aiutato Marco a conoscersi meglio:
“È stata una delle esperienze più forti della mia vita insieme ad 'Amici'. Mi ha lasciato tante soddisfazioni, mi ha insegnato a contare su me stesso e a farmi capire che ce la posso fare. Ho sempre pensato di avere bisogno di qualcuno vicino a me: un amico al telefono, Sky sempre acceso a farmi compagnia. Sono sempre stato spaventato dall'idea di stare da solo e affrontare i miei pensieri. (…) Le prove sono state davvero dure, come quella della lotta nel fango che non ho sostenuto. Penso che l'Isola aiuti a crescere e sia un po' come tornare al liceo: ti fa sentire vivo e ti fa provare quel tipo di competizione che, con il tempo, perdi”.
Il naufrago non ha esitato anche a trattare l'argomento della sua presunta omosessualità, come aveva già fatto la scorsa settimana a Verissimo definendosi assolutamente etero, quando gli è stato chiesto come mai circolano così spesso voci del genere su cantanti e attori eterosessuali:
“Io questo non lo so, perché non lo concepisco. Quando qualcuno mi parla, non mi chiedo se abbia una voce effeminata o un compagno che lo aspetta a casa. Non capisco come l'andare a letto con una persona dello stesso sesso possa togliere qualcosa alla propria professionalità o alla propria bravura. Io sono molto open-mind, sono cresciuto in una casa molto umile, ma frequentata da gente di ogni parte del mondo”.
Per il suo futuro, infine, Carta non vede ancora la famiglia, ma tanta musica e forse ancora un po' di tv:
“In questo momento vedo tanto lavoro. La famiglia è molto lontana anche perché, oggigiorno, i tempi sono cambiati. Quando hai 30 anni è come se ne avessi 20: come potrei pensare a costruirmi una famiglia a soli "21 anni"? (…) All'Isola non ero pienamente a mio agio: la musica è il mio mondo. Il microfono acceso e un pubblico ad ascoltarti sono tutto per me. Potrei fare altra televisione, visto che mi ha sempre cercato, ma dipende sempre dalla proposta. L'Isola, per esempio, aveva uno scopo a differenza del Grande Fratello Vip. Nulla contro il programma, ma stare chiusi in una casa a Cinecittà non farebbe proprio per me”.