Quest'anno non partivo con grandi aspettative, vi dirò. Ma passare da Nicolas Vaporidis, Edoardo e Guendalina Tavassi a Cristina Scuccia, Alessandro Cecchi Paone e Simone Antolini è stato più traumatico del previsto.
Potrei affermare, senza timore di essere smentita, che quello della diciassettesima edizione de L'Isola dei Famosi è, almeno sulla carta, uno dei cast più scarsi che la storia dei reality Vip ricordi. Un accrocchio no sense di sconosciuti mai visti prima, vecchie glorie al ventordicesimo tentativo di riciclo televisivo e una manciata di disperatoni che non può mancare mai. Se di questi nuovi naufraghi ne salvo due o tre, dopo il debutto di ieri, è già assai.
Poi certo, magari 'sta gente si rivelerà presto un delizioso mucchio di serpi (cosa che onestamente spero, ecco) e cambierò idea. Ma finché PierSy non capirà che se non si sgancia il grano ci toccherà tirar fuori ogni volta le Corinne Clery dalla naftalina o le Claudia Motta dall'anonimato dubito che la situa cambierà. Che se per il Grande Fratello una possibilità di salvezza dopo il disagio delle ultime edizioni sembrerebbe delinearsi all'orizzonte, almeno per L'Isola dei Famosi toccherebbe però trovarli, 'sti "famosi".
Però che ve devo dì. Dopo sette mesi e quarantacinque puntate di Affonzo e le stesse sei o sette facce chiuse tra le solite quattro mura trovarmi davanti Ilary Blasi che - seppur conciata come un'improbabile fusione tra Amanda Lear e Alessia Marcuzzi che s'è vestita su Shein - esordisce con "tutto può cambiare, ed effettivamente tante cose sono cambiate. Come sapete un uomo che era vicino a me, che era al mio fianco, non c'è più. Parlo di Nicola Savino che ci sta seguendo da casa!" e che strizzando l'occhio conclude con "Ma si sa, per uno che va c'è sempre uno che arriva!" mi è sembrato IL PARADISO. Una location da sogno, nessun raddoppio settimanale e, finalmente, gente che - a partire dagli opinionisti - si prende ben poco sul serio. Un drastico "Change! Change! Change!" che invocavo che manco Giucas Casella e che ci voleva proprio, a 'sto giro.
Il risultato? Una prima puntata che storicamente, tra le mille (inevitabili) clip di presentazione, risulta abbastanza noiosetta e invece si è rivelata tutto sommato inaspettatamente godibile. Marco Mazzoli e Paolo Noise che si lanciano dall’elicottero con le parrucche dei Cugini di Campagna per riabilitarli ufficialmente dopo il bestemmi*ne dello scorso anno, i Jalisse che fanno il loro ingresso scendendo una scalinata di legno che "ci è costata più del compenso di Vladi ma alla fine non è niente di che..." (cit.) con la sigla di Sanremo in sottofondo, la Blasi che ci confessa che "a me i normodotati non piacciono". Per essere l'esordio li ho visti già carichi aPPPallettoni, insomma.
Merito non solo della conduttrice o di Enrico Papi e Vladimir Luxuria, 'ficcanti' al punto giusto (lui giusto un pelino invadente, probabilmente, ma c’è tempo per aggiustare il tiro), ma anche degli autori. Che sembrano essere decisamente più sul pezzo di quelli del Gf Vip 7 (non che ci volesse molto, eh...). Lo dimostra quella catena di salvataggio tra donne utile solo a farle litigare tra loro, visto che non prevedeva alcuna reale eliminazione. O la sadica divisione in tribù alle quali non è concesso né scambiarsi strumenti né tantomeno aiutarsi ma unicamente "relazionarvi tra voi". Che tradotto significa scannatoi assicurati, specie viste le scintille che i naufraghi già facevano nella puntata di ieri.
E mentre Ilary ci ricorda perché i reality dovrebbero farli condurre solo a chi nel trash ci sa davvero sguazzare (tipo lei che, dopo aver passato ore a provare, tempo due minuti e si era già rotta le ba**e di quella fregnaccia del 'bigliettino della fortuna'. O sempre lei che ha fatto gridare Alvin dal terrore non appena ha iniziato a dare le prime cifre del suo numero in diretta. O ancora lei che ha sputt*nato il suo stesso programma perché "ci volevano far credere che arrivavano tutti a nuoto ma non è così!". E questi sono giusto una manciata di esempi di quanto la mancanza di Affonzo non si sia affatto sentita...) due parole su 'sto cast sciroccato fatemele dire, va. In (provvisorio, che qua non si sa mai...) ordine decrescente di preferenze.
- io clamorosamente bimba di Mazzoli e Noise, due incorreggibili cazz*ni da competizione. A parte l'effetto nostalgia da liceo che mi evocano (i reality con gli anni mi hanno completamente assorbita, ma lo Zoo di 105 era un mio assoluto cult all'epoca!) vederli all’Isola mentre percul*no l’Isola (se stessi compresi) è metatelevisione livello Pro, tipo. E ha detto bene Fabio Alisei, loro collega in radio, "sembrano veramente le uniche due persone di spettacolo lì in mezzo". Ci hanno fatto ridere (per tre quarti di puntata), ci hanno emozionato (con l'inaspettato ricordo di Leone Di Lernia "che ha fatto un'edizione storica nel 2006. Leo, questa è per te!" prima di tuffarsi) e hanno fatto una gran figura da pirl* nell'unica prova che si sono giocati "rimanendo incastrati nei tubi come un blocco intestinale". Inutile dire che il mio nichelino, quest'anno, lo punto su di loro.
Anche perché mi fa spaccare l'idea che PierSy abbia fatto silurare dal cast Onestini Jr e l'avvocato di Cicciolina "per non rischiare di cadere nel trash" e poi abbia arruolato loro due. L'emblema del politicamente scorretto per antonomasia. Due che su quella loro innata natura caustica e dissacrante ci hanno praticamente costruito la carriera. Tocca adottarli per forza, da quando i villain nei reality sono diventati a rischio estinzione peggio dei panda.
- quando nella sua clip di presentazione Pamela Camassa ha precisato che "io e Fili stiamo insieme da tantissimi anni. Ma questa esperienza voglio portarla a termine da sola, FINO ALLA FINE!" il ricordo della scena madre a La Talpa, con Filippo Bisciglia che faceva irruzione per portarsi via la sua bella, è tornato a farsi vivo nelle nostre memorie. E anche in quella di Pippo, manco troppo velatamente invitato a non azzardarsi mai più.
La Camassa comunque non è solo bellacomeilsole e dotata di molteplici talenti (cosa che ci aveva già dimostrato vincendo Amici Celebrities, per altro...), ma è così competitiva e agguerrita che bramo già il suo primo catfight. Perché arriverà. Oooh, se arriverà.
- in mezzo a tutti questi pseudo bonazzi romagnolosudamericani ho deciso che quello che mi fa più sangue è Andrea Lo Cicero. Non l'uomo sigma (che dalla desolazione ribattezzerei sighma, più calzante...) Christopher Leoni, né quell'imbucato di Luca Vetrone, né il presto silurato Jhonatan Mujica, ma Andrea Lo Cicero. Rugbista, giardiniere, cuoco, allevatore...che je manca, oh? Ma non c'è paragone, su.
Podio terminato, tutti gli altri naufraghi per ora li metterei in un unico grande calderone in attesa di - spero sufficientemente succosi - sviluppi.
Fiore Argento "sembra Francesca Manzini che imita Asia Argento" (cit. Biccy). Così stralunata e surreale - specie quando ha descritto papà Dario Argento come "amorevole, affettuoso e dolce" - che non può proprio suscitare antipatie. Almeno per ora, almeno. A Nathaly Caldonazzo posso perdonare la poco felice parentesi del Gf Vip solo se promette di rispolverare quella parte di sé che avevo adorato a Tempation Island. Ma senza un narcisista patologico covert (cit.) tra le grinfie sarà difficile, me sa. L'ex Suor Cristina era sicuramente la naufraga che i telespettatori aspettavano di vedere in Honduras con più curiosità (ma dubito sia anche la più forte come invece pensa Vladimir, onestamente...). Sentirla sciorinare frasi motivazionali e buoni sentimenti, però, m'ha già scocciato. Aspetto di vederla quando le faranno perdere la pazienza, lì sì che la sua presenza potrebbe improvvisamente trovare un senso.
Il resto poca roba, al momento. A partire da quella Claudia che nella clip faceva la presuntuosetta (chi si somiglia si piglia, visto il fidanzato...) ma le è bastato trovarsi ultima nella catena di salvataggio per perdere tutta la sua spavalderia (ma non la vena irritante, certo).
La palma dei peggiori, per quanto mi riguarda, se la contendono di diritto Helena Prestes e Marco Predolin, curiosamente (ma nemmeno troppo) gli stessi due naufraghi che sono finiti al primo televoto di quest'edizione.
Lei la trovo insopportabile dai tempi di Pechino Express, e basta aprire Twitter per notare che non ero certo l'unica a pensarla così. Insieme a Nikita Pelizon formavano la coppia più scorretta, eccessivamente competitiva e con meno fair play della scorsa edizione. E visto che Nikita al Gf Vip 7 si è mostrata così piena di buoni sentimenti, avanzano solo due opzioni ora. O era Helena quella perfida che trascinava la Pelizon sulla cattiva strada, o - se anche la Prestes dovesse rivelarsi zen e pacifica - qui qualcuno (o prima o dopo) ha mentito, me sa...
Di Predolin avevamo già visto episodi decisamente poco edificanti al Gf Vip, culminati nel bestemmi*ne che gli costò la squalifica. Era proprio necessario concedergli il bis?