Isola 18: l’opinione di Anelante sulla semifinale
Redazione Giugno 3, 2024
Ieri sera su Canale 5 è andata in onda la semifinale dell’Isola 18, il reality condotto da Vladimir Luxuria con Sonia Bruganelli e Dario Maltese nelle vesti di opinionisti.
A commentarla oggi per noi c’è Anelante, uno dei nostri più affezionati lettori:
Lo ammetto. Questa edizione dell’Isola è l’edizione di QUALUNQUE reality di QUALUNQUE epoca che ho seguito con meno interesse.
Forse ho seguito più assiduamente, per più minuti e con più interesse persino il mitologico Survivor della Corbi, l’antesignano de L’Isola dei Famosi (che durò quanto un moscerino della frutta in tangenziale e fu visto dai 4 gatti scampati alla medesima), e ne saprei parlare con più cognizione di causa e agio.
Per rendere l’idea, l’unica traccia vagamente rilevante che ha lasciato questa edizione in me sarà il ricordo del porro raschiato via di Sonia Bruganelli.
Inoltre, quel poco che ci sarebbe da dire su questa disgraziata edizione è stato già detto ampiamente, e sicuramente con più cognizione, dagli augusti estensori delle precedenti opinioni! In breve, non so che pesci pigliare per descrivere quello che sto vedendo.
Ma siccome quando Isa e Chia chiamano io mi metto sull’attenti e urlo “OBBEDISCO!” come Bixio con Garibaldi e come Vespa con la Mel0ni (senza contare l’oscena vanità del vedere qualcosa di mio sull’etere)…
… messe le mani avanti da buon avvocato e da buon parac*lo, eccomi qua, in cerca dell’escamotage… che mi viene offerto dalla vita reale.
Ho infatti finito da poco di assistere a delle gare di nuoto, nella ridente Caltagirone, del mio cucciolo di 9 (quasi 10) anni. Piccoli squaletti wannabe campioni che si azzannano fra loro col coltello fra i denti, spronati e seguiti in modo scientifico da una pletora di sergenti di ferro che seleziona i propri campioncini con criterio, in un contesto di tanta buona volontà e passione, nonostante spesso manchino i mezzi e non di rado senza strutture ed acqua. Ecco, proprio l’opposto di quel che sto vedendo or ora!
Stagionati wannabe famosi che sbadigliano fra loro, mandati al macello da una pletora di scalzacani che han selezionato i partecipanti ad minch*am, in un contesto di noia, disorganizzazione, tanti ipotetici mezzi ed in mezzo all’acqua!
Del livello del cast dell’Isola (e dei reality in particolare) si è già parlato a sufficienza, e non ripeterò quindi considerazioni in merito. Mi concentro solo sul fatto che anche in semifinale, ad un passo dalla fine, siano tutti scazzati e mosci. L’aria di “recito il compitino” che ha permeato tutta l’edizione, una triste commedia del né arte né parte, si è ripetuta anche stasera. Potevano trovare un guizzo, un po’ di cazzimma, tanto ormai è finita e il gettone è garantito.
In altri reality, anche recenti, pur nella pochezza del materiale umano si son dati da fare, magari troppo. Quindi non necessariamente il fatto che i partecipanti sappiano già che a breve saranno a Geordie Shore uzbeko o Forcella Express è presupposto di noia e scarso “spettacolo”.
E’ evidente che son proprio i concorrenti il problema. Svogliati, abulici, forse attapirati dal grigiore generale. Come i loro compagni di viaggio che hanno vegetato il loro copione in quanto sapevano che si sarebbero ritirati, anche stasera tutti si son limitati al minimo sindacale.
Samuel Peron continua ad indossare le stellette da generale che si è disegnato ed attaccato da solo. Edoardo Stoppa continua la perenne fase zen. Matilde Brandi molla perché le si scappotta una zinna dando della cicci0na all’avversaria. Ma che davero? Gente morta di fama ma non abbastanza rispetto alla media dei reality, e financo rispetto ai decenni che (loro sì!) hanno sputato sangue fra le corsie della piscina negli ultimi due giorni!
Se però i concorrenti sono delle pippe al sugo, non meno pippaggine si respira fra i selezionatori/coach/autori. Anche a tale riguardo, non ripeterò quanto già detto tante volte su quanto sia pessima Sonia come opinionista o inadatta Vladimir Luxuria come presentatrice. Dico solo che di gente improbabile è piena la tv.
Presentatori che non hanno idea di come si presenti sbagliando i nomi dei concorrenti e andando avanti con la scaletta a prescindere da quel che accade, presentatrici in ciavatte che preferirebbero dar da mangiare ai gatti del condominio, opinionisti che o sonnecchiano senza costrutto o si limitano a perorare la causa dei propri favoriti attaccando gli altri, autori capaci di tirare fuori dal cilindro SOLO la peggiore delle idee a dispetto del sentiment popolare, ecc.
E però, anche recentemente, pure nei casi siffatti, per una sorta di meccanismo perverso assistere allo sfacelo ha comunque determinato un interesse per la vicenda, perché quel che vedevamo, chi lo conduceva/commentava, era così improponibile da determinare nello spettatore una reazione, seppure di sdegno, di incredulità, di mera antipatia.
A ‘sto giro neanche questo. Per qualche misterioso motivo, il fatto che come sempre Sonia punti sul peggiore non sortisce effetti (a differenza che al Gf Vip). Idem le sortite dell’altro opinionista messole accanto per fare da controcanto non più di due volte a puntata. Per non dire della Luxuria versione linda e pinta, inadatta come Alfonso Signorini (e l’ultima Ilary Blasi) al ruolo ma incapace di suscitare il minimo scatto nello spettatore.
La spiegazione che sento di darmi è che oltre ad essere incapaci in generale, oltre a non saper puntare sui “migliori” a differenza dei coaches che ho visto oggi a bordo piscina, non sono capaci neppure di puntare ADEGUATAMENTE sui PEGGIORI (sia pro che contro). E anche ieri sera persino il tifo contro si strozza in gola, perché assistere alla solita Luxuria che passa i primi 25 minuti della puntata a bersagliare Artur Dainese o che mette su il classico processo INUTILE al cocco di casa (già finalista, quindi non rischia nulla) non fa neanche indignare. Solo sbadigliare.
Non può essere una sorpresa che la serata sia trascorsa stancamente, in linea con l’edizione, col telespettatore che non può accontentarsi come in altre edizioni di sperare che vinca il tipino educato alla Aras Senol, perché nelle edizioni delle Macari e dei Bossari il tipino educato vinceva solo dopo che i villains si erano ammazzati fra loro o erano stati fatti fuori dai fandom fra schizzi di sangue e urla belluine, mentre a sto giro sarebbe l’unico sopravvissuto fra ritiri e televoti cui partecipano solo parenti, agenti e amici.
Né, altresì, il telespettatore si può accontentare che ad andare avanti sia colui che sta sul ca**o a presentatore e Brugaopinionista, perchè nelle edizioni passate era l’eroe/antieroe che si opponeva a tutto e tutti, ed a ‘sto giro è il Bignami in saldo di mille riassunti che diventa il punching ball della situazione perché sì, senza un vero motivo o talento anche involontario. E così via.
E quindi senza protagonisti adeguati per cui empatizzare (o disempatizzare), il cast scarso appare solo un cast scarso. Gli infiniti giochini, che son sempre stati sc*mi e talmente taroccati da suscitare almeno sdegno ed ironia, appaiono solo per infiniti giochini sc*mi e tarocchi, essendo IRRILEVANTE chi vinca. I televoti, che sono stati sempre “discutibili” (in quanto o indirizzati da chi tutto vuole e puote, o pilotati dall’isteria dei call center prima e dei fandom poi), neanche fan discutere. E così via.
Ecco, ho finito pure i sinonimi, avviluppato dal grigiore e dalla mediocrità del contesto che sto commentando. Questo ha passato il convento, quest’anno.
Considerazioni (minime) sparse:
– lo sfacelo è così clamoroso che alla fine il fratello vinaro (o avvinazzato? O entrambe le cose?) di Alvina Verecondi Scortecci e Iva Zanicchi sono sembrati gente che avrebbe (rispettivamente) retto le telecamere meglio di qualunque concorrente e condotto meglio di Luxuria.
– la serata è filata via tra giochi, giochini e giochetti fino alle 23:11. Fra un gioco e l’altro ci han tenuto a svelarci clamorose verità del tipo “ad Alvina piace la bollicina!”, “Stoppa è un democristiano!”, “Peron è parac*lo”. Poi lamentatevi se fate il 7% di share. Persino la Zanicchi non ha resistito oltre e si è data!
Però per correttezza va detto che dopo le 23:20 la situazione ha avuto un turning point. Invece che giochini e verità clamorose, sono iniziate a piovere prove e provette e sorprese loffie!
– UNA cosa aveva di buono questa Isola. UNA. Il fatto che chi perdeva un televoto andasse a casa. Via, raus, kaputt, senza ripescaggi e 782 ritorni alla faccia della volontà popolare, come una Vera Gemma qualunque. Ecco, pure questo UNICO raggio di sole è stato spento. Grazie mille, davvero!
– la sempre pudica e schiva Manila Nazzaro, dopo aver sposato nell’anonimato e lontano dai riflettori l’altrettanto schivo Stefano Oradei, ha lasciato il neosposo nel talamo nuziale ancora ingrifato e scalciante, perché non poteva aspettare ben 3 giorni per andare a testimoniare la propria amicizia a Matilde Brandi che sarebbe tornata in Italia al più tardi il 5 giugno. Il che ci dimostra che ha ragione Luxuria quando dice che non era la Brandi ad avere un contratto a tempo con l’Isola. Ma la Nazzaro, con la sua retorica letale ed il siparietto cringe del bouquet.
– la spocchia che dimostra in ogni sua esternazione, ma anche inquadratura, Sonia (su tutte, il modo in cui guardava Khady Gueye, che per inciso è di una bellezza sconvolgente anche se somiglia ad una Lubamba meno gonfia di carrozzeria e casellario) per me resta un mistero clamoroso ed urticante. Soniè, qualche malalingua sussurrerebbe che non fai parte della pletora di freaks con cui rimpinzi i programmi del tuo ex marito solo perché a differenza loro hai sposato il tuo ex marito, sennò potevi anche starci tu col dito di gomma gigante come l’alieno o con il vestito nero come lo iettatore. Anche meno, Soniè!
– nel solito, trito e stanco rito dello specchio e del dimagrimento, a specchiarsi ritrovandosi emaciato quasi fino all’estinzione mancava solo lo share delle precedenti edizioni. Avrebbe vinto per distacco epocale.
– alla fine i nuovi finalisti sono Artur, Alvina, Aras ed Edoardo Franco, quest’ultimo vincitore del televoto flash con Samuel e Matilde, a loro volta finiti al televoto che ha promosso Samuel quale finalista segreto che al mercato del disinteresse mio padre comprò. Beh, nonostante questa invenzione clamorosa partorita in semifinale…
… il pathos è stato così avviluppante che ho assistito ad una gara sugli zatteroni e a delle nominations fra i finalisti e non ho capito a che straca**o servissero. Né mi interessa. L’unico fattore di “brivido” che mi azzardo ad ipotizzare per la finalissima è il dubbio se il disinteresse cosmico che ci ha attanagliati fino ad oggi potrà essere superato nell’ultimo atto.
Io, scusate, seguirò i regionali di nuoto del cucciolo di metà giugno, che mi dan più calorie!
COMMENTI