Iva Zanicchi si scaglia contro gli influencer: “La loro ostentazione è di cattivo gusto, c’è chi non arriva alla fine del mese”

Non è la prima volta che un personaggio noto si scaglia contro il mondo dei social, e dopo Christian De Sica questa volta a dire la sua è stata l'ex opinionista dell'Isola 15 Iva Zanicchi.



Ma andiamo con ordine. De Sica qualche giorno fa ha avuto un vero e proprio sfogo sui social in merito ad alcuni personaggi che ostentano continuamente, e ha puntualizzato come molti contenuti siano ormai privi di spessore:

Ma certe persone non si sono rotte le pal*e di pubblicare quello che mangiano, mentre ballano abbracciati e poi si odiano, le panoramiche delle discoteche tutte uguali, i tuffi dai motoscafi di lusso comprati facendo i tuffi? Ma possibile essere diventati così cafoni?



All'attore, che ha definito 'cafoni' gli influencer si è accodata anche la Zanicchi, che ai microfoni di Adnkronos, a riguardo, ha dichiarato:

E' giusto che esistano gli influencer perché siamo in una epoca in cui i social sono diventati la normalità. L’ostentazione la trovo davvero di cattivo gusto. Noi eravamo poveri e mia madre quando andavo a scuola con le scarpe nuove mia madre mi diceva: 'Non devi vantartene, mi raccomando'.



E ancora:

A me hanno sempre insegnato l’umiltà, non c’è bisogno di vantarsi di ciò che hai. Anche io vado sui social, ho il mio profilo Instagram ma non posto tutto quello che faccio. Capisco che la gente sogna di diventare come loro, di salire sugli yacht o di avere le ville al mare, ma questa ostentazione continua non la trovo di classe. I miei genitori mi hanno insegnato di non far pesare agli altri ciò che si ha perché ci sono persone meno fortunate di te che arrancano e che non arrivano alla fine del mese. Quindi va bene mostrare ma non bisogna esagerare sennò si rischia di diventare volgari.

Anche Massimo Boldi - compagno storico di De Sica nei cinepanettoni -, ha voluto dire la sua a riguardo, schierandosi completamente dalla parte di De Sica:

In questi ultimi anni stiamo vivendo una realtà nuova. Si vive attaccati allo smartphone in un rapporto di totale dipendenza. Tutto il resto viene di conseguenza: i selfie ad ogni piè sospinto, le foto postate di tutto ciò che si fa. Su questo Christian ha ragione. La dipendenza da una vita 'collegata' a tutto ciò che sta fuori, nello spazio di un cellulare. Basta essere a tavola con un adolescente per capirlo o in spiaggia, ovunque, e provare vera preoccupazione".

Poi ha concluso:

I social sono un gran pasticcio. Non si capisce chi lo usa per lavoro, chi per gioco, chi per essere uno spaccone. Destreggiarsi non è facile. Ed è un vero e proprio virus che ci ha cambiato la vita, mettendoci nelle condizioni di una dipendenza che va vinta. [...]  I film con i ricchi cafoni erano film che fotografavano un momento della società e rallegravano la gente.