Il nuovo giudice di The Voice, J-Ax si racconta, definendosi "Loser", un perdente: "Quando ero con gli Articolo 31 vendevamo mezzo milione di dischi, ma la stampa e la tv non ci consideravano, i tg sbagliavano il mio nome. Io e Max Pezzali degli 883 eravamo zero, lottavamo per finire in rassegna stampa al Festivalbar". Quando gli si chiede cosa è cambiato ora che è in tv, mentre prima non la amava, risponde: "Due persone che litigano in tv per me sono ancora una porcheria, ma ho scoperto che c'è anche un pubblico intelligente. Non voglio fare il gioco del massacro con i concorrenti, non sono nessuno per giudicarli. Ho detto ad una ragazza 'Hai passato più tempo a scegliere il look che la canzone' e questa ha pianto! Mi sono sentito male e le ho detto che mi dispiaceva. Non voglio fare ascolti sulla pelle dei ragazzi. Ho apprezzato la gente che per strada mi dice "Sei un bravo ragazzo" e il messaggio carino di Alfonso Signorini su Twitter. Dopo anni in cui la tv ha provato a sfornare rapper, ci è voluta Maria De Filippi: l'anno scorso mi ha chiamato e mi ha chiesto se avevo qualche rapper sotto mano. Io le ho segnalato Moreno Donadoni, che poi ha vinto Amici. La vera rivoluzione è Maria, che chiama J-Ax e, insieme, fanno gol. Il rap nasce nei centri sociali, avevamo etichette indipendenti. Io ero tagliato fuori, mi sono infilato tra i tamarri e ho iniziato ad essere arrabbiato, non sapevo contro chi. Raccontavo la strada. Oggi sono un anarchico, uno che sogna strutture composte da cittadini, che si aiutano tra loro. Immagino i ricchi italiani che aiutano l'Italia. Annuncio a Chi che guadagno 100 mila euro l'anno e voglio pagare il 5%, non lo 0,2% di tasse. Cari cantanti, facciamolo tutti. I soldi, però, facciamoli distribuire agli Italiani da una società svizzera! Quando abbiamo inciso il singolo Domani per beneficenza, un anno dopo i soldi non erano ancora arrivati agli sfollati abruzzesi e ad oggi non so come sia finita". Infine, parla del consumo di cannabis, da lui sempre sostenuto: "In Colorado l'esperimento 'Cannabis libera' ha funzionato. Se in Italia la legalizzassimo in Umbria o in Molise, aumenterebbe il turismo: nessuno più andrebbe in Olanda!"