Juliana Moreira: “Mia figlia vuole un fratellino e una sorellina, ma io la accontento solo…a metà!”
Edicola Maggio 2, 2015
Nell’attesa di essere confermata per la conduzione della prossima edizione di Paperissima Sprint, Juliana Moreira si sta mettendo in gioco nello show di Carlo Conti Si può fare, dove si è cimentata con una sfida di ginnastica ritmica, un can can e il burlesque. Quando le si chiede se ha timore dei giudici del programma (Amanda Lear, Pippo Baudo e Juri Chechi), la bella brasiliana risponde: “Devo dire di no. Ho visto che sono ben disposti e confido nella loro comprensione, proprio perché sanno che non siamo esperti delle attività che ci propongono. Molte sono discipline che si apprendono da piccoli e io non ho potuto essere una bimba sportiva! Non ho mai fatto ginnastica o ballo perché sono rigida. A dieci anni avevo cominciato a praticare atletica, poi ho avuto una brutta malattia ai reni e ho dovuto smettere. Sono stata in terapia intensiva e, una volta guarita, mia madre si è opposta. Io sarei andata volentieri a scuola di ballo, ma in Brasile non è così scontato che le famiglie mandino i propri figli in piscina o in palestra. Trovo molto bello che in Italia, anche coloro che non hanno mezzi, abbiano questa possibilità. Ora la mia Lua ha 3 anni e mezzo e mi impegnerò perché faccia ciò in cui riesce meglio. Questo programma è la mia occasione per tornare bambina e ripartire da zero: per ballare il can can, ho dovuto imparare a fare la ruota, che però non mi è riuscita benissimo, tanto che Chechi mi ha detto che è stata la ruota più brutta della storia! Trovo che il programma sia tosto e che fare sport, anche estremi, significhi curare se stessi. Da quando sono fidanzata con l’inviato di Striscia la notizia Edoardo Stoppa, mi sento più sciolta e ho cominciato a praticare diverse discipline. Il mio compagno è paracadutista e io, in tandem con lui, ho fatto un paio di lanci, però poi ho capito che non fa per me! Sono un po’ imbranata! Mi sono dedicata allo skateboard e mi sono trasformata in un tipo un po’ pazzerello, proprio come Edoardo. Insieme abbiamo provato anche il ‘tunnel del vento’, dove si simulano le condizioni di volo in caduta libera. In Thailandia, assistendo ad un combattimento di muay thai, la boxe thailandese, ce ne siamo innamorati e abbiamo deciso di buttarci anche in quest’altra disciplina, faticosa ma affascinante. Il muay thai mi ha aiutato anche dopo la gravidanza. Avevo preso solo 8 chili, perché in quel periodo avevo voglia solo di insalate e verdure. Subito dopo aver partorito, però, il mio appetito è tornato e sono ingrassata molto. Dopo quattro mesi, ho ripreso a fare muay thai, ma ci ho messo un po’ a perdere tutti i chili che avevo preso, anche perché ho allattato Lua per quasi un anno“. A proposito, quando le si chiede se ha voglia di diventare di nuovo mamma, Juliana risponde: “Certo, anche perché adoro i bambini. Mia figlia vorrebbe addirittura sia un fratellino sia una sorellina. Insomma, secondo lei dovrei avere due gemelli. Ma tre figli per me sarebbero troppi! Un maschietto o una femminuccia per me sarebbe uguale, l’importante è che nasca senza problemi. Quando ero incinta avevo paura di tutto anche se le analisi andavano bene. E poi siamo già in cinque: con noi vivono uno yorkshire e una bastardina pasticciona come me: ruba le cose e devo stare attenta, soprattutto quando cucino. Ma quando mi guarda con quel musetto, mi sciolgo!“.
Fonte: Nuovo
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