Anche a Natale, anche con il panettone sullo stomaco, la tombola da giocare, i regali da scartare e i brindisi parliamo d'amore e di 'Uomini e Donne'. Lo so che l'ordine cronologico mi imporrebbe di partire con la scelta di Clarissa Marchese e con l'analisi del suo percorso con Luca Onestini e Federico Gregucci, ma oggi è Natale anche per me e ci tengo ad “usare” Isa e Chia per qualcosa di un po' più personale.
E' stato bellissimo vedere tutto questo interesse sincero verso il Trono gay e verso il mondo gay, a volte anche un pizzichino troppo, come se Claudio Sona e Mario Serpa fossero meglio degli altri solo perché gay. Io credo che il vero successo di questo trono per la comunità gay sia proprio la normalità, che forse, a chi vive questa realtà non da vicino, avrà stupito.
Il successo è stato far capire che l’'amore tra persone dello stesso sesso è uguale a quello eterosessuale, che le dinamiche più o meno sono le stesse. Claudio all'inizio era più attratto da Mario, poi, però, l'atteggiamento misterioso e sfuggente di Francesco Zecchini lo ha incuriosito di più. Il problema di Francesco è stato quello di non aver capito come superare i suoi blocchi e andare oltre. Come spesso dico e scrivo, le relazioni o si evolvono o si involvono, e se quella di Mario e Claudio si è evoluta fino all'amore bello e sfavillante che è sotto gli occhi di tutti, quella con Francesco no. L'atteggiamento vago e misterioso, infatti, è perfetto per le prime uscite, ma poi bisogna trovare il modo di andare oltre e di aprirsi un po', altrimenti poi tutto finisce in un nulla di fatto.
Per cui grazie a Maria De Filippi per aver aperto agli italiani una finestra su un mondo che non è così distante come alcuni ancora vogliono pensare.
Io non vedo l'ora di vedere il prossimo Trono gay: mi piacerebbe vedere una ragazza, magari mia sorella. Eh già, perché un giorno, dopo una notte brava in discoteca, mia sorella mi ha detto di essersi innamorata… di Giorgia. Non è facile come può sembrare, ci sono tanti sentimenti che entrano in ballo, paure, preconcetti, aspettative che vengono meno. Quello che mi ha preoccupato di più al momento, però, è stato immaginare che la mia sorellina, una delle persone che più amo al mondo, avrebbe dovuto scontrarsi con pregiudizi e cattiveria. So che Martina incontrerà tantissimi ostacoli nella vita, che il suo percorso non sarà facile, ma so che oggi -all'indomani del percorso di Claudio, di Mario, di Francesco e degli altri- molte cose sono cambiate, e per questo dico grazie a Maria.
Cara Martina, tu sei la sorella migliore del mondo, certo mi fa strano che non mi rubi più scarpe col tacco, borse e vestiti, ma sono sempre fiera di te e della persona che sei… c'è una cosa però che non mi potrai mai chiedere di fare, anzi due: non smetterò mai di preoccuparmi per te e difficilmente mi piacerà la tua fidanzata, ma niente di personale... è che nessuna è abbastanza per la mia bambina! Buon Natale, Madeleine
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