Manager di successo, autrice e produttrice tv, Fatma Ruffini ha fatto la storia di Mediaset, che ha lasciato nel 2013 dopo trentadue anni di lavoro firmando programmi famosi come Scherzi a parte, Ok, il prezzo è giusto! e Camera cafè, solo per citarne alcuni. Ora, nel libro La signora di Mediaset, l'autrice tv racconta la sua straordinaria avventura professionale, cominciata come osserva lei in un’epoca in cui i soli ruoli concessi alle donne erano la segretaria e la valletta. "La Ruffini non può portare la minigonna perché altrimenti le si vedono gli attributi" ha detto di lei una volta Silvio Berlusconi. Una battuta emblematica, che spiega bene il carattere di colei che è stata una delle donne più potenti delle reti Mediaset, ha precorso i tempi e ha fatto strada in un mondo di uomini grazie al talento. Ora, nelle pagine del suo nuovo libro, descrive i divi della tv come compagni di viaggio da capire e a volte...da perdonare. Partendo da Berlusconi, dice: "E' una persona fuori dal comune, un sognatore capace di realizzare anche imprese impossibili grazie all'intelligenza, alla determinazione e alla capacità di guardare oltre le cose per percepirle nella loro essenza. Qualità che lo hanno guidato anche durante la sua vita politica, una scelta che non ho mai discusso, perché corrispondeva di certo all'esigenza irrinunciabile di tentare nuove sfide. Quando l'ho conosciuto ero giovanissima, ma mi ha subito dato fiducia e mi ha stupito chiedendomi: 'Lei ce l'ha un sogno?'. Il mio era quello di creare programmi televisivi e di poter esprimere la mia creatività. Lui me ne ha dato la possibilità. E' un capo in grado di stimolare i suoi collaboratori e un lavoratore instancabile, pronto a sacrificarsi. Tra i tanti episodi, ricordo una volta in cui, dopo una lunghissima giornata di lavoro, siamo rimasti bloccati allo scalo di Milano per un guasto dell'aereo. La partenza è slittata al mattino seguente, molto presto. Io e gli altri collaboratori, stanchissimi, siamo andati a riposarci in albergo, Berlusconi è rimasto in aeroporto, dicendo, come se fosse la cosa più normale del mondo: 'Sono abituato a dormire al freddo. Io e la sua ex moglie Veronica Lario siamo anche diventate amiche. All'epoca non era ancora sposata con Silvio, ma già si dedicava completamente alla famiglia, decisa a rimanere nell'ombra. Come ha sempre fatto. Di Veronica mi ha colpito l'umiltà. Mi chiedeva spesso consigli sui look da indossare, convinta di non essere brava nella scelta degli abiti; mi diceva: 'Sono nata povera, mia mamma faceva la sarta'. Al rientro dallo shopping Silvio mi chiedeva sempre: 'Ma che vi siete dette tu e Veronica?'. Il loro è stato un grande amore. Forse, se non si fossero lasciati, la storia di Silvio sarebbe stata diversa". Parlando poi dei miti della televisione italiana come Mike Bongiorno e Pippo Baudo, racconta: "Mike era un grande professionista, fragile come tutti gli uomini di successo. Quando Baudo, nel 1990, dalla Rai passò a Mediaset, Mike la prese malissimo, preoccupato anche dal fatto che Pippo volesse abolire i quiz. Si lamentò con Silvio, che, per tranquillizzarlo, lo nominò presidente di Canale 5". E delle prime donne dello spettacolo, tra cui Mara Venier e Barbara D'Urso, racconta: "Di Mara ricordo una lite, perché la conduttrice di un mio programma le aveva fatto una domanda su Renzo Arbore, al quale all'epoca era legata. Io non c'entravo niente, ma due anni dopo, durante una sfilata di moda a Milano, si inginocchiò ai miei piedi per chiedermi perdono. Ovviamente, la storia finì in un abbraccio. Mara è fatta così, emotiva e imprevedibile. Di Barbara mi viene in mente una scollatura troppo profonda, non adatta alla sitcom Ugo, in cui aveva la parte di una moglie devota. Le feci dire dalla regia che doveva coprirsi e lei fece finta di accettare, per poi rimettere in mostra il décolleté, centimetro dopo centimetro. Alla fine mi arresi, in fondo era un bel vedere". Come mai la scelta di Belén Rodríguez per condurre Scherzi a parte? "La scelsi per la sua bellezza e per il suo modo di porsi, molto diverso dal solito cliché. L'unica mia preoccupazione era quell'alone di trasgressività che si portava ancora dietro dopo la partecipazione a L'isola dei famosi, davvero poco adatto a una trasmissione familiare. Quando si cominciò a parlare della sua storia con Fabrizio Corona, infatti, mi seccai molto. Belén, mentendo, la negò, ma, visto che il programma stava andando bene, non ne feci un dramma". Qual è la diva più anticonformista che ha incontrato nella sua carriera? "Forse Iva Zanicchi. Durante le registrazioni di Ok, il prezzo è giusto!, per stare comoda, arrivava in studio in pantofole e non se le toglieva nemmeno per andare al bar". Quando le si chiede invece come si spiega il grande successo di Maria De Filippi e dei suoi show, la Ruffini racconta: "Con il suo intuito professionale, per cui propone solo programmi che le calzano a pennello. Un altro merito di Maria è l'autocontrollo. Ricordo che, ospite di Scherzi a parte, durante una lite furibonda tra Teo Teocoli e Anna Maria Barbera alias Sconsolata, si beccò una doccia fredda per un secchio che le si rovesciò in testa. Lei non fece una piega". A proposito di Scherzi a parte, Fatma rivela anche quali personaggi le hanno negato la liberatoria, impedendo di trasmettere la burla: "Adriano Celentano, che non ha sopportato la vista della sua macchina coperta di letame. Un altro fu Enzo Iacchetti che, alla guida della sua vettura, si è visto circondato da un gruppo di donne urlanti, armate di catene: si è spaventato così tanto che è scoppiato in lacrime". Un'altra sua creazione è il programma Karaoke e di Fiorello racconta: "Credo che sia il migliore showman italiano. Lo ricordo giovanissimo, abbagliato dal successo. Era insofferente a ogni disciplina, spariva per poi ricomparire all'improvviso. Durante la registrazione delle puntate si scordava le domande. Non tutti accettavano questo suo modo di lavorare, spesso faceva perdere le staffe anche agli ospiti delle sue trasmissioni". Infine, quando si nota che è riuscita anche a conciliare il lavoro con la vita privata, racconta: "Ce l'ho fatta solo organizzandomi molto bene. Sono sposata e ho una figlia, Valentina. Tra il lavoro e la famiglia, sempre al primo posto per me, non mi è mai rimasto il tempo per fare altro. Ma ne è valsa la pena".