Le Iene, Max Angioni rivela come si trova a condurre il programma insieme a Veronica Gentili dopo Belen Rodriguez
Il comico si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a Tv Sorrisi e Canzoni
Renata Ottobre 19, 2023
Max Angioni è tornato a Le Iene in occasione della 27esima edizione del programma, condotto per la prima volta dalla giornalista Veronica Gentili, che ha sostituito Belen Rodriguez.
In una recente intervista per Tv Sorrisi e Canzoni, il protagonista della seconda stagione di LOL – Chi ride è fuori ha svelato come si trova a co-condurre al fianco della conduttrice e attrice romana. “All’inizio, devo ammettere, ero abbastanza teso. Poi mi sono sciolto. Con Veronica Gentili, con cui lavoro per la prima volta, mi sono trovato subito a mio agio“, ha detto Max, che poi ha parlato del suo ruolo nel programma:
Andare in onda in diretta genera sempre una certa agitazione, ma il debutto è andato bene e sono contento di come il pubblico ci stia seguendo. Sono anche felice di far parte di questo programma storico perché è molto movimentato: si passa da argomenti seri a contenuti frivoli (ma solo perché ci sono io…). La mia speranza è di continuare a dare alla serietà dei servizi un’alternativa altrettanto alta in termini di comicità e di intrattenimento in modo da equilibrare i momenti.
Le scene di violenza mi risultano difficili da guardare. Mi riferisco a quei servizi in cui le persone si fanno male tra loro o usano la forza sui più deboli. E poi ci sono argomenti sensibili. Avete certamente presente la pubblicità dei supermercati Esselunga con protagonista la bambina figlia di separati. Ecco, in quel caso, con un tema così delicato, non riesco a essere subito pronto con la mia vena comica.
Di aneddoti ce n’è uno proprio di quest’anno. Dal momento che la puntata dura tanto, ad un certo punto per scherzare mi rivolgo ai tecnici e dico “Studio libero” per dire che è finita la puntata, quando invece dobbiamo ancora andare in onda per un bel po’.
A seguire, l’artista di Como ha ammesso che l’aggettivo “comico” non gli piace:
Sicuramente in generale mi sento a disagio. Diciamo che sono un comico che conduce, anche se l’aggettivo “comico” non mi piace. E vi spiego perché: se fai l’ingegnere, lavoro in un ambito preciso e hai delle competenze tecniche incontestabili. Io posso fare comicità e non far ridere, per cui il mestiere non mi viene riconosciuto per forza da tutti. Tagliamo la testa al toro: sono un artigiano dello spettacolo.
Max ha quindi raccontato alcuni dettagli sulla sua infanzia e sulla sua indole da “burlone”:
Da ragazzino ero sicuramente più agnellino, anche se ogni tanto mi facevo coinvolgere dai compagni di scuola nelle loro bravate. In realtà facevamo degli scherzi, proprio come succede a Le Iene quando si prendono in giro, sempre in maniera bonaria, i vari personaggi. Però devo dire che il mio stile dominante, quando ero ragazzino, era genere…Linea Verde, ovvero ero molto mansueto e un po’ bucolico.
Devo premettere che non avevo la giusta malizia per portare a termine uno scherzo e la tentazione era sempre quella di non andare fino in fondo, ma tanti amici del liceo ancora oggi ricordano quando, durante un’ora di supplenza, mi feci trovare dal professore in cattedra e avvolto dalla carta igienica come una mummia. Non pensavo che arrivasse, ed ero pietrificato. In un’altra occasione, io e alcuni compagni entrammo in una classe vicina con addosso i caschi della moto e improvvisammo un combattimento stile Cavalieri dello Zodiaco.
In realtà ero considerato un bravo ragazzo che ogni tanto faceva delle “mattate”. Avevo sempre un buon voto in condotta. Al secondo anno ho rischiato di brutto la bocciatura perché facevo distrarre con le mie battute e i miei racconti un compagno di banco: quello rideva veramente tanto! Poi lui chiese di allontanarsi da me e di cambiare posto. Non ce la faceva a reggere quel ritmo.
Anche a casa, Max non era certo un ragazzino tranquillo:
La verità è che s’era qualcosa che turbava la mia tranquillità mi arrabbiavo di brutto. Una sera l’ho fatta grossa. Dormivo a casa di mio nonno che russava in modo pazzesco, a tal punto da non farmi chiudere non dico due, ma almeno un occhio. Ad un certo punto, esasperato dalla situazione, presi dei cerotti e gli coprii tutto il naso. Si svegliò di soprassalto quasi soffocando. Povero…
Ero un po’ permaloso, mi offendevo se non mi lodavano. Sa, sono figlio unico e non capivo perché dai miei genitori o a casa dei nonni ricevevo sempre i complimenti, tipo “sei bravo e bello”, e poi a scuola mi dicevano “stai sbagliando” oppure “sei basso“. Io pensavo: “Com’è possibile? Che si mettano d’accordo!“
Sui comici che ritiene più divertenti, ha annoverato:
Aldo, Giovanni e Giacomo e Fabio De Luigi. Corrado Guzzanti, invece, faceva programmi quando io avevo pochi anni di vita, l’ho conosciuto e apprezzato dopo. E subito ho visto L’ottavo nano e tutte le stagioni di Avanzi.
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