Licia Colò: “Dopo tanto dolore, adesso mi concedo un bel lusso!”

Edicola Gennaio 18, 2015

Licia Colò: “Dopo tanto dolore, adesso mi concedo un bel lusso!”

Dopo esser stata rimossa dalla conduzione di Alle falde del Kilimangiaro, Licia Colò è tornata in tv, nella stessa posizione di prima, ossia la domenica pomeriggio, ma non su Raitre, bensì su TV 2000, nel programma Il mondo insieme. Entusiasta di questa nuova esperienza, racconta: “E’ una trasmissione in cui qui a TV 2000 ci concediamo un lusso, impensabile su altre emittenti: quello di prenderci il tempo di raccontare il mondo. Le tv non dedicano spazio all’approfondimento e tutti noi, presi dalle frenesie quotidiane, non ci soffermiamo a riflettere. Abbiamo reportage di altissima qualità, ma anche video amatoriale inviatici dagli spettatori. E’ un nuovo importante inizio per me. La diplomazia non fa parte del mio carattere, sono sempre andata dove il cuore mi ha suggerito. Dal 1989 al 1995 ho condotto L’arca di Noè su Canale 5. Mi fu proposto di passare a Raitre per condurre Geo&Geo e accettai, sebbene l’allora direttore di Canale 5 mi disse che era una scelta poco furba. Il divorzio dalla Rai non l’ho scelto io, ma il direttore di Raitre Andrea Vianello. L’ultimo anno trascorso lì è stato il peggiore della mia vita, anche perché è coinciso con un grave problema di salute di mio padre. Dal punto di vista personale, vivo un periodo bruttissimo, dato che anche mia madre sta molto”. Infine, quando le si chiede se le è capitato di vedere Kilimangiaro condotto da Camila Raznovich, ex veejay di Mtv che l’ha sostituita, Licia risponde: “Non ce l’ho con lei. L’ho incontrata una sola volta in vita mia. Del mio ex programma ho guardato solo cinque minuti, perché non fa più parte della mia vita. Come si fa con gli ex fidanzati: quando ci si lascia, per me è finita. Era un abito che non mi sentivo più addosso. Mi erano stati imposti ritmi frenetici che non appartengono al mio modo di fare televisione. Mi fermavano per strada e mi dicevano che gli mancavano i miei racconti. Se avessi avuto vent’anni, forse avrei potuto accettare gli input provenienti dall’azienda, ma a 51 no. Non potevo appoggiare decisioni così lontane dalle mie corde“.

Fonte: Top

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