‘L’Isola dei Famosi 13’: l’opinione di Chia sulla settima puntata
Chia Marzo 6, 2018
Ma io sono commossa! Stupita, senza dubbio, e profondamente commossa… Grazie, Marcuzzi, grazie!
Dopo un mese e mezzo di agonia dove non sembrava esserci altro argomento in questa tredicesima edizione dell’Isola che non riguardasse Francesco Monte, Eva Henger e la marijuana, finalmente il miracolo: un’intera puntata senza che venissero nominate canne, macchine della verità e Barbare D’Urso varie. Roba che quasi mi scendeva la lacrimuccia dall’emozione.
Se Striscia la Notizia ha evidentemente deciso – visti i ventordici servizi realizzati sull’argomento – di stracciarci le palle a oltranza e continuare la loro inutile investigazione da asilo Mariuccia, (roba che la domanda che Daniele Bossari aveva posto ad Eva chiedendole ‘dove volesse andare a parare‘ la girerei direttamente ad Antonio Ricci, che mi pare più avvelenato dei protagonisti stessi e dopo due mesi inizia a fare anche un po’ di tenerezza…), almeno quelli de L’Isola dei Famosi hanno avuto la bella pensata di passare oltre, che era un po’ anche l’ora ecco.
Perché io – dopo settimane e settimane di audio intercettati, video di contrabbando, presunti testimoni oculari che cercano di glissare per provare a non venire risucchiati nel vortice del disagio e versioni che cambiano in base alla trasmissione in cui vengono proferite – alla prossima volta che udirò la parola canna-gate uscire dalle casse della mia tv avrò direttamente bisogno di un esorcista, v’avverto.
Ma siccome non c’è puntata dell’Isola senza polemicozza, la marijuana ha lasciato il posto alle accuse di omofobia, ed è andato in onda l’atteso (…) confronto tra Craig Warwick e Franco Terlizzi, col sensitivo che accusava il personal tren di aver cambiato atteggiamento nei suoi confronti dopo aver saputo che stava da oltre vent’anni con un uomo. S’è scomodata persino la Gialappa’s Band in difesa del loro cocco, ipotizzando che Warwick avesse frainteso ‘egoista schifoso‘ capendo ‘gay schifoso‘.
Il problema secondo me è proprio alla base, perché tra Craig e Franco non so chi l’italiano lo capisca (e lo parli) peggio. Plausibilissimi quindi i misunderstanding tra i due, che hanno passato venti minuti a minacciarsi reciprocamente di querela per poi finirla a tarallucci e vino. Tanto anche in questo caso “i video non ci sono“, quindi di che stavamo a parlà. “Ringraziamo tutti quelli che sono in Honduras e lavorano 18 ore al giorno“, e poi non c’è mai una mazza di video a supportare quella poca carne al fuoco che ciccia fuori in questa edizione. Ma che roba è?
In tutto ciò, io sto ancora aspettando che qualche associazione dei consumatori o quei cagaca**o del Moige si scomodino per evidenziare la clamorosa presa per i fondelli che gli autori privi di idee dell’Isola hanno messo in piedi nelle ultime puntate. Ma a quanto pare sono tutti pronti a fare la voce grossa alla prima presunta bestemmia o a gridare allo scandalo per un armadio, salvo poi fregarsene quando il televoto per cui qualche folle avrà anche speso dei soldi viene bellamente calpestato nel menefreghismo generale.
Si parlava di new entry, di gente in partenza per andare a rinfoltire un cast che – per un motivo o per l’altro – si era anzitempo decimato. E invece nulla di tutto ciò. “Visto il grande successo di questa edizione andremo in onda una puntata in più“, esultava ieri sera Alessia Marcuzzi, peccato che per tirare avanti la carretta abbiano avuto la ridicola pensata di ributtare sull’Isola la gente che era già stata vistosamente eliminata.
Non è la prima edizione dove i naufraghi eliminati godono di una seconda opportunità, da soli o in coppia, su un’isoletta di cui gli altri compagni non sono a conoscenza. La presa per i fondelli, però, è che non ne fossimo a conoscenza neanche noi. E nemmeno loro, in realtà, visto che si sono incartati da soli mentre si inventavano la cosa sul momento, lasciando inizialmente intendere che chi veniva ripescato sarebbe tornato insieme a tutti gli altri.
Che sarebbe stata anche la soluzione più sensata, quanto meno per accendere (finalmente) gli animi e dare nuova linfa agli scontri (visto che i quattro eliminati che si giocavano i due posti sull’Isola Che Non C’è, ossia Paola Di Benedetto, Filippo Nardi, Cecilia Capriotti e Nadia Rinaldi, sembravano belli fomentati contro Bianca Atzei, e chiunque di loro si fosse riunito al gruppo avrebbe dato sicuramente il via a sanguinolenti battibecchi).
E invece no, niente reunion col gruppo, ma permanenza sull’Isola Che Non C’è ad oltranza. E me lo spiegate che serve ributtare la Rinaldi in Honduras se poi me la lasciate con Elena Morali a fare la calzetta in solitudine? Ma che boiata è?
Ditemi che gli autori dell’Isola sono dei volontari, ve prego, che se dovessero percepire uno stipendio per NON azzeccarne una peggio me sentirei.
In questo mare di disagio, tra esperimenti farlocchi di Giucas Casella (che poraccio mi fa anche tenerezza, ma avrei voluto fare il solletico sotto le ascelle alla gente che diceva di non riuscire più a staccare le mani ieri per verificare…) e soporifere prove ricompensa, l’unico che riesce sempre a distinguersi è Jonathan Kashanian.
Non si tira mai indietro quando c’è da faticare, sa stare allo scherzo, non si perde nei magheggi e nelle polemiche sterili, se ne inventa sempre una per movimentare le giornate (come lo striptease di Francesca Cipriani nel mare, un momento di televisione altissima!), è incredibilmente generoso (ma non fesso) ed estremamente educato. Puntata dopo puntata, mentre su altri naufraghi – che pure apprezzo – ogni tanto qualche perplessità mi viene, su di lui mai. E quest’Isola senza la sua ironia e la sua leggerezza sarebbe una gran palla, diciamocelo. Per me è sì. Go Johnny go!
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