‘Live – Non è la D’Urso’, Lory Del Santo spiega qual è la malattia che ha spinto al suicidio suo figlio Loren di 19 anni e mostra alcuni fogli lasciati da lui prima della tragedia
Melissa Giugno 22, 2020
È stato un intervento commovente e delicato quello che ha visto protagonista Lory Del Santo durante l’ultima puntata di Live – Non è la D’Urso.
L’ex gieffina si è ritrovata costretta nel corso della sua vita ad affrontare numerosi dolori e dopo la grave perdita di Connor, primogenito della Del Santo scomparso quando aveva solo cinque anni, la showgirl poco tempo fa ha dovuto rivivere lo stesso dolore con suo figlio Loren morto suicida nel 2018.
Dopo aver mostrato in esclusiva alcune immagini della vita quotidiana di Loren risalenti a prima della tragedia, Lory per la prima volta ha rivelato i dettagli della relazione avuta con il padre di quest’ultimo di cui, in precedenza, la Del Santo non aveva mai voluto parlare:
Ci sono tante storie che non ho ancora raccontato e questa è una di quelle. Io ho conosciuto questo ragazzo e mi è piaciuto immediatamente. Voleva lavorare nel campo musicale e diventare un dj quindi il suo percorso era itinerante. […] Mi ha sconvolto il suo sorriso, abbiamo avuto una relazione di tre mesi.Non vivevamo insieme, ci vedevamo non troppo spesso diciamo una volta a settimana. All’inizio di dicembre lui è partito per l’america e ci siamo salutati: era una storia bella ma non da “mi taglio le vene perché parti” anche perché lui voleva girare tutto il mondo quindi chi lo rintracciava? Lui è partito e io dopo un po’ ho scoperto d essere incinta, un dono di dio, ero felicissima però lui non sapevo dove fosse… non ne avevo idea! […] Dopo tre anni quest’uomo arriva nel mio ufficio a Milano improvvisamente, io lo guardo come un fantasma e dico: “Ah, sei tornato!” e lui mi fa: “Senti io voglio sapere se è vero che tu hai un figlio, vorrei vederlo“. Io sono rimasta un po’ bloccata in quel momento e ho detto: “Devo sapere le tue intenzioni perché i bambini sono delle cose delicate: se un padre c’è io sono felicissima ma se deve comparire un secondo e poi scomparire per il resto della vita…” quindi ho detto: “Vediamoci domani all’una a Piazza San Balila, parliamo un po’ e vediamo“. Ovviamente io sono andata all’appuntamento, ho aspettato ma lui non è mai venuto. Da lì non l’ho mai più visto, scomparso.
La showgirl ha allora voluto mostrare anche alcuni fogli scritti da Loren prima della sua scomparsa perché convinta di poter aiutare tanti genitori di figli che soffrono delle stesse fragilità che hanno condotto, purtroppo, suo figlio a compiere un gesto così estremo:
Questo è il primo foglio che abbiamo trovato e da lì siamo riusciti poi a trovarne altri anche nei messaggi telefonici perché lui si registrava con dei messaggi stranissimi. […] Lui scriveva delle piccole note come questa “io odio la matematica“, “morte“, “nascita“. Il suo punto era “la morte è un archivio” cioè morire non aveva alcuna importanza perché è un archivio poi rinasci, è solo un elenco. Lui queste cose le scriveva in piccolo poi le cancellava. Come fai ad accorgertene? Sono piccole cose, invisibili, ma hanno aperto un mondo perché poi sono andata da alcuni psicologi. Il fatto che lui mi dicesse “la siepe non è abbastanza folta in questa casa, devi fare qualcosa, ci vedono dentro“: lui probabilmente aveva delle visioni, era come se il suo cervello avesse una spina che ogni tanto si staccava e lui rimaneva immobile, la rimettevi e tornava normale. Non era reattivo, aveva delle visioni alternative, diverse, derivavano da un mondo estraneo, da qualcosa che non era positivo.
Tanti piccoli segnali che la Del Santo riconduceva al carattere piuttosto particolare del diciannovenne ma che in realtà, probabilmente, celavano delle problematiche più delicate:
Io ogni tanto lo vedevo fermo ma pensavo che riflettesse. Io mi sono chiesta tante volte anche perché non fosse affettuoso. Lui mi ha dato il primo vero bacio, spontaneo, quando avrà avuto 15/16 anni. Io mi sono messa a piangere ma poi ho capito che per lui era impossibile baciare, abbracciare. […] Erano talmente rari quei momenti. Lui, anche se perdeva la cosa più preziosa, diceva: “Succede“. Come a dire che tutto quello che succede è ineluttabile, accade. Io ho riflettuto, pensavo, ma forse mi accontentavo del fatto che non bevesse, non si drogasse, andasse bene a scuola. Io pensavo fosse il suo carattere, lui era il figlio che tutte le donne desiderano.
Infine Lory ha voluto sottolineare quanto sia importante cercare di metabolizzare anche i dolori più impensabili, come quelli da lei vissuti, per non farsi sopraffare dalla sofferenza:
Io ho passato metà della mia vita a controllare il dolore ma il dolore è una malattia che può anche uccidere quindi se non lo controlli diventa cronico e per te è finita. Io lo devo vincere e vincerò: nella vita, come diceva Loren, “le cose accadono“. La filosofia aiuta tantissimo e bisogna dare grosso valore alle cose per riuscire a uscirne indenni e magari più forti di prima. Io voglio combattere anche per tutte le persone nel mondo che soffrono per drammi di questo tipo. Io sono con loro e cerco di essere un esempio. A dispetto anche di chi non ha mai voluto vedere i propri figli.
E voi cosa ne pensate delle parole di Lory?
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