L'estate del 2019 per Marco Carta non deve essere stata facile da superare a causa dello scandalo che l'ha visto coinvolto nel maggio scorso quando, all'uscita della rinomata Rinascente di Milano, l'ex vincitore di Amici di Maria De Filippi è stato accusato di un furto del valore di 1200 euro insieme a Fabiana Muscas, amica che era in sua compagnia (ve ne abbiamo parlato in QUESTO articolo).
Il vincitore del Festival di Sanremo 2009 si è proclamato innocente sin dal primo momento e a gran voce ha fatto sentire le sue motivazioni in trasmissioni come Live - Non è la D'Urso dove ha raccontato più volte la sua totale estraneità ai fatti (QUI e QUI i dettagli). A quasi quattro mesi di distanza dal presunto furto e dopo aver richiesto il rito abbreviato (ve lo abbiamo raccontato in QUESTO post), il 31 ottobre scorso Carta è stato dichiarato assolto da qualsiasi capo di accusa per non aver compiuto il fatto (ve lo abbiamo annunciato QUI).
Sollevato da qualsiasi ombra circa il fattaccio, Marco è tornato come ospite da Barbara D'Urso e ha raccontato la felicità nel poter dimostrare di aver sempre avuto ragione:
Te l'ho detto dal primo momento: circa quella situazione ero tranquillo ma ero preoccupato per la mia famiglia, era il mio unico dente dolente. [...] Sono passati un paio di mesi e sono stati dei mesi parecchio difficili. Ho sempre tenuto una maschera con un bel sorriso stampato in faccia per far stare tranquilli i miei familiari, tutte le persone che stavano accanto a me ma non è stato facile.
Con una docu-fiction che è ormai diventato uno dei marchi di fabbrica di Live - Non è la D'Urso, al cantante e al pubblico sono state mostrate sia la versione dei fatti fornita da Marco stesso che quella data dall'addetto alla sicurezza che, fermando Carta e la Muscas, ha fatto partire l'allarme:
Diciamo che entrambe le versioni non sono vere: la prima è una ricostruzione secondo l'addetto alla sicurezza, la seconda è estrapolata da qualcosa ma è molto più articolata anche la seconda perché io non sapevo minimamente che dentro quella borsa c'erano delle magliette. Una cosa che penso di non aver detto è che io sono uscito prima dal negozio ed ero al cellulare, quindi ben indaffarato, ed ero qualche metro più avanti quando mi sono girato e l'ho vista accerchiata. Sono tornato indietro per dire:" Che è successo?". Mi hanno chiesto: "La signora è con te?", io ho risposto di sì e loro: "Allora perfetto, seguici anche tu". Una persona che ha paura per la propria incolumità, perché sa di avere fatto qualcosa, non torna indietro. Questo è stato un accanimento generale che mi ha fatto molto male, oggi sto bene e sono sereno ma è stato brutto, molto brutto soprattutto quello sui social. La Polizia Postale però sta già provvedendo, gli screenshot sono già stati fatti quindi è inutile che ora provate a cancellarli... la Polizia Postale provvederà a punire tutti gli insulti razziali e xenofobi.
Il cantante ha voluto precisare di essere stato definito innocente e di essere stato assolto pienamente a discapito di quanti, nella sua richiesta di rito abbreviato, avevano immaginato una sua parziale ammissione di colpa:
Il giudice ha visionato i video talmente bene che io avrei potuto anche avere un'assoluzione parziale in quanto, in mancanze di prove, non puoi sbattere uno dentro quindi assoluzione parziale. No, a me assoluzione piena per non aver commesso il fatto e sono felice di dire questo! Quando sono venuto qui le altre volte ero provato ma continuavo a dire "vedrai". In Italia, e mi dispiace dirlo perché è il nostro paese ed è meraviglioso, spesso è più facile credere alle cose cattive che a quelle belle. È un paese che punta facilmente il dito. Io avevo qualche problema ad uscire per strada, mi sentivo osservato però magari era una paranoia mia... mi sentivo osservato e non ero a mio agio. Ho trovato rifugio in Ufi, il mio fidanzato.
Ed è stato proprio il fidanzato Sirio a dedicare una lettera piena d'amore all'ex allievo di Amici di Maria de Filippi:
Una delle tue artiste preferite dice in un suo brano "Nel blu dei giorni tuoi più fragili io ci sarò" e così è stato per noi. Ho capito quanto bisogno avevi di me fin da subito quel giorno e mi son messo in marcia più di prima mettendoti avanti senza rifletterci un istante. Non abbiamo vissuto un momento semplice ma spero di essere stato all'altezza delle tue necessità, spero di aver alleggerito i tuoi dolori, spero di averti sorretto come desideravi e protetto come meritavi. In un lampo però tutto è cambiato con il peggiorare della malattia di papà e sei riuscito ad accantonare le tue preoccupazioni perché ero io a quel punto che avevo bisogno di te e tu ci sei stato. Per questo oggi voglio dirti quanto sono felice, abbiamo superato ostacoli importanti, a volte anche cadendo, ma non mollando mai e siamo ancora qui io, te e le nostre bambine.
QUI e QUI potete vedere lo spazio dedicato a Marco.
E voi che cosa ne pensate?