Ieri, 25 gennaio, lo spettacolo Rapunzel sarebbe dovuto andare in scena per l'ultima volta, ma il successo è stato tale che il Teatro Brancaccio ha aggiunto altre date. Così, Lorella Cuccarini, che in modo piuttosto insolito interpreta la cattiva Madre Gothel, commenta: "Sta andando benissimo, al di là di ogni più rosea aspettativa. Il teatro è sempre pieno, tutti i giorni, con un pubblico eterogeneo, dai bambini ai nonni. Quando l'anno scorso Maurizio Colombi mi propose il ruolo di Madre Gothel non sapevo se sarei stata capace di reggere un simile ruolo: tutti i miei personaggi a teatro sono stati romantici, sognatori. Lui mi ha incoraggiata dicendomi che avevo la maturità giusta per interpretarla. E poi è un cattivo delle favole: c'è malvagità, ma anche ironia, sensualità, senso del grottesco". Quando le si chiede cosa la fa arrabbiare o diventare "cattiva", risponde: "La maleducazione, l'arroganza, il piccolo potere nei confronti dei più piccoli: tutti episodi piuttosto comuni. Non si dovrebbero raccontare i soprusi, ma all'inizio della mia carriera, soprattutto nel mondo dello spettacolo, si incontra spesso chi vuole farti le scarpe. Bisogna essere saldi e sereni con sé stessi per affrontarli. Quando si è più piccoli, è facile incorrere in situazioni del genere; poi, con l'esperienza, diventa molto più raro". Infine, quando le si chiede come vede la sua figura di donna di spettacolo "completa" nel futuro della tv, risponde: "Ho avuto la fortuna di essere uscita in un periodo in cui c'erano programmi che ti permettevano di farti conoscere. Oggi in programmi come Amici sfornano talenti che in un anno vengono soppiantati da altri. Solo chi ha una caratura e una forza straordinaria ottiene un piccolo spazio. Non basta il talento, serve la fortuna e trovare una persona che creda in te. Ho fatto da giurata in un talent, Vuoi ballare con me, su Sky, ed è stata un'esperienza bellissima perché si basava sul rapporto genitore-figlio e attraverso la danza risolveva i dissidi interni. Da concorrente, invece, non mi ci vedrei: non mi piace l'idea. Diciamo che la tv di oggi ha guadagnato delle cose e ne ha lasciate altre: la grande offerta di canali è importante. Credo che dobbiamo essere capaci di fare delle metamorfosi e "cavalcare" i cambiamenti: cose che prima facevamo in tv, ora si possono fare a teatro, ad esempio. Io in tv faccio solo cose che mi piacciono, non voglio esserci a tutti i costi. Vivo con grande serenità, consapevole che i miei figli non guardano quasi mai la tv: hanno il portatile e fruiscono della comunicazione e dei media in modo molto diverso da come facevo io".