Trenta ore per la vita, l'associazione di cui Lorella Cuccarini è madrina, compie vent'anni. "Festeggiamo con una crociera solidale sulla nave MSC Splendida. Al mio fianco ci sarà Marco Columbro, ci saranno show e momenti di riflessione. In 20 anni abbiamo raccolto 91 milioni di euro e realizzato 800 progetti. In questi anni ho visitato tanti reparti pediatrici e il dolore dei bambini è inconcepibile. Volevamo fare qualcosa di utile e in modo trasparente; quando fai spettacolo ti muovi per gratificazione personale, ma alla lunga questo non basta. C'è stato un momento in cui ho capito il valore della vita: nel 1985 ebbi un banale incidente d'auto, in cui però sbattei la testa. Me la cavai con 30 punti, ma il dottore mi disse che sarei potuta morire". Parlando della sua famiglia e dell'obiettivo di "avere una squadra di calcio" che aveva dichiarato, dice: "Sono ancora in tempo per il quinto figlio. I miei ragazzi mi chiedono un fratellino e mio marito è accondiscendente. Quanto all'adozione, ho visto i percorsi in ascesa di alcuni ed è difficoltosa. Con mio marito sosteniamo un progetto comune, da quando siamo sposati. Si discute, si litiga, ma poi ci chiediamo scusa e ripartiamo. Il matrimonio è anche lavoro, invece mi sembra che i giovani si uniscano per gioco. Per i miei figli, spero che capiscano qual è il loro talento, che riescano a cambiare un po' questo mondo. Io sono stata fortunata: fin da bambina ho capito che il ballo era la mia strada e mia mamma mi ha appoggiata. Dal 2003 al 2009 per me è stato il blackout in tv. Allora ho sofferto, ma ho dato altre priorità alla vita e mi sono fortificata e oggi ringrazio quel periodo". Poi Lorella scherza sugli appellativi che le sono stati dati: "Quello che preferisco è "la ragazza della porta accanto", anche se l'anno prossimo compirò 50 anni. Il titolo di "nonna più amata dagli Italiani" mi andrebbe a genio! Mia figlia Sara ha 19 anni e non le auguro di avere un figlio tardi, ma quando ha energia. Silvio Berlusconi disse di me che non ero il suo tipo perché avevo poco seno. All'epoca andavano le maggiorate come Serena Grandi e Tinì Cansino, ero un'aliena. Ma è andata meglio a me. Forse perché il seno piccolo alla lunga regge meglio".