E' un compleanno importante per l'associazione '1 Caffé Onlus', che ha visto l'ingresso in famiglia dello chef e ricercatore Marco Bianchi. Il quarto anno dell'associazione, fondata da Luca Argentero insieme ad un gruppo di amici torinesi, ha dato conferma che il loro sogno è diventato realtà. L'attore lanciato dal Grande fratello 3 ha dichiarato a riguardo: "1 Caffè è nata dalle numerose richieste che ricevevo in prima persona, in cui mi si chiedeva di aderire a progetti di solidarietà, e dal desiderio di restituire agli altri una parte della fortuna che ho ricevuto sino ad oggi. Così, insieme al mio amico Beniamino e a un gruppo di altri nostri amici torinesi, abbiamo questa Onlus. Il nome trae spunto da una meravigliosa tradizione napoletana che è quella del caffè 'sospeso', un gesto di solidarietà che può essere quotidiano ma soprattutto disinteressato. Si entra in un bar, si ordina un caffè per sé e se ne lascia un altro pagato, per qualcuno che non se lo può permettere. La nostra è una piattaforma digitale sulla quale viene presentato ogni settimana il progetto di una piccola Onlus italiana, per la quale, dopo averne verificati lo statuto e i bilanci, organizziamo una raccolta fondi che dura sette giorni. L'obiettivo non è quello di raccogliere soldi perché in una settimana il contributo non è mai elevato, ma quello di far conoscere le piccole realtà solidali che spesso sono a due passi da noi e che necessitano del nostro aiuto. Basta un piccolo gesto, come donare la somma equivalente al prezzo di un caffè per offrire un valido aiuto a chi è meno fortunato di noi. E' di aiuto per il fatto che i miei canali di comunicazione, come i social network, mi permettono di raggiungere un gran numero di persone. Presto la mia immagine per diffondere messaggi importanti e per far conoscere piccole associazioni, le cui richieste di aiuto purtroppo spesso rimarrebbero inascoltate. Credo che l'esigenza di fare della beneficenza non dovrebbe essere limitata solo a quando c'è un terremoto, un'alluvione o una grande catastrofe. Dovrebbe essere un desiderio che ci accompagna nella vita di tutti i giorni. Ogni volta che ci capita di offrire un caffè a un amico, magari in modo automatico e senza dar troppo peso al nostro gesto, dovremmo pensare di poter fare la stessa cosa per qualcuno che non conosciamo. In questi quattro anni abbiamo presentato 280 progetti, ma non sono state tanto le loro tematiche a colpirmi, quanto piuttosto l'aver scoperto che in Italia ci sono 10mila associazioni che vivono grazie al lavoro dei volontari, che usano il loro tempo libero per fare qualcosa di buono per gli altri. Quello che più mi esalta è avere la possibilità di far scoprire alle persone che, magari a 200 metri da casa loro, c'è un gruppo che si occupa degli anziani del quartiere, di un canile o di bambini meno fortunati. Vorrei che, sia per me sia per i miei amici questo progetto che è nato come hobby e come occasione per trascorrere del tempo insieme, possa diventare un giorno il nostro lavoro a tutti gli effetti". Poi, parlando appunto del suo lavoro vero, quello di attore, Luca parla del suo ruolo nel film Natale ai Caraibi, ora al cinema: "Sì, per la prima volta ho recitato in un cinepanettone, al fianco tra gli altri di Christian De Sica, Massimo Ghini e Angela Finocchiaro e mi sono divertito davvero tantissimo. E' un film ad episodi e in uno di questi io e Ilaria Spada interpretiamo due neo-sposi che vengono travolti da un'insolita passione, che li porta ad abbandonare i loro rispettivi coniugi per scappare su un'isola deserta". E, a proposito di coniugi, quando gli si chiede se ha già preso un regalo di Natale per sua moglie, l'attrice Myriam Catania, il giudice di Amici risponde: "Da alcuni anni, ormai, io e Myriam abbiamo scelto di regalarci qualcosa che resti nel tempo. Chissà, magari potrei regalarle un quadro oppure comunque qualcosa che lei possa continuare a guardare nel corso degli anni".