Luca Ward: “Sono un cattivo dal cuore tenero”

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È trascorso molto tempo dalla sua partecipazione all’Isola dei famosi e Luca Ward ne ha fatta di strada: ora è il “Pigmalione” Mr. Higgins nella commedia My fair lady a teatro, nonché uno dei protagonisti de Le tre rose di Eva in tv. Ma nella vita è il marito di Giada Desideri e il papà di Guendalina (nata dal precedente matrimonio) e dei piccoli Lupo e Luna: “Chiaramente mi si addice più il terzo ruolo, anche se come papà sono un casino. Però ho anche una certa affinità con Mr. Higgins: credo che chiunque abbia sete di conoscenza, studiando, possa cambiare il suo stato sociale. È un insegnamento importante in un’epoca dove non serve saper fare niente per diventare idoli delle masse: bastano un paio di cosce e una farfalla tatuata sul fianco. Una volta c’erano i grandi sportivi e i grandi politici e anche di grandi attori c ne sono pochi. E ce ne fosse uno che non faceva anche il doppiatore! Il doppiaggio ti insegna i ritmi, ti abitua a giganteschi cambiamenti di registro, è una palestra che fai vedendo recitare attori come Russell Crowe e Keanu Reeves. Il teatro è importantissimo e va fatto almeno una volta ogni due anni: è come formattare un computer. Gli sceneggiati tv danno molta popolarità, ma si lavora in maniera diversa. Faccio poco cinema perché in Italia si fanno pochi film e sempre con gli stessi attori. Oggi non c’è voglia di rischiare, la gente si annoia di vedere sempre le stesse trame e si butta sulla comicità di Checco Zalone. Non spero che i miei figli portino avanti la tradizione da doppiatori: il doppiaggio è destinato a morire, ormai tutti masticano un po’ di inglese e tra vent’anni non ci sarà più bisogno di doppiare film. I miei figli fanno la scuola straniera e studiano anche tedesco (che la mamma conosce come fosse madrelingua). Non sono per niente un papà severo, anzi concedo troppo. Una volta mia moglie andò in Germania e io non li feci nemmeno andare a scuola: deve sempre ricominciare tutto daccapo! Non guardo la tv e poi penso che i media siano troppo presenti nella nostra vita: voglio proteggere i miei figli. Mi preoccupa anche il fatto che siano troppo buoni e generosi: la bontà non sempre paga. Come Ruggero Camerana di Le tre rose di Eva, anche se fondamentalmente sono un buono. Da bambino ero come loro: ero fisicamente dotato, facevo pallanuoto, ma prendevo le botte e non reagivo, finché a 14 anni non ho mandato due all’ospedale!”

Fonte: Chi