La casa museo di Gino Bramieri è in vendita. Così ha deciso Lucia Bramieri, nuora del compianto comico, che apre la porta di un paradiso di ricordi: "Non è stato facile prendere questa decisione, ma sento la necessità di avere qualcosa di mio. Desidero 'la casa di Lucia', per guardare avanti, per scrivere un nuovo capitolo della mia vita. Magari con qualcuno di speciale al mio fianco". Nel 2008 Lucia è rimasta vedova dopo la scomparsa del marito Cesare, unico figlio del 're della risata' ed è quindi l'erede di tutti i suoi averi. A rendere più consapevole la scelta, la volontà di avvicinarsi agli anziani genitori: "Da marzo a oggi sono stati ricoverati sei volte. Da figlia unica sento il dovere di prendermi cura di loro. Non ringiovaniranno e farli trasferire qui sarebbe impossibile" spiega lei. Insieme a Lucia, nella casa di Bramieri c'è Ida Petruccetti, volata a Milano da Miami. Anche per lei i ricordi sono più vivi che mai: "Sono stata in questa abitazione tanto tempo fa, avevo 26 anni quando ho conosciuto Gino. Ma l'atmosfera è sempre la stessa e io provo sensazioni contrastanti. Gioia, tristezza e nostalgia" confessa lei. Ida è stata la compagna dell'attore per diciassette anni, prima di Angela Baldassini, una persona che Ida conosce bene: "Angela e io eravamo amiche da anni e Gino gliel'ho presentato io. La invitavo a uscire con noi, lui ogni tanto sbuffava chiedendomi perché volessi sempre coinvolgerla. Non ho mai capito perché insista nel dire che si sono incontrati in banca. E un'enorme bugia. Sei mesi prima che morisse lo chiamai in clinica. Quando tornò a casa mi ricontattò e confesso di avermi odiata quando l'avevo lasciato. Mi disse che aveva deciso di stare con Angela per dispetto, per colpirmi e farmi male. Il nostro è stato un grandissimo amore. E finito per diversi motivi, ma la Baldassini ha contribuito a separarci. Ci siamo lasciati e ripresi parecchie volte. Lei ha colto l'occasione per farsi avanti con lui". La decisione di vendere la casa del comico sta suscitando un vespaio di polemiche. Però la nuora di Gino Bramieri non ci sta e risponde a tono: "Io credo che quello che interesserebbe a Gino, se potesse parlarmi, è che il suo ricordo non vada perso. Perché oltre che padre, marito e suocero, è stato un grande artista. Io ho il dovere e l'onore di mantenere viva la sua storia. Come ho sempre fatto, del resto. Terrò con me tutti i ricordi. Ci sono foto di Gino con Totò e con Walter Chiari, i suoi premi, i copioni, le agende. E il suo letto, il suo borsello, perfino gli occhiali. Materiale preziosissimo e di inestimabile valore affettivo da cui non ho intenzione di separarmi, anche se desidero cambiare vita. Sono una donna che ha bisogno di andare avanti, ma i ricordi rimarranno nel mio cuore. Sono rimasta un po' stupita dalle reazioni di sgomento e dalle critiche. Sembra quasi uno scandalo. Il problema esisterebbe se non mi impegnassi a mantenerne vivo il ricordo, ma non sarà così. Anzi, faccio presente che nel 2016 cadrà il ventennale della scomparsa di Gino: spero che non venga ignorato". Quando le si chiede se al momento ha qualche progetto, Lucia racconta: "Ho in mente mille cose e in passato ho già organizzato due iniziative. Mi piacerebbe realizzare una mostra fotografica o un evento teatrale con molti ospiti e testimoni della comicità, da Fiorello a Giorgio Panariello. Sto pensando di legare il ricordo di Gino ad un'iniziativa benefica. Ho già scritto un libro e il ricavato è andato alla fondazione del Policlinico di Milano. Io non sono più una ragazzina e Gino non ha un erede diretto, però per evitare che le sue cose e i suoi oggetti personali vadano perduti, si potrebbe riservare la sala di un museo per mostre fotografiche, con bacheche che raccontino la storia di grandi artisti del cinema e del teatro italiano".