Lulù Selassié, parla l’avvocato: “Manuel Bortuzzo mai netto nel rifiuto, aveva dei comportamenti che potevano lasciar intendere che…”

Dopo le parole di Clarissa Selassiè rilasciate a FanPage.it, di recente si è espresso sulle pagine della stessa testata anche Niccolò Vecchioni l’avvocato di Lulù Selassiè, rinviata a giudizio per stalking ai danni del suo ex fidanzato Manuel Bortuzzo, conosciuto nella Casa della sesta edizione del Grande Fratello VIP.



L'avvocato ha raccontato nel dettaglio a che cosa si riferisse Clarissa quando parlava di "calunnie":

Ci sono stati fraintendimenti rispetto ad alcune dichiarazioni fatte da Lucrezia durante l'interrogatorio di garanzia, è stato scritto che si sarebbe dichiarata colpevole, quando invece ha solo definito errati alcuni suoi comportamenti rispetto ai quali lei stessa a distanza di tempo lei ha maturato un giudizio di autocritica. Questo non significa ammettere le proprie responsabilità in relazione agli atti persecutori.

Ha poi aggiunto:

Il processo deve essere ancora celebrato, non deve essere celebrato sui media e non deve risolversi in un giudizio di simpatia o antipatia nei confronti di una delle due parti in causa. Soprattutto, la diffusione di informazioni riservate non può giustificare aggressioni personali all'immagine di Lucrezia o dei suoi familiari. Abbiamo un elenco di persone che quereleremo per diffamazione.



Alla domanda "Per aver emesso la misura cautelare del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, però, il gip deve aver ritenuto credibile l'accusa",  il legale ha spiegato:

In questa fase, sì. Ma nel corso delle indagini preliminari gli accertamenti vengono effettuati ascoltando solo persone vicine alla presunta vittima, non c'è una ricerca oggettiva di informazioni. Si cerca un riscontro alle accuse, ma non si ascoltano le persone che hanno vissuto il quotidiano della coppia e che possono fornire elementi per ricostruire anche il contesto in cui si sono verificati i fatti denunciati. Tante volte le misure cautelari vengono emesse sulla base di prove che, poi, verificate durante il processo non vengono confermate.



Riguardo alla scelta del rito abbreviato da parte della Selassié:

Abbiamo richiesto un rito abbreviato condizionato all'acquisizione di documenti (nel rito abbreviato condizionato è previsto un momento di discussione tra le parti dopo l'acquisizione dei documenti forniti dalla difesa da parte del gip, ndr).

In una recente intervista l'avvocato aveva parlato di alcuni messaggi inviati da Bortuzzo, che avrebbero fatto credere a Lulù che anche lui provasse qualcosa:

Ci sono stati dei contatti reciproci tra i due nel corso del periodo in cui Manuel sostiene si sia verificato lo stalking. Questo dimostra che la mia assistita dice il vero quando fa riferimento alla difficoltà di decifrare i suoi comportamenti, non è mai stato netto nel rifiuto di avere contatti con Lulù. Lo dimostreremo attraverso le prove che forniremo a processo.

Questa situazione si è creata proprio perché c'è stata poca chiarezza nell'esplicitare di voler interrompere la relazione. Aveva dei comportamenti che potevano lasciar intendere che ci fosse ancora un interesse e che sicuramente hanno avuto una rilevanza nell'indurre Lulù a cercarlo. Se ci fosse stato un allontanamento radicale e netto, in questo momento non staremmo discutendo di nulla.

L'avvocato ha continuato:

Da parte di Lucrezia non c'è mai stata la volontà di perseguitare nessuno, non ha mai avuto coscienza del fatto che, cercandolo, lui potesse sentirsi perseguitato. Questo pensiero è sempre rimasto estraneo all'approccio di Lucrezia. I rapporti di coppia non sempre hanno un andamento lineare e questi comportamenti ambigui nei suoi confronti hanno fatto sì che lei lo cercasse in alcune occasioni, ma senza alcun intento persecutorio. Nemmeno immaginava che questi suoi tentativi di approccio potessero essere interpretati come molestie o atti persecutori.