Maria De Filippi si racconta al settimanale ‘Oggi’: dal suo (traumatico) esordio in tv, al rapporto con Pier Silvio Berlusconi fino alle ambizioni una volta smesso di condurre!
Ludovica Luglio 27, 2019
Maria De Filippi è considerata da molti la regina della televisione italiana. I suoi programmi accolgono una fascia di telespettatori molto ampia e, che piacciano o meno, riescono a confermare di anno in anno un successo che in pochi altri sono in grado di raggiungere. La De Filippi, che può contare dell’aiuto di uno staff di tutto rispetto, è una delle poche certezze di Mediaset che sui suoi progetti punta tantissimo, e gli ascolti altro non fanno che ripagare la fiducia che la società ripone in lei.
Maria, che in queste settimane si sta godendo le meritate vacanze data l’interruzione estiva dei programmi che conduce, ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Oggi, al quale ha raccontato di come è riuscita a non montarsi la testa nel corso di tutti questi anni:
Ho Maurizio Costanzo a tenermi con i piedi per terra. Perché e rimasto con i piedi per terra lui per primo. Mi ha insegnato tutto, mi ha insegnato a lavorare e a capire cos’è il lavoro. E soprattutto a capire che nulla è definitivo. Abbiamo approcci e curiosità diverse. Maurizio è molto più sfaccettato di me, io sono una che sa far bene solo alcune cose… Lo so e faccio quelle! La mia è la tv della gente normale. Mi risulta più facile rivolgermi a quel tipo di pubblico. Se ci penso, da quando ho iniziato ho fatto sempre e solo questo.
Il mondo della tv, per Maria, è stata una scoperta del tutto inaspettata:
Non avevo mai pensato di finire davanti a una telecamera. Inizialmente è stato traumatico, per questo ero così impostata. Avevo la consapevolezza di essere lontana da quello che poteva essere il panorama televisivo. Sapevo perfettamente che non sarei mai fìnita in tv se non ci fosse stato Maurizio. Sentivo la responsabilità di dover fare bene.
La De Filippi ricorda bene la sua prima apparizione sul piccolo schermo nelle vesti di conduttrice:
Ammazza se me la ricordo! Nella prima puntata di Amici era previsto il mio ingresso, ma mi rifiutai e iniziai da seduta. Lo feci solo successivamente: entrare in studio lo vivevo come una delle cose più scioccanti della mia vita. Le prime puntate sudai come una pazza, quando per natura io non sudo affatto. Avevo i capelli lunghi ma mi obbligarono a tagliarli corti. Ricordo che ero terrorizzata, senza salivazione e le labbra mi si incollavano mentre parlavo. Da lì partì la mia dipendenza dalle caramelle: ancora adesso uso le stesse, le leone al limone che mi manda una telespettatrice che non ho mai conosciuto.
Le preoccupazioni, a distanza di anni, hanno mutato la loro natura:
La paura sicuramente. Quella paura lì non c’è più, ma c’è quella del successo. Prima mi preoccupava di non fare una bella figura. Poi piano piano è arrivata la paura di non avere più successo. Un timore che ha mille sfaccettature. Ho paura di quando fìnirà e spero in quel momento di essere stabile sulle mie gambe.
In molti, in futuro, vorrebbero Maria come direttore di rete, ma lei non pare esserne convinta:
Mi vengono attribuite cose in cui non c’è il minimo fondo di verità. E io ci resto malissimo, perché mi chiedo sempre da dove partano certe fake news. Che scopo abbiano… Ho visto Maurizio essere direttore di rete: ed è finito in ospedale! Io non lo farei mai e poi mai. Dire sì o no ai tuoi colleghi deve essere fra le cose più tremende che ti possano succedere: ma perché dovrei mettermi in una situazione del genere?
Recentemente è girata voce di un incontro tra la De Filippi e Marina Berlusconi proprio per parlare di quest’ipotesi che Maria ha categoricamente smentito:
Vede? La colazione con Marina è stata una soffiata fatta da chissà chi. Abbiamo parlato soltanto, pensi un po’ di integratori, carni e libri, ma nessuno mi ha creduto. Marina non parla certo ai giornali, io non l’ho detto a nessuno, ma qualcuno lo ha raccontato ricamandoci sopra. Quando non condurrò più, magari vorrei continuare ad avere un ruolo! Ma dipende dove e con chi, perché io sono abituata a lavorare in modo autonomo. Ho un rapporto bello e molto vero con Pier Silvio Berlusconi. lo non gli ho mai detto balle, il nostro rapporto è cresciuto piano piano, lui è riservatissimo, lontano da quello che potrebbe essere. Estremamente schivo e assai garbato: una persona molto riflessiva.
La presentatrice ha poi aggiunto:
Pier Silvio ha iniziato a muoversi all’interno dell’azienda nello stesso periodo in cui io stessa ho mosso i primi passi. Ci siamo ritrovati a crescere insieme, lui con un ruolo, io con un altro. Non lo sento certo tutti i giorni, però quando lo sento e lo vedo, lui sa che le cose che dico le mantengo. E lo stesso vale per lui.
Da parte di Pier Silvio, però, non sono mancati i ‘no’:
Ma è sempre stato molto corretto nel dirmi ‘no’. Quando me lo ha detto lo ha motivato con grande equilibrio: se c’è in un ruolo apicale una persona che stimi, tutto è facile. E il no lo accetti più volentieri.
Ma i ‘no’, spesso, è lei a doverli dire:
Succede per esempio che l’azienda, attraverso il direttore di rete, mi chieda una puntata in più di un mio programma: dico subito che non la voglio fare. Poi parte la telefonata di Salem (Alessandro Salem, direttore generale, ndr) e io ri-dico no…arriva la telefonata di Pier Silvio e io “sbrago”. Se partisse lui direttamente sarebbe tutto più veloce: a Pier Silvio faccio fatica a dire no!
Il bilancio complessivo della De Filippi è comunque positivo:
Positivo, ma negativo rispetto a delle piccolezze di cui mi accorgo: non riesco per mancanza di tempo a fare delle cose che vorrei e mi scoccia un sacco. Faccio ogni sera il mio personale bilancio, e lì mi vengono in mente tutte le mie mancanze. Pensi che un tempo dicevo anche le preghiere. Ho smesso di pregare perché ho cominciato a non crederci più. Ho associato le preghiere a certe liturgie non tanto serie. Ma in fondo, in cuor mio, penso ancora di credere. Quando ero piccola, fino a dieci anni, il mio libro preferito era il Vangelo. Trovavo fosse il libro meglio scritto in assoluto. Adoravo le parabole perché erano delle piccole storie.
Molti identificano Maria come un donna tutta d’un pezzo, ma lei ci tiene a precisare:
A Tu si que vales si vede come sono veramente. E’ una trasmissione senza responsabilità per me e quindi me la godo. Esce tutta la mia parte light.
La De Filippi da anni si gioca gli ascolti del sabato sera in competizione con Milly Carlucci:
Milly è una grandissima professionista con un progrannna che cura dall’inizio alla fine, dai piccoli ai grandi dettagli. Ha una grande squadra e si dedica al programma come fosse suo figlio, se lo studia, se lo costruisce dentro: ogni anno c’è una storia d’amore fantastica, o qualche altra vicenda che avvince il pubblico. È molto capace glielo riconosco. La nostra è una lotta divertente. Quest’anno ci siamo parlate, scambiate messaggi. Alzo spesso il telefono con le mie colleghe per chiarire certe questioni.
I successi collezionati nel tempo, però, tendono spesso a creare delle aspettive che a volte Maria mal digerisce:
Io non sopporto di esser considerata come la Juventus nel calcio, sempre assolutamente vincente: rivendico il sacrosanto diritto di sbagliare. L’ho fatto e mi è pure servito: Missione impossibile fu un flop. Ribadisco che voglio poter perdere perché non ne faccio un dramma, lo vivo con serenità.
La De Filippi ha parlato anche di Raffaella Carrà che quest’anno è stata ospite durante una puntata del serale di Amici:
Ho sognato per una vita che mi invitasse a Carramba, ma mi chiese se sapevo ballare ed essendo negata non se ne fece mai nulla. Quando l’ho conosciuta ed è venuta da me ho visto una cosa che mi è piaciuta molto: la sua passione quando parlava di danza. Il suo entusiasmo era tangibile. Con lei ho perso la testa alle prove perché è arrivata e ha cambiato tutte le coreografie. Mi ha fatto ridere quando si è girata verso di me ed ha esclamato: “Ma sono tutti impalati questi?”. Era impensabile per lei che non sapessero fare due passi di danza, allora li ha messi lì e gli ha insegnato i passi. Dietro le quinte prima della diretta mi ha detto una cosa che io penso tutte le volte prima di entrare in studio: “Come sarebbe bello scappare!”. Poi mi ha chiesto se quest’estate ci vediamo per giocare a burraco. Se mi chiamasse, giuro che ci andrei in un nanosecondo.
Come ha più volte ribadito, Maria deve molto a suo marito Maurizio Costanzo:
Maurizio prima di mandarmi in onda pretese che imparassi a fare la sintesi e capissi come fare le interviste: mi obbligò a leggere i gialli di Simenon e poi a farne il riassunto a voce in uno, due o tre minuti. Lui li sapeva a memoria, se sbagliavo mi beccava. Dovevo imparare a trovare il centro della storia. Poi mi fece intervistare tutti i colleghi dell’ufficio mentre scendeva le scale. La prima persona che mi ha aiutato tanto nel dietro le quinte nel primo anno di lavoro però è stata la prima moglie di Maurizio, la madre di Saverio e Camilla, Flaminia. Lei è brava a scrivere, mi aiutava a sviscerare la storia. A un certo punto ho capito che non potevo più andare in puntata così preparata, perché ero davvero troppo secchiona. Dovevo piuttosto imparare a vivere la cosa che stavo facendo, sentirla dentro: in questo è stata fondamentale Flaminia.
La conduttrice ha poi aggiunto:
Sono stata seduta sei anni in una sala riunioni non avendo il diritto di parola. Erano riunioni lunghissime davanti a tutta la redazione del Costanzo Show che mi guardava come l’ennesima moglie di passaggio. Stavo lì ad ascoltare Alberto Silvestri, che è stato il mio grande maestro. Ma per sei anni non avevo diritto di scegliere le storie che volevo, io potevo solo condure Amici, senza poterci mettere bocca. Non potevo fare una domanda in più, nemmeno alla redattrice che si occupava di quella storia: non ero legittimata. Sono stata “sotto botta” sempre. Avevo un rapporto di soggezione con Silvestri e non riuscivo a parlargli. Così un giorno gli scrissi una lettera. Gli spiegai tutta la fatica che facevo a non poter esprimere un pensiero. Aspettai per giorni e giorni la risposta. Poi lui mi scrisse un biglietto con poche righe: “ho capito che mi vuoi bene”. Ci rimasi di mer*a. Dopo sei anni Maurizio mi presentò Sabina Gregoretti. Bravissima. Iniziai a lavorare con lei a Missione impossibile. La vedevo come la mia liberazione: per la prima volta potevo fare un programma senza Alberto. Andai da lui e…mi augurò in bocca al lupo!
Programma che, però, non ha ottenuto il successo sperato:
Feci il 13 per cento. In ufficio mi ritrovai Silvestri seduto davanti a me come il conte di Montecristo: ritornai al silenzio per un altro anno, stando di nuovo “sotto botta”. Poi pensai a C’è posta per te, accettai di farlo con Alberto e lui finalmente mi lasciò parlare e scegliere le storie. Facevo finalmente quello che sognavo da una vita. Salivo da lui, gli raccontavo le storie che avevo scelto e Alberto poi veniva alla registrazione, io stavo in piedi e per rispetto ci rimaneva pure lui. A fine puntata mi dava i voti sulle storie: siamo andati avanti così e malgrado sia scomparso la sera in cui ho vinto il Telegatto, io continuo a firmare il programma con lui.
Infine Maria ha ammesso senza paura quali sono ad oggi i suoi limiti:
Mi riconosco la capacità di saper ascoltare e cogliere il centro delle cose. Ma so anche qual è il mio limite: non so fare le trasmissioni che prevedono una certa rigidità. Io il Grande Fratello non potrei mai farlo: dopo cinque minuti entrerei nella casa. Ho capito che devo essere me stessa in tv perché la televisione è una lente di ingrandimento. Quello che sei, salta fuori: io ho scelto di essere me stessa.
Che ne pensate delle sue parole?
COMMENTI