Maria De Filippi parla del suo rapporto coi social network e su ‘C’è Posta per Te’ afferma: “È un programma che mi aiuta perché…”

In occasione della finale di Tu si que vales, Fanpage.it ha raggiunto Maria De Filippi e Sabrina Ferilli per un'intervista speciale.



Al centro della chiacchierata con i due amatissimi volti del talent show da record, che quest'anno ha toccato picchi di ascolti pazzeschi, è stato soprattutto il rapporto che la conduttrice e l'attrice hanno costruito lontano dai riflettori dopo essersi conosciute per la prima volta a C'è posta per te. "Mi ha scelto lei (Sabrina Ferilli, ndr) a dire la verità, perché ha iniziato a scrivermi e si arrabbiava perché non rispondevo subito" ha dichiarato Maria, scatenando la puntuale risposta della romana: "Non solo lei non risponde subito, lei o non risponde oppure risponde talmente dopo tanto che tu ti sei pure dimenticato cosa avevi scritto".

Il rapporto che le lega va al di là della televisione, e se l'anno prossimo le rivedremo quasi sicuramente insieme nella giuria di Tu si que vales, la De Filippi con la Ferilli non escluderebbe nemmeno un ritorno a Sanremo: "Io con lei lo farei a occhi chiusi. Non ce lo proporranno mai, ma sarebbe il suo Festival con me accanto". Sabrina però non è sembrata dello stesso avviso: "Ma dove andiamo? A lei piacerebbe perché così potrebbe mettermi al centro e lanciarmi gli aeroplanini di carta addosso. Però potrei farle fare la mia valletta, sarebbe divertente".



In attesa di rivederla a C'è posta per te e successivamente al serale di Amici, Maria ha anche espresso il suo personale pensiero sul concetto di talento:

Con il talento ci nasci, nella sostanza, poi la capacità di renderlo unico dipende da te, perché è molto facile arrivare a un successo ed è molto difficile mantenerlo. Se tu segui una moda, puoi diventare una bomba nel periodo della moda, ma poi è finita lì insomma. Cambia la moda cambi tu.



E per dimostrare le proprie capacità la conduttrice è convinta che non si debba mai farsi influenzare dai commenti negativi presenti sui social:

I social li guardo e li leggo, ormai da tempo. All’inizio ero un po’ colpita e spaventata, poi ho imparato a leggerli. Quello che mi dispiace e parlo, ad esempio, dei ragazzi di Amici, che dai social sono condizionati in un modo imbarazzante. Nessuno gli insegna a leggerli, come facevano una volta i genitori con i figli davanti alla tv. Io vedo che dopo la puntata del sabato, i ragazzi vanno a casa, leggono i social e il giorno dopo tornano disperati. Non guardano mai i complimenti, quelli è come se li accantonassero, il complimento non gli dà fiducia, non li rassicura. Mentre la cattiveria, che sui social è proprio spregiudicata, ti va ne profondo perché ti tocca i tuoi lati deboli e se dici a una ragazza di 20 anni che è un cesso, quell’insicurezza che a 20 anni hai, e che hanno tutti, ti sovrasta.  E piangono e cambiano completamente, c’è gente che pensa addirittura di ritirarsi.

Abituata ad essere definita 'la regina della tv', definizione che non ama per niente, la De Filippi ne ha anche approfittato per spendere qualche parola sulle pari opportunità e sul ruolo della donna nel mondo del lavoro:

Ieri è venuta la Gruber ad Amici e ha sciorinato una serie di dati, per esempio che un uomo impiegato guadagna 1500 euro, mentre la donna nello stesso identico ruolo solo 1200. E sinceramente non capisco il perché. Ci sono cose che partono da quanto magari lo sport maschile possa attirare di più dal punto di vista dello spettacolo rispetto a quello femminile e se i tennisti vengono pagati di più, non è colpa di nessuno. Però per quanto riguarda i lavori come l’impiegato e il resto,  non capisco proprio il perché, non c’è una ragione né economica né di mercato.

Infine, sull'empatia che ha sempre dimostrato verso le storie raccontate nei suoi programmi, ha dichiarato:

Io fin da piccola volevo sempre sapere le cose degli altri, mi hanno sempre fatto curiosità. Io ho una casa in collina nell’Oltrepò pavese e in questa casa c’è una famiglia che avevano il ruolo di custodi. [...] I miei genitori erano incavolati neri perché la domenica, invece di stare a pranzo con loro, finita la messa io mi fiondavo in casa dei custodi ed ero affascinata da questi racconti. Stavo solo a sentire e continuavo a chiedere il perché di tutto. Io quando faccio C’è posta per te e sento le varie storie, prima di sceglierle, dopo che le sento, a volte mi sento fortunata, altre volte mi sento molto piccola rispetto a quello che normalmente mi dico, altre volte mi sento giusta. Mi aiuta, è come una sorta di analisi che uno fa su se stesso attraverso gli altri, forse invece di andare dall'analista faccio questo.

Cosa ne pensate delle sue parole?