Diventata famosa vent'anni fa grazie al film Il postino, Mariagrazia Cucinotta rappresenta la bellezza della donna mediterranea e italiana nel mondo. E, oltre all'attrice, oggi si sta affermando anche come produttrice e regista e si divide tra Italia e Cina: "Mi sento un po' zingara, ma mi piace esplorare nuove possibilità. Lì mi hanno accolto a braccia aperte e ho molti progetti in quel Paese meraviglioso, dove esplode tanta voglia di fare e c'è meritocrazia" dice lei. Inoltre, oltre al ruolo di mamma e moglie, Mariagrazia si impegna nelle campagne di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e porta avanti la sua personale battaglia: "Mancano leggi che puniscano severamente questi reati. Si tende ad essere superficiali, a giustificare tutto e si chiedono le prove. Ma di quali prove c'è bisogno? Il segnale va dato insegnando ai bimbi sin dall'asilo a non usare la violenza" dice lei. Quando le si chiede se si possono conciliare vita privata e lavoro e come, la bella siciliana risponde: "Ogni donna è capace di tutto quando le si dà l'opportunità e soprattutto la si mette in condizioni di operare. Non ci sono differenze tra uomo e donna per me. Aggiungo che non c'è rispetto per una donna che lavora e non c'è tutela per la maternità. Una persona che ha un posto e decide di avere un figlio è vista come un 'Dracula' che succhia lo stipendio mentre sta a casa. Se ci sono mamme che ne approfittano, saranno l'1 o il 2%. Le donne danno la vita e, se aiutate, sono operative anche il giorno dopo il parto, ma ognuna dovrebbe poter lavorare senza fare i salti mortali per poter conciliare il tutto". Infine, parla dei suoi ultimi progetti lavorativi: un film e...un libro! "Come una pin-up è un libro fotografico realizzato in modo divertente e ironico, il cui ricavato sarà devoluto a Pangea, l'associazione che sostiene le donne vittime di violenza, e alla Susan Komen, che si occupa della ricerca e della cura dei tumori al seno. Per essere più vicina alle donne ho messo a disposizione anche la mia pagina Twitter e recentemente ho iniziato a collaborare con WeWorld, un'associazione che sostiene le donne che hanno subìto violenza. A Salerno ho girato Babbo Natale non viene dal Nord, di cui sono produttrice. Ho un cameo: quando lavoro come produttrice non mi piace stare davanti alla macchina da presa. Si tratta di una commedia che affronta il rapporto padre-figlia e quello con sé stessi".