Massimo Cassanelli a IsaeChia.it: ‘X Factor non mi dispiace, ma Amici rimane imbattibile!’
Chia Agosto 13, 2013
Per anni è stato uno dei più apprezzati componenti del pubblico parlante di Amici di Maria De Filippi, dando consigli spassionati agli allievi in gara o muovendo pungenti critiche sempre condite da una buona dose di ironia.
Massimo Cassanelli, meglio conosciuto come Bologna, racconta a IsaeChia.it le sue impressioni sui talent più amati dai telespettatori, e soprattutto sui loro protagonisti..
In tutti questi anni hai interagito con decine e decine di allievi, cantanti e ballerini nel talent più longevo d’Italia. Quale tra loro è quello che hai più apprezzato, e perchè? Ne sono passati davvero tanti di allievi in questi tanti anni di Amici, e non ce n’è solo uno in particolare che ho apprezzato ma ce ne sono tanti. Tanti ogni anno mi davano emozioni e tanti, al contrario, nessuna. Da “Saranno famosi” ricordo Antonio Baldes, ora bravo coreografo e ballerino, da “Amici” Giulia Ottonello, cantante e artista a 360 gradi che nella seconda edizione del talent fu spettacolare: era brava in tutto e nonostante non abbia una carriera discografica attiva lavora un sacco e con gran merito. Leon Cino ed Anbeta Toromani sono due ballerini stratosferici, ma anche Santo Giuliano che lavora tantissimo ed è un fuoriclasse; poi Andrea Condorelli, Roberta Miolla (che lavora in tanti musical di successo) e Jonathan Gerlo che ha portato ad Amici un nuovo genere di dance che mi entusiasmava molto. Ricordo Annavita Romano, sfortunata solo per la classifica di gradimento ma una ballerina eccellente. Ricordo Eleonora Crupi con grande simpatia, Manuel Aspidi con il suo timbro black che vorrei tanto fosse lanciato nel panorama musicale come meriterebbe, Antonino Spadaccino che con mio rammarico non riesce a spiccare il volo, ma ha una voce graffiata e un timbro davvero potenti e interessanti, ricordo (insieme a pochi altri, forse) Irene Guglielmi, ai tempi di quella edizione era una delle mie preferite, era ed è bravissima, forse anche lei penalizzata da una edizione senza la presenza dei discografici anche se ancora oggi lavora tanto e vive di musica. Una che ho apprezzato tanto è Karima Ammar, anche se era poco umile, non tanto perché è bravissima -questo è sotto l’occhio di tutti- ma perchè è l’unica uscita dal talent in assenza di discografici che è riuscita poi ha emergere e fare carriera e imporsi nel mercato discografico e al grande pubblico con un grande come Burt Bacharach. Per arrivare ai tempi più recenti ho amato l’edizione di Alessandra Amoroso e Valerio Scanu e quella di Marco Carta, con i miei battibecchi con Pasqualino Maione e Roberta Bonanno: furono stupende, c’era tanta carne al fuoco, mi appassionai una cifra. Ricordo che ai tempi tifavo per Marco e mi scagliavo sempre contro Pasqualino e Roberta perfino con il “finto tapiro d’oro”. Emma Marrone.. va beh, che ne parliamo a fare, ormai ha spiccato il volo e continuerà a volare consolidandosi sempre più. Un altro bravo uscito dal talent e fra i miei preferiti era Francesco Mariottini, un “lord”, e amavo anche Maria Zaffino, la ballerina professionista, bella dolce e simpatica. Le edizioni che meno mi hanno emozionato furono quella di Annalisa Scarrone e Virginio Simonelli e la scorsa, priva di -secondo me- talenti importanti. Annalisa mi piace molto ora, al tempo del talent aveva questo muro con il pubblico ancora da abbattere un po’. Sicuramente ne dimentico tanti ogni anno mi affezionavo a qualcuno/a e altrettanti invece non li potevo soffrire!
Chi al contrario è il più sopravvalutato della storia? Anche qui è difficile rispondere, perché è un gusto personale.. e comunque anche qui dimenticherei qualcuno. Così d’acchito sicuramente l’edizione che meno mi ha soddisfatto come dicevo è proprio quella dell’anno scorso: sopravvalutati secondo me sono Gerardo Pulli, Carlo Alberto Di Micco e Ottavio De Stefano, voci normali e anonime, a mio avviso non meritavano e in effetti di loro non si sente già più parlare. Mi arrabbiai tantissimo quando nella sua edizione uscì al primo serale Santo Giuliano, un talento pazzesco (e lo dimostra lavorando con grandi artisti fra i quali Laura Pausini e tanti altri) a favore di Tony che era scarso e acerbo. Davide Flauto fu spinto molto ma senza successo per fortuna, Francesca Nicolì la trovavo poco educata e cantava sguaiata e anche di lei si sono perse le tracce. Federico Angelucci vinse il reality più che il talent tanto, infatti, che nessuno lo volle produrre, Ivan D’Andrea fu il ballerino più scarso e di legno mai passato ad Amici che vinse addirittura solo per l’impegno ma non di certo per bravura. Martina Stavolo, non la sopportavo, ricordo che consigliai Alessandra Amoroso di staccarsi da lei perché era una vipera, e non sbagliavo vista la figura barbina fatta in seguito: se uno non ce la fa bisogna farsene una ragione e non farla diventare un ossessione sparando a zero sugli altri, brutto esempio fu. Poi Agata Reale, se non era per il collo del piede chi se la fumava? Deve ringraziare la Celentano se si è parlato di lei, altrimenti se fosse stato unicamente per il suo talento, anche no. In effetti, a pensarci bene è una di quelle che non si vede in nessun corpo di ballo televisivo, forse la Celentano aveva ragione? Stesso discorso per Susy Fuccillo e le “ancheggiografie” che le montava Garrison. Ce ne sono sicuramente anche altri, tra entrati-usciti in meno di due secondi, o allievi che non avevano niente che li distinguesse e rendesse interessanti. Se ne faranno una ragione: se non li cito è perché nemmeno li ricordo!
Nel corso degli anni la formula del talent è spesso cambiata, ma il programma ha mantenuto l’appeal sul pubblico e di conseguenza dei buoni dati d’ascolto. Qual è secondo te il suo segreto? Amici è il talent più longevo di tutti, è stato il primo a fare da apripista agli altri, con ascolti sempre record che altri talent si sognano di fare.. è un must. Anche chi dice che non lo guarda in realtà lo guarda o ne sa qualcosina. Il segreto secondo me è un mix di cose: è una scuola, è un talent, è un reality, c’è un vissuto, un racconto di scuola che si svela e rivela di puntata in puntata, lezioni, liti, fatiche, sfide, scelte, punizioni, c’è ritmo, c’è il ballo e il canto, si alternano coreografie mozzafiato a momenti di musica e canzoni strepitosi, il momento talk fra prof ragazzi e noi del pubblico parlante, interrogazioni, sorprese e tanto altro che vanno a contribuire allo scopo poi finale di lanciare talenti. Ha tante sfaccettature rispetto agli altri format, ha una forma precisa e tanta sostanza, grazie anche all’intelligenza di Maria De Filippi e degli autori che sanno carpire cosa alla gente piace e cosa la gente vuole, e ciò porta inevitabilmente ad appassionarsi. La formula poi di quest’anno ha funzionato alla grande, io amo le squadre perché danno possibilità di schierarsi a favore o a sfavore di uno piuttosto che l’altro e da loro la possibilità di farsi conoscere, esibirsi e crearsi il loro pubblico. Un grande spettacolo con Peparini che ha reso tutto magico. Nulla a che fare con l’anno precedente dove non c’era gara e non c’era uno spettacolo come, invece, è stato questo anno. Sono contento le abbiano reinserite, dopo la precedente edizione con il “Sanremino” dove i nuovi sono stati completamente oscurati dalla presenza dei Big e nessuno di loro ha trovato spazio dopo la fine del talent. Valeria Romitelli, per esempio, meritava molto di più e mi spiace non abbia avuto seguito che meritava. Si è data meno importanza alle liti fra prof inutili ma spazio ai ragazzi anche con il nostro confronto in studio: che piaccia o no, il confronto con noi parlanti fa vedere nuove sfaccettature ed è uno spaccato di quello che la gente pensa da casa o scrive sui blog o sui vari siti dedicati al programma.. e spesso i commenti sul web sono molto più cattivi e acidi di quelli in studio! Siamo tutti pubblico parlante, non esiste una verità assoluta nelle opinioni, ognuno ha le sue, ma è tutto relativo. E poi sai che noia se tutti la pensassimo uguale e ci piacesse la stessa cosa, non ci sarebbe varietà. La forza di Amici è che le gente si schiera e tifa per uno o l’altro: non è poco e ce n’è per tutti, abbraccia qualunque fascia di pubblico.
Dopo il programma, tra i cantanti c’è chi ha macinato successi dopo successi, come Marco Carta, Emma Marrone e Alessandra Amoroso, e chi invece nonostante le buone qualità vocali fa ben più fatica ad affermarsi, come Valerio Scanu o Annalisa Scarrone. Da cosa dipende, secondo te? Se si pensa a quanti hanno partecipato ad un talent, solo pochissimi si affermano veramente e fanno successo. La maggior parte fatica ad emergere e spesso si deve accontentare di aver vissuto una bella esperienza e niente più: finisce nel dimenticatoio con tanto amaro in bocca e con fatica accetta questa cosa. Il mondo della musica è così, non tutti possono avere successo, fa parte del gioco e della vita. Ci sono tanti fattori che hanno il loro peso: contano molto le canzoni (azzeccarle è già di per sé un gran vantaggio), conta molto anche quanto la casa discografica ti promuove, contano i gruppi di fans che seguono l’artista loro beniamino, conta la fortuna trovarsi nel posto giusto al momento giusto, conta molto la personalità, il carisma, il talento e la presenza scenica e anche la bellezza (aimè) dell’artista. Ad esempio Emma è un animale da palcoscenico, non si limita solo a cantare ma è sanguigna, di pancia, ha una carica pazzesca, mentre ad esempio Annalisa o Karima nonostante siano bravissime sono più composte, timide, riservate introverse: nonostante le bellissime canzoni, questo porta un po’ a penalizzarle, secondo me. Poi conta molto anche la visibilità, più appari in tv e partecipi come ospite ad altri programmi più rimani sulla cresta dell’onda e hai la possibilità di farti conoscere e apprezzare. Puoi essere il più bravo e meritevole del mondo ma se non trovi il tuo spazio televisivo o radiofonico e una casa discografica con gli attributi fatichi ad emergere e a fare una carriera longeva, a meno che tu non abbia un nome già affermato e consolidato. Questo discorso non vale solo per quelli usciti dai talent ma anche per i cantanti del passato in generale: vedi per fare un esempio Valeria Rossi e tanti tanti tanti altri, è proprio una cosa in generale che vale per tutti gli artisti. Fa proprio parte del mondo musicale: ci devi essere, altrimenti rischi di passare inosservato.
Di Moreno Donadoni, il rapper che ha vinto l’ultima edizione di Amici, che ne pensi? Il 2013 è l’anno del rap, non vi è dubbio. Fra i giovanissimi impazza questo genere tra Fedez, Fabri Fibra, Clementino e tanti altri. Dovevano solo aprirsi alla tv e abbattere questo pregiudizio verso di essa: lo stesso Fibra lo ha capito e ammesso, la visibilità televisiva che piaccia o meno conta eccome. Appena Moreno è entrato ad Amici sapevo avrebbe vinto: era la novità, come gli ho anche detto in puntata. Un piccolo genietto a cui bastava dire una parola e ti rappava in rima sul momento, un talento di pochi, pochi lo riescono a fare, diciamocelo. In studio tutti lo acclamavano, aveva ed ha un favore del pubblico non indifferente, la sua pagina Facebook conta 304.000 mila iscritti. L’album è molto bello: il rap non è il mio genere preferito, ma -come ho detto in puntata- i testi svelano molte ipocrisie e questo mi piace molto. Io tifavo anche per Greta Manuzi, la amo quella ragazza, bel timbro e look sbarazzino come piace a me. Anche il suo album non è niente male, poi ha un autore come Roberto Casalino, che ha scritto tra l’altro “L’essenziale” di quel talento puro che si chiama Marco Mengoni. Nicolò Noto un ballerino strepitoso che ha regalato momenti indimenticabili di danza. Mi spiace solo per Angela Semerano, a me piaceva molto, peccato che il suo percorso sia terminato presto, secondo me poteva dare molto al programma ed era molto meglio di Ylenia ‘ylagna’ Morganti. E non dimentichiamoci il “girling” con Andrea Attila Felice, anche questa una novità per Amici e il suo pubblico!
Amici è stato il capostipite dei talent in Italia, ma poi ne sono arrivati molti altri tra cui X Factor e il recente The Voice. Quale tra i rispettivi concorrenti hai apprezzato di più, e perchè? Beh, X Factor è un buonissimo programma dovrebbe avere solo un po’ più di ritmo ma è bello, non capisco come la Rai non abbia investito più su questo format. Fra tutti quelli passati nel programma il mio preferito in assoluto è Marco Mengoni senza dubbio: bravo, talento puro, educato e con davvero un ugola d’oro che regala emozioni. Già dal primo singolo “Dove si vola” fui sicuro che avrebbe fatto strada. L’ultimo album poi spacca, è strepitoso.. “Pronto a correre” suona spesso nel mio smartphone! Son felice per il suo successo che merita assolutamente e senza ombra di dubbio. Fra gli altri anche Noemi mi piace un saccom ragazza semplice, intimista e umile con un timbro niente male. Di The Voice of Italy invece ho apprezzato le Blind auditions perchè era la novità e creava curiosità lo scegliere senza vedere il viso di chi cantava ma solo ascoltandolo. Peccato che poi con le Battle hanno corretto gli errori fatti con le Blind e si valutava in merito ad altri fattori.. e allora che senso ha avuto farle? Un doppio lavoro che poteva essere evitato.. Certe eliminazioni ho faticato a capirle, comunque non mi è rimasto particolarmente impresso nessuno, tanto che a The Voice of ITALY ha vinto una ragazza albanese con una canzone in inglese: io speravo in un’italiana con una canzone in italiano, sono patriottico lo so. Ho apprezzato Silvia Capasso perchè brava, ma soprattutto m’è piaciuto il fatto che sia stata presentata in ogni puntata la sua ragazza, era ora che una trasmissione lo facesse! Passi avanti, ho apprezzato tanto! Timothy Cavicchini invece era l’unico con una personalità vocale precisa e una presenza scenica potente, gli altri il vuoto totale sinceramente.. Io comunque ribadisco: piuttosto che su The Voice avrei investito di più su X Factor, come invece Sky ha fatto.
Uomini e Donne lo guardi? Se si, che ne pensi? Sì, lo guardo e mi diverte. Trovo geniale Maria, perché con pochi mezzi e come argomento l’amore fa picchi d’ascolto sempre ammirevoli e batte tutta la concorrenza. E anche il vostro blog Isa e Chia lo dimostra: è frequentatissimo, conosciutissimo e ricco di interventi dei protagonisti stessi e di quelli del pubblico che interagisce e vuole avere tutte le news. Non amo Ragazzi e Ragazze perché lo trovo finto, non funzionava, non appassionava, anche se avrei voluto Marco Guercio come futuro tronista.. si sarebbe scatenato l’inferno! Amo il Trono over perché mi fa morire dal ridere, anche se molti credo non vadano lì per cercare l’amore ma in realtà per passare il tempo e divertirsi e giocare; parlo di alcune presenze ormai storiche ancora lì in studio. Ma ci sta, ci vuole un po’ di brio in questo periodo dove si parla solo di politica e cose brutte, la tv deve essere svago! Amo Rosetta, le sue espressioni colorite mi fanno cappottare dalle risate e mi fa capire lo spirito che bisogna avere nella mia futura vecchiaia, un esempio di benessere. Del trono classico ho amato la coppia composta da Gionatan Giannotti e Laura Addis, lui a mio avviso è stato uno fra i pochi tronisti seri e veramente rispettosi passati per la trasmissione. La meno simpatica fu Giulia Montanarini, a mio avviso partecipò solo per un rilancio televisivo e nient’altro, non la trovavo umile e veramente intenzionata a trovare il “ragazzo della porta accanto” ed anche Alessandro Pess, odioso davvero. Ho odiato tutti quelli che si sono presi gioco della redazione, incontrandosi di nascosto e mentendo, mentre, invece stavano già insieme o avevano altre tresche. Cioè, un po’ di serietà! Non sopporto i falsi, s’era capito? Ho amato le sclerate di Maria quando li sgamava e li sbugiardava in diretta. La più coinvolta ma con tanto amaro in bocca fu per me Paola Frizziero, ricordo i pianti che si faceva e il coinvolgimento emotivo che la travolse. Era troppo esteta e questo aspetto fu il suo peggior nemico. Leonardo Greco e Diletta Pagliano mi appassionarono, soprattutto per questo divario tra 40enni e 20enni: fu curioso capire la scelta e i meccanismi che potevano innescarsi tra diverse generazioni. Apprezzai anche Andrea Angelini, bolognese come me, ma troppo giovane e combinò un casino, tanto che anche Maria si spazientì. A volte, avrei voluto essere al fianco di Tina Cipollari per smascherare tante ipocrisie di ragazzi e ragazze solo lì per divertimento e non per un reale interesse. Delle coppie uscite quest’anno mi piacevano molto Andrea Offredi e Claudia D’Agostino, li trovavo molto teneri e spontanei. Andrea ha un garbo e rispetto che ci ha fatto scordare i troni passati, volti solo alla visibilità e nient’altro. Mentre per Eugenio Colombo e Francesca Del Taglia il discorso è diverso, io avrei preferito scegliesse Eleonora Mandaliti molto più bella, sensuale e misteriosa. Francesco Monte e Teresanna Pugliese la coppia più cool, a livello estetico nulla da dire.
Avendola conosciuta, di Maria De Filippi che opinione hai? Maria de Filippi è accomodante, umile e ti fa sempre sentire a tuo agio. La trovo una persona davvero intelligente che sa fare il suo lavoro e sa il fatto suo: precisa, garbata, mai sopra le righe. Per quello piace e propone quello che alla gente vuole: sa stare a passo con i tempi e si rinnova, ma sempre ascoltando i pareri del suo pubblico affezionato. L’ho incontrata solo due volte oltre che va beh in trasmissione, ed in entrambe le volte mi fece la stessa domanda “Ma sei dimagrito?” eh io tutte le volte “No, no!”. Ricordo poi ai miei esordi -parliamo del 2003/2004, quando ero spaventato a prendere il microfono- durante un break pubblicitario mi spronò a non aver paura a parlare anche con i professori visto che spesso ne avevo da dire anche a loro, e a dire sempre ciò che pensavo senza paura; mi mise a mio agio, ero novello ai tempi e fu una grande. Poi mi misi a ridere quando regalai i tortellini a Garrison in puntata e lei se ne mangiò uno in diretta, fu fantastica e ironica come sempre. Inoltre il soprannome “Bologna” che ha coniato lei ormai fa parte di me, la gente mi chiama anche così ormai, “Ciao, Bologna”.. mi fa morire da ridere sta cosa!
Se ti potessi ritagliare un tuo spazio in televisione, cosa sceglieresti? Il lavoro in tv è molto illusorio, incerto e precarissimo, devi metterlo in conto. Non tutto quello che è oro luccica, nel senso che o sei un personaggio affermato o un giorno lavori un altro no; insomma, è un ambiente e un lavoro difficile e imporsi non è semplice. Basta guardare tutte le showgirls a spasso, vari personaggi del passato o -che ne so- gli ex Gf, o ex veline o ex di qualsiasi trasmissione, proprio in generale nei vari programmi e di tutte le reti. A volte è solo un passaggio, un’esperienza, un momento e va vissuto come tale, ma poi la realtà ti porta coi piedi per terra e qualche lavoro o altro ti devi inventare. Alcuni ce la fanno altri no. Pochi ce la fanno e si mettono a studiare per poi fare un lavoro in tv, altrimenti si rimane eterni in ospitate o altro ma poi finisce. E’ un mondo, quello dello spettacolo, faticoso, complicato e incerto; mi piacerebbe lavorarci, sicuramente è affascinante, e comunque nel mio piccolo da anni ne faccio parte e ho fatto tante cose, ma conoscendomi e avendo bisogno di punti fermi non farebbe per me, io preferisco la vita reale che ho: ho una mia vita, un lavoro e le mie certezze, preferirei nel caso lavorare dietro le quinte. Penso che l’unica cosa che potevo fare l’ho fatta, l’opinionista, e ringrazierò sempre Maria e la redazione per l’occasione e la gentilezza che sempre mi hanno riservato in tutti questi anni e anche quest’anno, per me è un onore e piacere poter essere loro ospite da tanto tempo ormai e poter esprimere la mia personale opinione era quello che volevo. Ho realizzato il mio sogno e non ho rimpianti. La felicità non è il successo o l’apparire, quella è una felicità illusoria.
Un mega saluto a Isa e Chia, blogger top per simpatia, ironia e professionalità, ai loro tantissimi e affezionati lettori, in special modo ai fans di Uomini e Donne e di Amici con l’augurio di vivere un estate un po’ matta e pazza in modo tale da illuminare ogni giornata! Evviva l’amore, sempre e in ogni senso.. buona estate veramente a tutti, Massimo Cassanelli
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