Massimo Giletti: “La mia libertà conta più dei soldi!”
Edicola Luglio 6, 2015
Il programma L’arena, condotto da Massimo Giletti, è uno dei principali concorrenti del palinsesto Mediaset. Quando gli si fa notare che il suo show non perde un colpo, il conduttore risponde: “Sì, è stata una stagione straordinaria, con oltre il 22% di share, contro il 10 del nostro maggiore competitor; un ascolto stratosferico. Il mio successo lo devo a chi lavora con me: ci siamo creati un rapporto di credibilità con il pubblico perché abbiamo sempre avuto il coraggio di andare al di là della notizia. Gli ascolti di quest’anno dimostrano che la crisi riguarda gli altri: noi abbiamo addirittura guadagnato due punti di share! La gente ha capito che non lavoriamo per un’ideologia, ma per un prodotto. Io sono un battitore libero, non sono lì perché mi ci ha messo un partito. E questo la gente lo riconosce“. Ma, oltre a L’arena, Giletti ha condotto anche Una voce per Padre Pio: “E’ stata una bella responsabilità anche per chi, come me, lo fa da 13 anni. E’ una figura che fa parte della nostra storia, che si sia credenti o meno. Bisogna narrare la sua vita, senza esagerazioni, con profondo rispetto e in punta di piedi. Anche perché lui non amava l’esaltazione delle sue doti. Andava diritto per la sua strada, inseguiva ciò che credeva, andava contro il potere“. Quando invece gli si chiede un momento difficile e una soddisfazione dei suoi 25 anni di carriera, risponde: “Durante il Festival di Sanremo 2006 mi si disse che potevo avere uno solo dei cantanti in trasmissione. Io scelsi Povia, che, guardacaso, vinse. Chi veniva dopo di me aveva a disposizione tutti i cantanti ma non lui. Povia, con grande coraggio, rimase da me pur avendo vinto, sottolineando che la parola data era fondamentale. La mia soddisfazione? Aver tenuto testa a Silvio Berlusconi, portando a casa un’intervista forte, sentita e vera che ha sancito un punto di svolta nel mio programma. La Mediaset mi ha schierato contro sempre il meglio: Maria De Filippi, Maurizio Costanzo, Paola Perego e Barbara D’Urso. Se sono ancora in Rai è perché un buon lavoro l’ho fatto. Io mi sento uomo Rai: qua posso portare avanti il mio lavoro rispondendo solo alla mia coscienza e al mio direttore. Questo per me è più importante del denaro, che altrove sarebbero probabilmente di più“. Infine, quando gli si chiede come mai è sempre nel prime time e mai nel serale, risponde: “A luglio andranno in onda due prime serate che racconteranno cosa succede a una persona famosa quando perde la testa e c’è una telecamera a riprenderla. Il mio traguardo è migliorarmi, fare bene il mio lavoro. Il Festival di Sanremo? E’ un lavoro che tutti noi vorremmo fare. Lo ritengo un’esperienza interessante, che in futuro potrò fare di sicuro”.
Fonte: Vero
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