Massimo Giletti: “La Rai? E’ come l’Afghanistan!”…E racconta delle ‘sue’ donne: Virna Lisi, Barbara D’Urso e Luciana Littizzetto!
Edicola Novembre 7, 2015
Siamo abituati a vedere Massimo Giletti in giacca e cravatta negli studi televisivi, circondato da un’aura di eleganza e fascino che da sempre lo contraddistingue. Ma stavolta, il conduttore e giornalista ha stupito tutti abbandonando quell’aria da seduttore e ha indossato l’uniforme per girare il reportage Uomini senza volto, ambientato in Kurdistan, dove i nostri soldati sono impegnati ad addestrare i peshmerga curdi a combattere l’Isis. “Ero a 200 metri dalla trincea Makhmur, vedevo con i miei occhi gli uomini dell’Isis appostati e le buche scavate dalle bombe lanciate il giorno prima. Camminavo a testa bassa per non farmi vedere dai cecchini. La tensione che ho provato in quel momento è difficile da spiegare: devi avere paura perché ti aiuta a non sbagliare. Se pensi di non essere in pericolo sei folle. Quando lavoravo a Mixer sono stato in Bosnia, Somalia e altre zone a rischio: non sono un inviato di guerra, ma vivo il giornalismo sulla strada, non dietro una scrivania“. Ma quando gli si fa notare che secondo alcuni lui non era in pericolo, ma era ‘embedded‘ al seguito dei nostri soldati, Giletti specifica: “Questa è una sciocchezza. I militari italiani mi hanno accompagnato fino a un certo limite che loro, essendo in missione di sicurezza e di pace, non potevano superare. Da lì mi sono spinto con il regista verso il fronte, Makhmur. Monica Maggioni, inviata di guerra e ora Presidente della Rai, non ha bisogno di me, la sua storia parla da sola. Ma credo che la Rai debba investire in questo tipo di reportage avendo anche un presidente che ha costruito la sua storia professionale andando oltre le notizie“. E a chi come il critico Aldo Grasso ha ironizzato, dicendo ‘il soldato Giletti’, lui risponde: “Mi fa piacere che abbia visto il reportage. Poi certo è facile criticare stando seduti su una comoda poltrona al caldo“, mentre al pubblico che si chiede se riusciremo ad affrontare il fascismo islamico e se abbiamo i mezzi necessari, Giletti dice: “La domanda è corretta, la risposta è che dobbiamo uscire da questa ipocrisia di essere dipendenti dall’America, con 4 milioni di profughi alle porte è l’Europa che deve decidere! La battaglia ai 30.000 soldati dell’Isis la fai in un minuto: durante la Guerra del Golfo la coalizione arrivò a Baghdad in soli pochi giorni. Si tratta di volerlo fare, ma all’America conviene che le cose restino come sono. Putin è l’unico che sta agendo, Obama è deludente. Da quando sono in Rai, ho visto più guerre pericolose a viale Mazzini perché non sai mai dov’è il nemico. In Kurdistan sai che il nemico è l’Isis, la Rai è come l’Afghanistan: non sai da che parte girarti!“. Il suo programma L’Arena, intanto, fa grandi ascolti. Qual è il suo segreto per non perdere contro il film Rambo come i talk show di Floris e Giannini? “Invecchiando ho imparato a dire che ognuno ha i suoi Rambo da combattere e mi bastano i miei. Ma posso dire che, con il 20% di share dimostriamo che il talk show non è morto. Credo sia un problema di saper fare la tv, e non è semplice! Fare un talk serale? Non avrei problema, anche perché ho un gruppo di lavoro fantastico, ma è difficile che me lo diano. Sono un uomo libero e affidare la politica a un uomo libero innesca meccanismi complicati. I 4 milioni di telespettatori che ci seguono sono dati dalla mia libertà, la gente apprezza se non la inganni. Per esempio non ho mai usato la tv per attaccare Silvio Berlusconi perché non avevo preconcetti contro di lui. Ma quando è venuto da me, abbiamo avuto un duro scontro che lui ha apprezzato, riconoscendo la mia lealtà anche nella criticare. Candidarmi con lui? Ho dato la mia parola che non avrei rivelato alcun dettaglio, ma qualcosa certamente è successo. Sindaco di Torino? Penso di poter dare ancora molto alla tv, quando avrò fatto il mio tempo, sarà un’ipotesi interessante”. Quando gli si chiede cosa pensa dei 24mila euro spesi da Fabio Fazio per avere l’ex ministro greco Varoufakis come ospite, commenta ridendo: “Perché a lui tutti quei soldi e a Fassina nemmeno un caffè? Un giorno una signora importante mi chiese 80mila euro per venire da noi. Io ho detto: ‘I soldi pubblici io non li spendo così, ho troppo rispetto del denaro dei cittadini. Quella stessa signora l’ho vista poi ospite in un altro studio. Conduco il programma meno costoso della Rai rispetto ai risultati. Spenderei 20mila euro per avere Luciana Littizzetto: la considero un valore aggiunto, rischierei perché lei fa la differenza. Le chiederei di venirmi incontro sul cachet, non posso permettermi quelle cifre! Però lei porta tanto perché crea l’attesa di quello che potrà dire anche quando non dice nulla“. E quando gli si chiede come mai in passato ha difeso Barbara D’Urso e cosa pensa dello scandalo degli ospiti di cronaca nera pagati o convinti a seguire un copione, dice: “E’ sempre misterioso quello che avviene da altre parti, ho difeso la D’Urso perché è una professionista, certamente ci sono dei metodi che non condivido e di cui preferisco non parlare” mentre sul pensionato di Vaprio D’Adda che ha freddato un ladro entrato nel suo giardino e che ha promesso l’intervista esclusiva sia alla D’Urso che a lui, commenta: “Io sono un uomo d’onore, qualcun altro non lo è stato. Penso che chi entra in casa per colpirti deve prendersi la responsabilità di quello che può succedere. Io appena maggiorenne, presi il porto d’armi e ho conservato per vent’anni una pistola. Dieci anni fa me ne sono liberato pensando ‘In certe situazioni è meglio non avere una pistola per non correre il rischio di usarla’“. Poi, parlando delle grandi donne che ha avuto come ospiti a L’Arena, ricorda: “A Virna Lisi ho fatto la sua ultima intervista e mi ha lasciato dentro tante cose.Mi ha colpito sapere che una donna così bella e affascinante non ha mai tradito il marito in un mondo in cui ci si tradisce con facilità. Alessandra Moretti, con cui ho avuto un flirt, ha grandissime qualità. Fa la differenza: è preparata, studia molto, ha i tempi televisivi e un primo piano molto bello“.
Fonte: Chi
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