MasterChef 12, Antonino Cannavacciuolo sarà ancora presente nel cast? Parla lo chef

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Lo chef pluristellato Antonino Cannavacciuolo ha finalmente rivelato la verità sulle voci che circolano sul web su un possibile abbandono a MasterChef . Nei giorni scorsi, infatti,  i fan del programma si sono preoccupati per un presunto addio da parte del giudice del famoso programma di cucina. Notizia del tutto smentita dal diretto interessato che ha tenuto a confermare la sua presenza, precisando anzi che la stessa, sarà confermata per altri 2 anni:



Sì l’ho letta anche io, ma avete capito malissimo. E' una notizia scema. Non ho mai detto una cosa del genere, anzi ho firmato due anni di contratto.

Queste le affermazioni di Cannavacciuolo che ha del tutto rassicurato i suoi fan che lo vedranno ancora una volta nei panni del giudice di MasterChef. Ma non sarà solo questa esperienza che vedrà protagonista lo chef. Quest'ultimo, infatti, ha preso la decisione di ritornare in tv con il programma Cucine da Incubo.



Proprio attraverso il suo canale Instagram ha  annunciato che stasera, giovedì 31 Marzo alle ore 20:00 andrà in onda in anteprima la prima puntata del programma. Il nuovo ciclo di episodi, in totale saranno 6, andranno in onda da domenica 3 Aprile, per la prima volta su Sky Uno, in streaming su NOW e sempre disponibile on demand.

Cucine da Incubo è stato per lo chef un programma abbastanza tosto da condurre. Un format difficile, doloroso ed emotivamente impegnativo, ha spiegato a TvBlog:



Immagina di lavorare come un pazzo e di non ricevere lo stipendio a fine mese. Come si vive? Che sensazione provi? Ecco, questo è Cucine da Incubo. È un programma tv e nello stesso tempo non è un programma tv. Il fatto che queste storie vadano in televisione non vuol dire che la fatica, la disperazione, i pianti non siano veri.

Proprio per questo carico lavorativo ed emotivo, lo chef ha attraversato un momento di pausa dal programma nel lontano 2018. E ha raccontato così quel periodo:

Ero stanco di Cucine da Incubo. È un programma emotivamente faticoso perché entri nei problemi veri delle persone, affronti la loro disperazione. Le vedi piangere dietro le quinte perché sanno di essere sul punto di perdere tutto e capisci quel che stanno passando. E per come sono fatto io, questo peso me lo porto addosso. Ero stanco, era diventato tutto molto pesante e mi rendevo conto di non avere più molto da dare. Non avevo più slancio, non avevo più motivazioni. Questo, invece, è un programma che ha bisogno di energia, di positività. E così ho detto basta. Devi sapere anche quando fermarti.

Ma il pubblico, ormai del tutto affezionato al format, non ha mai perso le speranze e ha sempre sperato in una ripresa. Ripresa che sembra essere adesso alle porte. Cannavacciuolo, infatti, ha trovato la giusta spinta per tornare a girare l'Italia, aiutando le varie famiglie e aziende in difficoltà:

È stato bello ricominciare, perché Cucine da Incubo vuol dire aiutare famiglie e aziende in difficoltà. C’è tanto dietro questo show, tantissimo che non si vede. Noi abbiamo una sola settimana per realizzare la puntata e rimettere in carreggiata il locale: il tempo è poco. E allora spesso capita che mi porti gli chef a Villa Crespi per mostrare loro qualche piatto, capita che dica alla produzione di aggiungere qualcosa al makeover, che metta in contatto i ristoratori con qualche fornitore. Insomma, quel che si vede in tv è solo una parte di quel che rappresenta Cucine da Incubo. Alla fine l'ho ripreso perché mi fa stare bene. Dopo una settimana a dare una mano per ripartire torno a casa e sto bene.

La pandemia e soprattutto il Covid, ha rassicurato lo chef, non hanno in nessun modo modificato il format.

Il format non è cambiato: la catena infinita è quella dei padri che non hanno fiducia nei figli, dei genitori che si ostinano a seguire la propria idea di cucina anche se è vecchia di 40 anni, dei figli che soffrono perché non vengono valorizzati, di mogli e madri che si devono sobbarcare le difficoltà. Il Covid, alla fine, ha fatto un poco una selezione : chi è rimasto aperto evidentemente qualcosa di buono ha fatto nel suo passato.

Il programma ha sempre avuto come scopo quello di rimettere in sesto piccoli e grandi ristoratori che hanno perso di vista la giusta motivazione per continuare ad inseguire il loro sogno di ristoratori. Ma, Cannavacciuolo ha tenuto a precisare che non sempre è facile riuscire a portare a termine la missione:

Io non faccio magie, non faccio miracoli. Quel che posso fare è mettere a disposizione i miei 24 anni di esperienza. Ti dico qual è l’errore e anche come non farlo più, perché io quell’errore l’ho già fatto. E bisogna saper ridare la motivazione per stare aperti, per fare quel mestiere. Io cerco di riportarli al punto di partenza, ai primi giorni, all’entusiasmo dell’inizio. Cerco di rimetterli in pista dopo il buio della disperazione. Ma poi sta a loro: se uno è intelligente e ha capito che saper cucinare non basta per aprire un ristorante allora va avanti, altrimenti non c’è niente da fare. Vale anche per chi funziona: se entri nella comfort zone, se smetti di fare quel che devi perché pensi di essere arrivato, allora è finita.