Maurizio Costanzo, il figlio Saverio rompe il silenzio dopo la sua morte: “Devo molto a Maria De Filippi perché…”
Il regista ha raccontato come hanno detto addio al celebre conduttore, ricordando anche quella volta in cui “fu ancora Maria a risolvere”
Carola Gennaio 22, 2024
Si avvicina l’anniversario della scomparsa di Maurizio Costanzo, che lo scorso 24 febbraio si è spento a Roma, e la televisione si prepara a ricordarlo: Maria De Filippi, in particolare, insieme a Fabio Fazio ha deciso di ricordare il defunto marito con una seconda serata speciale, che andrà in onda dal teatro Parioli, sede del suo celebre Maurizio Costanzo Show.
Ma a ricordarlo saranno anche i figli e tra loro il regista Saverio Costanzo – nato dalla relazione del presentatore con Flaminia Morandi – ha deciso di parlare per la prima volta del padre e del suo rapporto con lui, svelando anche che fu proprio Maria a farli riavvicinare:
Volevo molto bene a papà. Ma avevo una madre forte e molto presente, che non ci ha mai fatto sentire la sua mancanza. Poi certo abbiamo avuto i nostri conflitti, come sempre tra il padre e il figlio maschio. Devo molto a Maria. Fu lei a riavvicinarci. Andavano da Mességué perché lui doveva sempre dimagrire. Una volta Maria gli disse: portiamo anche tuo figlio. Allora avevo tredici anni, ed ero pure io un po’ grassoccio… Lui all’inizio non voleva: “ma no, che pa*le!”. Finì che ci divertimmo tantissimo, sembravamo Sordi e Verdone nel film “In viaggio con papà”. Ci era toccata la camera insieme, un incubo. Se mi svegliavo (affamato) nel cuore della notte russava talmente che non riuscivo più a prendere sonno. All’inizio mi pareva uno sconosciuto. Poi mi resi conto che papà era un uomo di un umorismo straordinario. E così, complice una certa sorniona ironia tipica dei romani che condividiamo, ci siamo ammazzati dalle risate. Io ero un po’ st*onzo: quando ho cominciato a fare il regista, non volevo che parlasse di me. Ed ero anche un po’ snob. Lui no. Lui era un uomo di tv; e un uomo di tv è di tutti.
Per quanto riguarda il momento in cui invece hanno dovuto dirgli addio, Saverio ha ricordato un episodio accaduto nel 2013:
C’eravamo tutti: Maria, mia sorella Camilla e mio fratello Gabriele. Sono stato fortunato: non avevo film da girare, ho potuto stargli accanto sino alla fine, e sono orgoglioso di questo. Papà è sempre rimasto lucido. Era stato molto male già nel 2013, ma all’epoca dovevo lavorare, avevo interrotto una produzione che doveva ricominciare. Lui mi disse: non partire, resta qui con me. Gli risposi: tu cosa faresti al posto mio? Ancora una volta fu Maria a risolvere: “Vai pure Saverio, tuo padre è troppo intelligente per morire adesso”.
Saverio ha poi parlato del funerale e del fatto che il momento più toccante sia stata la lettera scritta da sua sorella Camilla:
La lettera meravigliosa che lesse mia sorella. Camilla immaginava che papà fosse lì e dicesse: “Ma ve rendete conto? Pe’ me, tutto ’sto casino?”
Infine, il regista ha ricordato la generosità del padre, che negli anni ha aiutato molti colleghi:
Papà aiutava in segreto molte persone, gente comune e colleghi dello spettacolo, no, non le dirò i nomi. Lei non ha idea di quante persone mi abbiano detto: tuo padre mi ha dato il consiglio giusto, tuo padre mi ha risolto un problema, tuo padre mi ha salvato la vita…
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