Michele Placido: “Se uno dei miei figli fosse gay, lo proteggerei più degli altri!”

Il divo del cinema italiano Michele Placido si prepara a dirigere il film 7 minuti con Cristiana Capotondi e Ottavia Piccolo, poi a teatro la commedia Tradimenti. Nel frattempo, è protagonista del film Io che amo solo te, dove è don Mimì, un uomo che, dopo tanto tempo, ritrova la donna di cui era innamorato da ragazzo e che non aveva potuto sposare. Insieme scoprono che la passione di una volta non è sopita, anzi... Nella vita anche Michele vive una seconda giovinezza. Merito di Federica Vincenti, la giovane attrice che ha sposato nel 2012 nonostante i 38 anni di differenza e che gli ha dato il quinto figlio, Gabriele. La distanza anagrafica non ha mai spaventato la coppia: l'ex commissario Cattani de La Piovra si sente un uomo felice e pieno di energie. Intervistato, quando gli si chiede se lui pensa mai alla sua prima fiamma, rivela: "Certo che ci penso! Era una ragazza del mio paese, Ascoli Satriano, vicino a Foggia, un luogo in cui torno spesso. Ancora oggi lei e io ci incontriamo, anche se quasi non ci si saluta un po' per pudore e un po’ perché il marito è geloso. Lei è nonna, proprio come me, però vederla mi riporta indietro negli ann". In effetti, anche la giovane donna che ha sposato è pugliese come lui. Così, quando gli si chiede quanto conta in un'unione avere radici comuni, Placido dice: “Secondo me nelle storie d’amore gli aspetti culturali sono importanti. In un'unione tra un italiano e una inglese, per esempio, penso che si corra il rischio di una crisi o di un allontanamento. Non è vero che in famiglia sono gli uomini a imporre le regole. Per me la donna è fondamentale. Nel paese in cui sono nato ha sempre ‘comandato’ mia madre. E sa che cosa mi ha insegnato lei? Che le scelte di carattere sentimentale sono quelle più importanti”. Oltre che nonno, l’attore è anche padre di cinque figli e quando gli si chiede se li ha educati in modo tradizionale, dichiara: “No, perché i miei figli sono sempre stati al passo con i tempi e quindi io ho sempre rispettato le loro opinioni”. E, a tal proposito, si arriva a parlare di ciò che accade in Io che amo solo te: don Mimì scopre che suo figlio è gay…: “Fosse stato mio, quel figlio sarebbe stato il più amato e il più protetto di tutti. Al Sud siamo molto più aperti di quello che si pensa. Anche se sono tradizionalista, penso che qualsiasi unione debba avere gli stessi diritti di fronte allo Stato. Vedere coppie che si vogliono bene, che siano formate da due uomini o da due donne, mi riempie di gioia”.



Fonte: Nuovo