Morgan dopo la prima udienza del processo per stalking su Angelica Schiatti: “Non so se l’incubo è finito o iniziato, è una tortura!”

Il cantautore oggi in Tribunale a Lecco ha chiesto la giustizia riparativa: ecco di cosa si tratta

Rossella Settembre 13, 2024

Morgan dopo la prima udienza del processo per stalking su Angelica Schiatti: “Non so se l’incubo è finito o iniziato, è una tortura!”

Si è svolta questa mattina a Lecco, dopo diversi rinvii, l’udienza del processo che vede protagonista Marco Castoldi, meglio conosciuto come Morgan, accusato di stalking nei confronti dell’ex fidanzata Angelica Schiatti. La cantautrice, attualmente compagna del cantante Calcutta, ha presentato denuncia contro Morgan nel maggio 2020, innescando un procedimento penale che ha visto l’attivazione del codice rosso, a causa della gravità delle accuse.

Il procedimento legale contro Morgan è iniziato quattro anni fa, quando Angelica Schiatti lo ha denunciato per stalking e diffamazione aggravata. La loro relazione, durata solo alcuni mesi, ha lasciato un segno profondo, soprattutto a causa dei presunti comportamenti ossessivi e offensivi di Castoldi dopo la fine del rapporto.

Morgan, presente in aula, ha rilasciato dichiarazioni spontanee, esprimendo il desiderio di intraprendere un percorso di giustizia riparativa, una procedura volta a risolvere il conflitto tra le parti con l’aiuto di un mediatore imparziale. Tuttavia, questa proposta è stata prontamente respinta dalla difesa di Angelica Schiatti, rappresentata dall’avvocata Maria Nirta. “Non intendiamo assolutamente pensare a una soluzione che non sia una sentenza, che speriamo di condanna”, ha dichiarato la Nirta. La Schiatti, che non era presente in aula, aveva già richiesto a luglio un divieto di avvicinamento nei confronti di Castoldi, sostenendo che le condotte diffamatorie e aggressive non si fossero mai interrotte.

Il giudice ha chiesto la presenza delle parti per tentare una conciliazione, ma si è riservato la decisione finale fino al 27 settembre. La prima udienza ufficiale del dibattimento è fissata per l’8 novembre.

Morgan ha cercato di giustificare il proprio comportamento, attribuendolo a un periodo di forte stress legato alla fine della relazione e al suo percorso di disintossicazione. Fuori dall’aula, il cantautore ha descritto la vicenda come un “incubo” e una “tortura”, sottolineando che il “tribunale del popolo” lo aveva già condannato pubblicamente.

La richiesta di giustizia riparativa, avanzata da Morgan, è un tentativo di risoluzione del conflitto che prevede un incontro tra le parti con l’aiuto di un mediatore. Questo percorso non sostituisce la giustizia ordinaria, ma mira a riparare il danno attraverso il dialogo e la comprensione reciproca. Tuttavia, in casi gravi come quello dello stalking, questa via è spesso osteggiata dalle vittime, che preferiscono affidarsi al sistema giudiziario per ottenere una sentenza formale.

La decisione finale sulla possibilità di intraprendere un percorso di giustizia riparativa verrà presa entro il 27 settembre, mentre l’udienza del dibattimento si terrà l’8 novembre. Nel frattempo, le tensioni rimangono alte, con entrambe le parti decise a far valere le proprie ragioni in tribunale.

Dopo l’udienza Morgan ha rilasciato un video sui suoi social:

Non so se è finito un incubo o è iniziato un altro incubo, di sicuro  è un incubo . Di una tortura di persone che  non so che vogliano da me, che non contatto da tanto tempo, 3 anni. Si tratta di una persona che dall’ oggi al domani è passata dal ti amo per sempre alla malvagità. All’ epoca essendo coinvolto in un sentimento, che pensavo fosse corrisposto, ho scritto dei messaggi. I messaggi che voi avete letto, quelli mandati dalla Lucarelli sono l’unico momento di giramento di cogli*ni che hanno tutti. Tutto il resto che ho scritto, e si tratta solo di cose scritte, non ho mai cercato di raggiungere fisicamente questa persona. Lo stalking è la persecuzione, una roba grave che fanno persone che vogliono imporsi all’ altro, lungi da me, lungi da me imporre nulla all’altro, io sono l’ opposto dello stalking.

Ha proseguito Castoldi:

Quello che mi sta capitando oltre a essere ingiusto moralmente è anche assurdo dal punto di vista pratico. Non si denuncia Dante se scrive di Beatrice non si denuncia chiunque scriva, non mi sto paragonando anzi, ma per farvi un eesempio. Manco poi la ho nominata. Non sono denunciato per revenge porn o per minacce o tentativo di sequestro sono invenzioni. Queste cose non sono miei addebiti. Ci sono due procure Monza e Lecco che hanno fatto indagini approfondite e hanno detto che non esiste quello che loro dicono. Sono stato costretto a denunciare chi ha diffuso questa voce chi è danneggiato sono io. Lo stalking dovrebbe ledere qualcuno no… dall’ altra parte si brinda allegramente, si prendono followers a chi fa comodo questo è lei che ha bisogno della luce altrui, e tira in mezzo me che non la penso.  E’ inutile che vogliono dipingermi per chi non sono, io non sono quella cosa, mi hanno calunniato però devo difendermi così sono troppo danneggiato, non si può avere un’ esistenza rovinata. Sapete perchè mi vuol far dare la misura cautelare? Perchè nel 2023 ho scritto a Calcutta un commento sul profilo di Rai RadioDue “Una doccia no?”.  Questo in 3 anni è l’ unica cosa che hanno portato e per questo mi vogliono dare le restrizioni, Chi è il persecutore chi è il danneggiato? Chi non si è presentato in tribunale? Non io… ah vero lei ha concerti, purtroppo io non li ho. Non mi interessa quello che fa non deve dire cose non vere, Non voglio avere a che fare con lei. Io non ho problemi a dire davanti un giudice come stanno le cose. Il problema è l opinione pubblica che si è basata su quello che ha detto Fernanda Lucarelli… ah no Selvaggia Fernanda era la Pivano, magari. Lungi da me stalking.

 

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